"Non adesso, Gojo."
Nanami continuò a studiare il rapporto che aveva in mano, ignorando stoicamente le suppliche del collega.
"Ti prego, Nanamin.."
"Abbiamo entrambi del lavoro da fare. E poi, imbecille.." Nanami mise una mano sulla fronte dello stregone, e lo allontanò dal proprio collo. "Qui dentro ci sono le telecamere di sorveglianza."
"E allora?" Facendo le fusa come un gatto, Gojo si strusciò contro il corpo dell'altro. "Mi piace avere un pubblico.."
Nanami storse il naso.
"Pervertito."
"Lo so, lo so..dai, non essere crudele.."
Nanami voltò pagina, richiudendosi i bottoni della giacca man mano che Gojo li slacciava.
"Non ora, ho detto. Tra poco arriveranno tutti per la riunione."
"Una cosa veloce veloce.."
"No."
"Quanto sei cattivo," gemette Gojo, "lo vedi che non ce la faccio più, ho fatto il bravo tutto il giorno!"
Nanami si districò dalle braccia del compagno e diede un'occhiata all'orologio.
"In realtà, hai dimostrato un autocontrollo di sei ore e quattordici minuti."
"Lo sai cosa intendo!!"
Nanami appose con calma una firma, posò la penna e alzò finalmente lo sguardo dai documenti.
"La mia risposta resta no, Gojo. Cerca di ricordare ogni tanto che sei un insegnante, e che all'interno dell'Istituto dovresti mantenere un certo decoro."
Di fronte all'espressione sconfortata dell'altro, Nanami si sistemò gli occhiali tondi e scuri sul naso con un sospiro.
"Stasera alle undici, da me. Sei contento ora?"
"No." Gojo incrociò le braccia, testardo. "Io ho voglia adesso."
"Sei davvero una rottura," sbuffò il biondo, alzandosi per riordinare i documenti.
"Non verrò da te per una settimana, Nanamin!"
"Non dire cretinate."
"Non scherzo!"
"Non resisti mezza giornata, e vorresti durare una settimana?"
"Cosa ti costa??"
Nanami non rispose, sistemando blocchi di appunti in un cassetto. Gojo lo guardò a bocca aperta.
"Sei davvero un insensibile, Nanami Kento! Io sono qui che soffro, e tu pensi solo al lavoro!" Gojo pestò i piedi, i pugni stretti, esasperato dalla pretesa sordità dell'altro. "Non ti parlerò più, non ti porterò più fuori a cena, non ti darò mai più un.."
Nanami chiuse il cassetto, e si raddrizzò.
"..e sta' zitto."
Prima di poter capire l'accaduto, Gojo si ritrovò sbattuto sulla scrivania, i polsi premuti insieme oltre la testa e il viso di Nanami a qualche centimetro dal proprio.
"Sei una macchina spacca-timpani," ringhiò Nanami. "E un bambino impaziente."
"Un bambino non penserebbe cosa sto pensando io adesso," esalò Gojo, intrecciando le gambe intorno alla schiena di Nanami.
"Ti do cinque minuti contati," concesse questi. "Il resto stasera."
Gojo sorrise e strinse con le gambe per tirare in basso il biondo, poi inarcò la schiena con un mugolio mentre sentiva i lombi di Nanami pulsare, ritmici, tra le proprie gambe.
"Sei bollente," notò Nanami, posando una mano sul petto di Gojo. "Eri cosí tanto eccitato?"
Gojo annuí con un gemito, ansimando la propria soddisfazione.
"Mai conosciuto qualcuno di più libidinoso di te."
"Però.. mi assecondi.."
"Certo. O andresti a strusciarti su qualcun altro."
"Geloso..ahh...Nanamin?"
Le guance del biondo si accesero un po'.
"Chiudi la bocca," sbottò scendendo a baciare le labbra di Gojo; quando il biondo si rialzò, l'altro tentò di riportarlo giù, il respiro sempre più irregolare.
"Ancora.."
Nanami socchiuse le palpebre, e con una mano tracciò la linea dei fianchi del ragazzo per poi sfilargli la benda che gli copriva entrambi gli occhi; Gojo puntò le iridi cerulee nelle sue mentre si muoveva per cercare il contatto, un labbro stretto tra i denti. Rendendosi conto di essersi lasciato trascinare, però, dopo qualche secondo Nanami si tirò di nuovo in piedi.
"Basta cosí," dichiarò togliendosi le gambe di Gojo dalla schiena e liberando i polsi di questi. "I cinque minuti sono passati."
Il biondo andò a guardarsi allo specchio sulla parete, e cercò di rassettarsi il più possibile; i vestiti erano anche relativamente in ordine, dato che Gojo non l'aveva toccato, ma il problema erano i capelli e l'evidente gonfiore tra le gambe.
"Merda," mugugnò Nanami tentando di domare le ciocche ribelli, "guarda come mi sono ridotto per colpa tua.."
Gojo non si era ancora alzato dalla scrivania, sdraiato sulla schiena come Nanami l'aveva lasciato. Il biondo controllò il proprio orologio.
"Alla riunione mancano dieci minuti. Vado a darmi una sciacquata in bagno, e prendo qualcosa di freddo alle macchinette." Nanami si voltò verso il collega. "Vuoi qualcosa anche tu?"
Da Gojo non arrivò nessuna risposta; sbuffando, Nanami incrociò le braccia.
"Sto parlando con te, imbecille. E vedi di scendere dalla mia scrivania, adesso mi serve."
Ancora niente.
Esasperato, Nanami marciò fino alla scrivania.
Il viso ancora acceso, Gojo respirava piano, gli occhi chiusi.
"Ehi," lo chiamò Nanami, "ricomponiti, di grazia. Se sei già uno straccio adesso, vuol dire che stasera non si farà nulla."
Neanche di fronte alla minaccia, Gojo diede segni di ripresa.
Nanami aggrottò la fronte.
"Ehi, Gojo..tutto bene?" Il biondo alzò una mano e la posò sulla spalla dell'altro, per poi ritirarla subito. "Cazzo, perchè sei cosí caldo?!"
Gojo deglutí a vuoto, le labbra aride, il viso voltato lateralmente.
Nanami gli mise il palmo della mano sulla fronte sudata, scostando la benda.
"Non scherziamo," disse poi, "tu hai la febbre, Gojo!! Non te n'eri accorto?!"
Gojo negò debolmente con il capo.
"Maledizione, non ci credo!" Nanami infilò un braccio sotto la schiena di Gojo, l'altro nell'incavo delle ginocchia di questi, e sollevò lo stregone tra le braccia.
"Andiamo in infermeria, su!"
Gojo si rannicchiò contro il suo addome, tremando lievemente.
"Non sapevo neanche potessi ammalarti," ringhiò Nanami percorrendo il corridoio a passo veloce, "ma avrei dovuto accorgermene prima! Eri troppo caldo!"
Gojo mugolò delle parole che il biondo non capì.
"Non preoccuparti," lo rassicurò Nanami, "sono sicuro che non è nulla di grave. Tu rilassati, ok?"
Gojo tossì raucamente, Nanami accelerò ancora.
"Non è niente," ripeté, "non è niente."
Nanami ignorò la voce di un allievo che lo salutò da un'aula, e prese le scale per il piano superiore.
"Manca poco, tieni duro e..Gojo?"
Pallido, Nanami abbassò lo sguardo.
Lo stregone giaceva abbandonato tra le sue braccia, privo di sensi, una goccia di sudore freddo che gli scendeva lungo la guancia.
Nanami deglutì; poi si lanciò imprecando su per le scale.
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Burning for You || 𝕹𝖆𝖓𝖆𝖌𝖔
Hayran KurguNanami e Gojo sono una coppia assodata, nonostante la riluttanza di Nanami a rivelare pubblicamente la loro relazione. Quando una misteriosa malattia colpisce Gojo, Nanami non trova alternative al separarsi per il bene di entrambi; ma quando una fig...