capitolo 5

190 9 2
                                    

(MATTIA)

Dopo la sera prima, per l'attacco di panico avuto, per il fatto che avesse provato le coreografie in quelle condizioni e per il fatto che fosse andato a dormire alle 3 di notte non riuscì a svegliarsi molto presto né tanto meno di buon umore, infatti si svegliò a causa dei raggi di sole che gli sbattevano in faccia che entravano nella stanza dalla finestra spalancata.
Erano già le 13 passate e si svegliò malissimo, con un forte mal di testa, mentre apriva lentamente gli occhi per non accecarsi e vide che il letto accanto a lui fosse vuoto così gli venne spontaneo guardare verso il bagno per riuscire a capire se Francesco fosse lì ma la porta era aperta e la luce era spenta così si sedette sul bordo del letto e si poggió la mano sulla fronte a causa del movimento brusco che fece per alzarsi da sdraiato e girandosi leggermente verso il comodino notò che non ci fosse più il piatto dei pancarreu e piano piano barcollando un po' arrivò in bagno per lavarsi e cambiarsi.
Nel frattempo Francesco si trovava in cucina molto probabilmente a preparare il caffè per lui e un cappuccino per il biondo, come faceva ogni volta che Mattia restava a dormire da lui, poi prese quel piatto di plastica con altri 3 pancarrè e salì in stanza. Mattia uscì dal bagno e si sedette sul letto, ancora doveva vestirsi ma non ce la faceva proprio a stare in piedi, quel mal di testa lo stava mangiando vivo, entrò Francesco in stanza e vide Mattia già sveglio seduto.

F<buongiorno, ma lo sai che dormi tanto>

M<buongiorno>

F<che hai? Sembra che tu abbia visto un fantasma, sei pallido>

M<Franci ti prego non ti ci mettere anche tu, mi sono svegliato con un mal di testa atroce, non riesco neanche a stare in piedi, per andare in bagno ci ho messo un eternità>

F<sarà perché siamo andati a dormire tardi e poi sicuro ti saranno rimasti i residui dei sintomi dell'attacco di panico di ieri>

M<non lo so cosa sia ma voglio che finisca adesso, ti giuro ho il cervello in tilt, non capisco niente>

F<aspe' scendo giù e vedo se ho qualcosa da darti, nel frattempo puoi cominciare a mangiare, hai anche il cappuccino>

M<grazie>

Francesco scese giù e andò in salotto dove c'era una credenza dove teneva tutti i medicinali e cercando trovò un pacco di bustine dell'Aulin e pensò che quella potesse aiutare un po' per calmare il mal di testa così salì in stanza prendendo prima in cucina un bicchiere con dell'acqua.

F<eccomi, ho trovato questa>

M<ma che è?>

F<una bustina dell'Aulin, dovrebbe calmarti il mal di testa con questa> -disse mentre posò il bicchiere e la bustina sul comodino e poi riprese- <ma prima devi mangiare, non si prendono i medicinali con lo stomaco vuoto, fa male>

Mangiarono i pancarrè, erano tre a testa e Mattia dopo che finì di bere il suo cappuccino prese in mano la bustina e versò il contenuto dentro al bicchiere mescolando poi con lo stesso cucchiaino del cappuccino e bevve tutto in una volta quel miscuglio di menta e arancia che era la bustina, quando ingoiò fece una faccia disgustata e Francesco rise per quella scena.

M<grazie...io sto male e tu ridi> -disse finto serio-

F<no ho riso per la faccia che hai fatto>

M<ci credo! Era disgustosa, non si poteva bere>

F<ancora sei così! Vatti a vestire che mangiamo fuori visto che sono già quasi le 14>

M<mamma mia quanta fretta...e poi perché dovremmo mangiare fuori? Io non ce la faccio ad uscire>

F<devi invece... perché dobbiamo andare dal medico>

Destino Inaspettato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora