Appena arrivarono finalmente al campetto dopo 40 minuti e vari intoppi come attraversare la strada con centinaia di macchine che passavano e il semaforo rosso che sembrava non volesse scattare mai e i bambini che gli gironzolavano attorno felici e spensierati a giocare, si sedettero sui piccoli seggiolini al di fuori del campo che utilizzava il pubblico per sedersi e assistere alle piccole partite fra ragazzi, i suddetti spalti. Avevano camminato più del solito questa volta e le ragazze erano stanche così i ragazzi concedettero loro un po' di pietà e si sedettero tutti per riprendere un po' di fiato.
Appena presero un ultimo respiro più profondo per riprendersi uno di loro si alzò e gli altri lo seguirono con lo sguardo senza dire niente, aspettandoselo.
E chi poteva essere se non la persona più attiva, euforica e piena di energie se non il piccoletto del gruppo?
Mattia aveva alzato la rete che lui e Francesco qualche anno prima avevano rotto per poter entrare, visto che il cancello era meglio evitarlo essendo pericolante, e ci entrò trovandolo magicamente molto più grande pur essendo sempre della stessa misura e che nessuno avesse toccato nulla per modificarla.
Si guardò intorno e gli sembrò ancora una volta di tornare bambino, con Francesco, a giocare lì tutti i pomeriggi. Ogni volta che ci tornava era come se nella sua mente si risvegliasse qualcosa che lo riportava a quei giorni felici e spensierati, che non avrebbe mai voluto rimuovere da li e che se potesse li rivivrebbe tutti.
Ogni pomeriggio che passava con Francesco dentro quel campetto con un pallone fra i piedi era quasi terapeutico come per fare chiudere "momentaneamente" alcune ferite che invece aveva, e delle quali ne sentiva il dolore, tutto il giorno tutti i giorni. Stare lì lo portava ad allontanarsi per un po' con la mente e ritrovare un po' di pace, ed era sempre piacevole condividere quel momento della giornata con la persona con cui aveva legato tanto.
Quindi ritornare ogni volta lì e ripercorrere quei frammenti di ricordi rinchiusi in quelle quattro reti lo faceva sentire libero come lo era da piccolo ogni volta che si trovava lì.
Strano eh?
Rinchiuso dentro quelle quattro reti, con addirittura un cancello dell'ingresso che neanche era utilizzabile, si sentisse libero.
Eppure era così.
Rinchiuso li dentro lo faceva sentire libero.
E forse quel senso di libertà che provava era solo dovuto al fatto che si sentisse protetto, al sicuro. Come se tutto ciò che gli faceva male e gli procurava dolore al di fuori di quel campetto non lo potessero raggiungere.
Aveva passato tutti i suoi giorni a provare a scappare dal male, dal dolore, ma non era abbastanza. Quello in un modo o nell'altro lo trovava sempre dietro l'angolo e lui non ce la faceva più a fuggire, a correre. E lì dentro non doveva più farlo. Li dentro poteva riposarsi, poteva sedersi un attimo e prendere fiato senza avere l'urgenza di ricominciare, perché li dentro con Francesco si sentiva al sicuro e libero di respirare a pieni polmoni.
Così prese un gran respiro, con il volto rivolto verso il cielo azzurro-aranciato e gli occhi chiusi e si ricaricò di energie.
L<ma che fa?> -chiese Luca-
Il biondo lo sentì e un pochino trattenne una risata alla voce confusa dell'amico.
I suoi amici invece li aveva conosciuti a poco a poco durante gli anni che passavano essendo più grandi di lui di 2-3 anni.
A Carola e Serena le aveva conosciute insieme, perché loro due camminano sempre insieme, quando lui aveva 14 anni e le due rispettivamente 16 e 17 anni, a scuola, perché si anche loro due come Francesco andavano nella sua stessa scuola ad indirizzo diverso però. Le conobbe ad un Assemblea d'istituto con più di 900 ragazzi in palestra più professori, preside e persone varie, e ovviamente lui si era perso perché era del primo anno e ancora era disorientato dall'ambientazione. Le due lo videro girovagare con lo sguardo così si avvicinarono per chiedergli se avesse bisogno, e così è nata la loro amicizia.
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Destino Inaspettato
FanfictionÈ la prima storia che scrivo e boh ci voglio provare, spero vi piaccia e niente non so cos'altro dire😅 LEGGETE QUI⬇️ All'inizio ho deciso di fare come una specie di intro che riguarda i ragazzi, come se fosse una specie di spiegazione iniziale dei...