capitolo 16

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mA<Christian sei sempre il solito, ma è possibile mai che quando esci ne combini sempre una> -lo rimproverò ma senza avere un minimo di espressione severa-

C<ma io non c'entro niente ma', lo hai visto anche tu> -disse agitandosi e alzando le spalle-

In sottofondo Mattia che rideva e sua madre che di sottecchi gli diete piccole gomitate al braccio come segno di finirla ma infondo anche a lei scappò un sorriso.

Si stavano dirigendo verso la macchina parcheggiata dall'altro lato della strada e Christian e Anna si trovano di pochi passi davanti a Mattia e sua madre che continuavano a battibeccare.

mA<si ho visto>

mG<però anche tu dai Chri, lo stavi facendo rincoglionire col tuo inglese pessimo, potevi fare parlare Mattia> -continuò a ridacchiare-

mA<che figura di merda> -disse sottovoce ma con l'intento di farsi sentire-

C<oh il mio inglese è fortissimo se lui non capiva non è colpa mia>

mA<si Christian, va bene>

E arrivarono alla macchina ed entrarono per partire. Erano le 17:30 e dopo aver pranzato in un ristorante al centro di Los Angeles decisero di girare un po' la città visto che ancora non lo avevano fatto e passando per una via videro un enorme centro commerciale così entrarono e per poco non si perdevano al loro interno di quanto fosse grande e con tanti, tantissimi negozi di varie cose, che siano alimentari, vestiti, giochi ecc... Quando si ritrovarono al supermercato di quel centro commerciale ed erano alla cassa per pagare alcune delle cose che presero, Christian ci stette almeno 15 minuti prima di riuscire a formulare una frase di senso compiuto in inglese al cassiere per poter pagare e nel frattempo si accumularono i clienti dietro la cassa che si lamentavano, ovviamente in inglese, e nel loro canto insultavano Christian dicendogli di muoversi. Finalmente il cassiere capì un minimo di quello che provava a dire Christian e così riuscí a pagare per poi uscirsene da lì, appena fu oltre la sbarra di ferro per poter uscire se la fece a gambe per la figura di merda appena fatta e voleva uscire subito da quel centro commerciale.
E adesso si ritrovavano in macchina continuando a parlare e ridere per la figuraccia.

M<dove andiamo adesso?> -chiese Mattia ai posti posteriori insieme a sua madre, sporgendosi verso i due sedili davanti per guardare la strada-

C<non lo so, tu dove vuoi andare?>

M<e che ne so, mica conosco i posti di qua>

Si susseguirono attimi di silenzio mentre Christian guidava verso una meta ignota anche a lui, ma poi gli venne un idea.

C<allora ti porto io in un posto> -calcò il "ti" senza neanche accorgersene, nonostante a bordo ci fossero altri due passeggeri-

Le due donne sembrarono notarlo e si diedero un occhiata veloce come per dirsi mentalmente "e noi?", ma non dissero nulla lasciando guidare Christian.

Da dove si erano partiti fino alla meta di arrivo che aveva in mente Christian ci volevano almeno 1 ora e mezza ma prendendo una scorciatoia ci misero soltanto 50 minuti. Ora Christian doveva solo trovare parcheggio.

M<ma dove siamo?>

C<lo vedrai>

mG<Christian sicuro che sai dove siamo?>

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