~CAPITOLO DICIOTTO~

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Ore 7am
Erano passati cinque giorni da quando avevamo trovato Niall fuori casa nostra. Mel ancora dormiva e ne approfittai per pulire e mettere apposto alcune cose. La sera prima avevamo messo a soqquadro la cucina; ci era venuta in mente la brillante idea di fare la pizza e sinceramente non era venuta un granché ma la mangiammo lo stesso per sembrare soddisfatte del lavoro. Pulii ogni angolo della cucina sporco di farina. Si erano fatte quasi le 8 e andai a svegliare Mel che doveva andare a lavoro.
"Adesso mi alzo" -Mel
Andai in camera mia e mi vestii; dovevo andare a lavoro anch'io. Mi misi una felpa e i leggins visto che dopo sarei dovuta andare direttamente a danza. Mel era in bagno a truccarsi e io andai a mangiare i miei cereali.
"Usciamo insieme?" -Mel venendo al tavolo
Guardai l'orario e risposi di si. Andai in camera a prendere la borsa e anche quella di danza perché dopo il lavoro non sarei tornata a casa. Salimmo sull'autobus e arrivammo in centro.
"Dopo ti chiamo" -Io scendendo dall'autobus
"Ci vediamo stasera Darlin" -Mel
Entrai nel negozio, salutai Jade e iniziai a sistemare i scaffali. Quelle ore passarono in fretta perché insieme a me c'era una giovane ragazza che aveva il mio stesso compito. Era arrivata la pausa pranzo e, non essendomi portata niente da mangiare, andai a comprare qualcosa. Passai per una via piena di negozi ma non di gente. Forse anche a causa dell'orario la via non era molto trafficata. C'erano una decina di fiorai ed edicole ma ancora non avevo visto un alimentari. Finalmente lo trovai quindici metri più avanti. Entrai e girai un po' per cercare qualcosa adatto al fisico di una ballerina. Già la sera prima avevo mangiato la pizza ora non potevo permettermi un panino. C'era riso integrale ma non avevo il tempo né il luogo dove poterlo preparare. Alla fine presi una di quelle insalate già preparate con tanto di carote e mais e anche forchetta, olio e sale. Pagai e uscii. Mentre rimettevo il portafogli in borsa vidi qualcuno che mi sembrava di conoscere, ma non era possibile perché le uniche persone che conoscevo qui a Londra erano in un'accademia tutto il giorno. Ma avevo un impulso irrefrenabile di avvicinarmi per vedere chi fosse. Così diedi retta a me stessa e andai da lui ma si girò prima che lo raggiungessi. Era Niall e lo salutai.
"Perdonami ma non ricordo quale tra Dana e Jane è il tuo nome?" -Niall mettendosi una mano nei capelli
"Dana" -Io sorridendo
"Come mai qui?" -Niall
"Questa domanda dovrei farla io a te.. Sei famoso come puoi andare in giro così?" -Io
"Non c'è pericolo, non mi assalgono e se lo dovessero fare scapperei. Basta un cappello e un paio di occhiali e nessuno mi riconosce.. A parte te" -Niall ridendo- "ora rispondi tu"
Non mi ero nemmeno accorta del cappello e degli occhiali finché non disse di averli.
"Lavoro a un negozio di abbigliamento nella via qui vicina e sto nella pausa pranzo" -Io mostrando la mia insalata- "ho dimenticato di prepararmi il pranzo e ho preso qualcosa"
"Scherzi? Solo un po' di insalata? Ti accompagno a prendere un pezzo di pizza" -Niall
"No, tranquillo. Devo seguire una dieta e non posso mangiare pizza" -Io
Guardai l'orologio ed era quasi ora di tornare al negozio.
"Si è fatto tardi, scusa. Vorrei restare a parlare con te ma devo proprio andare altrimenti mi licenziano e in questo momento non ne avrei proprio bisogno" -Io
"Se vuoi ti accompagno per un pezzo tanto non ho niente da fare" -Niall
"Se non ti crea problemi, va bene" -Io
Ci incamminammo ed ero felice. Il mio pensiero non era fissato su 'oh mio Dio è Niall Horan', anzi non ci pensavo quasi più e questa cosa mi rendeva felice. La strada sembrò più corta dell'andata.
"Meno male che mi avresti dovuto accompagnare solo per un pezzo" -Io
"Tranquilla, mi ha fatto piacere rivederti" -Niall sorridendo- "raramente faccio chiacchierate del genere con persone che non conosco, quindi dovresti ritenerti fortunata" -Niall scherzando
"Io? Tu dovresti ritenertici perché hai parlato con me AHAH" -Io ridendo- "devo andare"
"Va bene, alla prossima" -Niall andandosene
Entrai e mangiai velocemente la mia insalata schifosa. Dopo cinque minuti tornai a lavoro.
"Come mai questo sorriso?" -La ragazza che lavorava insieme a me
"Niente di particolare, è solo una bella giornata" -Io
Quindi si vedeva che ero felice per Niall. Ma dovevo smetterla perché quel giorno era stata solo fortuna, non l'avrei più incontrato, era troppo impossibile quel ragazzo.
Si erano fatte le 2.45pm, salutai Jade e andai all'accademia. Sembravo un venditore ambulante con quelle borse. Era una bellissima giornata di sole ma non molto calda, ogni tanto c'era sempre quel leggero venticello che ti faceva venire i brividi sulla schiena. Arrivai all'accademia e raggiunsi la sala grande, c'erano già tutti ma non ero in ritardo.
"Ehi Jane, come stai?" -Io
Aveva preso una brutta storta alla caviglia qualche lezione prima.
"Meglio. Mi fa ancora un po' male quando appoggio il piede ma non posso saltare un'altra lezione quindi eccomi qui" -Jane- "Tu all'appartamento, come ti trovi? E il lavoro?"
"Benissimo, sembra un sogno. Ho dovuto cercare un lavoro part-time avendo danza ma anche Mel ha il suo quindi abbiamo un mini doppio stipendio" -Io togliendomi le scarpe
La lezione cominciò. Non avevo voglia quel giorno di danzare, per niente, quindi quelle tre ore furono tartassanti. Mentre eravamo alla sbarra parlai con Edward.
"Hai saputo?" -Edward
"Silenzio, per favore" -Elizabeth
"Cosa?" -Io a bassa voce
"Della ..." -Edward
"Edward la vuoi smettere?! Parlerai dopo con Dana, ora ascolta.. Ascoltate tutti" -Elizabeth
E fece partire una canzone. Nell'istante stesso in cui si è girata per mettere play, Edward mi fece un gesto che stava a dire "te lo dico dopo". Gli sorrisi e ascoltammo la canzone mentre facevamo i nostri allenamenti. Finita la lezione andai a bere dell'acqua e intanto si avvicinò Edward.
"Che dovevi dirmi?" -Io chiudendo la bottiglia
"Non te l'ha detto Elizabeth?" -Edward
"Detto cosa? Parla chiaro Ed" -Io
"Tra due mesi avremo un concorso su Romeo e Giulietta. Parteciperà tutto il nostro corso ma Elizabeth deve ancora scegliere chi interpreterà Romeo e chi Giulietta" -Edward
Ero emozionata all'idea di fare il primo concorso con l'accademia.
"Ma è bellissimo Ed, non vedo l'ora" -Io sorridendo
Lo salutai, presi le mie cose e tornai a casa. Erano le 6.30pm ed ero già davanti la porta di casa. Quel giorno la lezione durò solo tre ore perché Elizabeth doveva fare alcune cose. Mentre cercavo la chiave nella borsa mi ricordai che non l'avevo presa: stava sul tavolo. Mi misi a sedere su uno degli scalini del patio in attesa di Mel. Decisi di chiamarla.
"Mel, ho dimenticato la chiave. Tra quanto starai qui?" -Io
"Non so Dana. Sto finendo di mettere apposto delle scatole al negozio. Forse tra mezz'ora" -Mel
Chiusi la telefonata e rimisi il cellulare nella tasca della borsa. Mi tolsi la mia solita fascia celeste dal braccio scoprendo tutte le mie cicatrici. Era il tramonto. La luce arancione mi illuminava il viso. Socchiusi gli occhi per godermi quel momento.. Che fu interrotto da una macchina. Aprii gli occhi ed era una Range Rover nera ferma davanti il mio vialetto di mattonelle.
"Ciao Dana!" -Niall scendendo dalla macchina
"..Ciao Niall" -Io riavvolgendo il braccio con la stoffa
"Perché sei fuori?" -Niall avvicinandosi
"Emh.." -Io sbrigandomi- "..perché Mel è a lavoro e io ho dimenticato la mia chiave"
Ero riuscita a mettere la spilla per fermare la fascia poco prima che lui si sedesse vicino a me. Tirai un sospiro si sollievo che forse lui interpretò nel modo sbagliato.
"Non è il momento giusto per fare due chiacchiere?" -Niall
"Ma no, tranquillo. Va tutto bene" -Io sorridendo- "vorrei solo non aver dimenticato la chiave"
"Tra quanto torna la tua amica?" -Niall
"Tra 30 minuti" -Io
"Conosci bene Londra?" -Niall
"Non molto.." -Io
"Allora ti porto a fare un giro, il tempo c'è" -Niall alzandosi e andando verso la macchina
Rimasi seduta a guardarlo. Aprì la portiera della macchina ma non entrò.
"Insomma? Vuoi rimanere qui?" -Niall
"Si, forse è meglio" -Io
Sicuramente sbagliavo; chiunque al mio posto sarebbe salito su quella macchina senza pensarci due volte.
Chiuse la portiera e tornò da me.
"Non ti va di vedere Londra?" -Niall
"Si, ma.." -Io
"Allora andiamo" -Niall sorridendomi
Mi fece alzare prendendomi la mano e sorridendo. Posai le mie cose sui sedili posteriori e poi salii.
"E se agli occhi delle telecamere sembri un bravo ragazzo ma in realtà sei uno schifoso maniaco?" -Io
"Allora dopo questo giretto potrai denunciarmi" -Niall ridendo
I miei genitori non mi avrebbero mai mandato in macchina con uno sconosciuto, nemmeno se fosse stato il mio idolo. Non avrei dovuto andarci, ma seguii il mio cuore. Sapevo che era una brava persona, si vedeva, ma avevo paura della sua vita privata, troppo furtiva. Doveva sempre stare attento a non farsi vedere troppo dai paparazzi. Odiavo una vita come la sua, senza privacy.
Si allacciò la cintura e io feci lo stesso. Accese la macchina e partì.
"Quali posti di Londra hai già visitato?" -Niall tenendo lo sguardo sulla strada
Era ormai molto che mi trovavo lì e non ero mai andata a vedere tutti i posti fantastici che c'erano.
"Sinceramente.. Quasi nessuno. Ho visto il Big Ben e il Tower Bridge una volta" -Io
"Davvero? Nient'altro?" -Niall
"No, ora che ci penso non ho visto nient'altro e sono una stupida! Come ho fatto!" -Io
"Dai, ora ti porto in un bel posto" -Niall
Il tramonto era la mia parte preferita della giornata. Con tutte quelle sfumature di rosso il paesaggio diventava ancora più bello.
"Arrivati" -Niall spegnendo la macchina e togliendo la cintura di sicurezza
Scesi dalla macchina. Non ero mai stata lì. Mi guardai intorno per capire dove mi avesse portato. Hyde Park. Ogni cartello e negozio portava il suo nome lì. Facemmo una passeggiata in quel grandissimo parco. Ogni sentiero era costeggiato da alberi verdi e grandissimi e da panchine. Era come una verde città in una comune città. Alla fine ci sedemmo sull'erba con la luce del sole rivolta verso di noi.
"Che ne pensi?" -Niall
"Fantastico, se non mi avessi portato tu qui ci sarei dovuta venire lo stesso in un futuro. Non potevo perdermelo. Grazie" -Io
"Figurati. Amo questo posto, soprattutto qui dove siamo seduti ora. Non passa quasi nessuno. Ogni volta che qualcosa non va, vengo qui, per staccare la spina per qualche minuto" -Niall
"Dev'essere difficile essere Niall Horan dei One Direction. Io non ce la farei mai ad avere una vita come la tua" -Io
"In effetti è difficile. Le persone ti stanno vicino solo perché sei famoso e non per quello che sei. È quasi impossibile avere una vita privata. Però amo la mia vita, infondo è il mio sogno e non posso esserne triste" -Niall
"Hai ragione" -Io
"A te invece, piace la tua vita?" -Niall
"Direi di si, anche se del tutto diversa dalla tua. Sono a Londra, in un'accademia di danza, ho incontrato i miei idoli e ora tu mi hai portato qui" -Io
"Come mai quella fascia blu sul braccio?" -Niall
Non avrebbe dovuto, non in quel momento. E ora che mi inventavo?
"Amo le fasce e questa è un regalo di mia nonna" -Io sperando di essere credibile
"Posso toccarla? Sembra soffice" -Niall
"Forse è meglio se mi riporti a casa.." -Io alzandomi
"Certo, hai ragione, si è fatto tardi" -Niall
Mi sono comportata da idiota ma non potevo permettergli di avvicinarsi alle mie cicatrici, nessuno doveva. Salimmo sulla Range Rover.
"Dana, è la seconda volta che il tuo cellulare squilla. Non ti senti bene?" -Niall
"Cosa.. Ah, no tutto bene" -Io prendendo il cellulare- "è Mel"
La chiamai e le dissi che stavo per tornare.
"Dove sei andata?" -Mel al telefono
"Niall mi ha portato a vedere l'Hyde Park, è magni.." -Io
"Cosaaa! Sei uscita con Niall Horan! Mi sto sentendo male" -Mel urlando
Niall l'ha sentita e ha iniziato a ridere. Mi ha fatto cenno di passargli il telefono. Lo prese e parlò con Mel.
"Ehi, non urlare sono un ragazzo normale. Dana sta bene e te la sto riportando sana e salva a casa,ok?" -Niall ridendo
Ripresi il telefono.
"Visto? Tra poco sarò da te" -Io attaccando
Ormai era quasi del tutto buio. Ci trovavamo ancora dentro Londra.
"Mi piace parlare con te, dovremmo farlo più spesso" -Niall sorridendo
"Anche a me" -Io
"Ora dovresti darmi il tuo numero" -Niall
"Non perché sei Niall Horan devo darti il mio numero eh" -Io scherzando
"Non per questo infatti. Siamo stati entrambi bene e mi sembrava una buona cosa per rivederci" -Niall
"Si, certo" -Io
"Allora il numero?" -Niall fermandosi davanti casa mia
"Non te lo do" -Io ridendo- "vedremo se il destino ci farà rincontrare"
"Chee! È un gioco? Allora ok, vedremo che succederà" -Niall
"Ciao Niall" -Io
"Ciao Dana, al prossimo incontro dettato dal destino"-Niall sorridendo-"Ah, e scusa per prima, qualunque cosa abbia fatto mi sono accorto che te la sei presa"
Si era accorto che qualcosa non andava ma ora non aveva importanza.
Era stupida come cosa quella del destino ma volevo giocare visto che ora eravamo poco più di due semplici sconosciuti. Fargli capire come sono fatta, ecco.
Mel aprì la porta e le raccontai tutto mentre stavamo mangiando.
"Ma sei stata stronza a non dargli il numero!" -Mel
"Assolutamente no!" -Io ridendo
"No! Io gliel'avrei scritto anche sul cofano della macchina e tu preferisci fare il giochetto del destino. Mad girl!" -Mel ridendo
Andammo a letto e lei non smetteva di dirmi che ero una pazza.


Writer's notes
Non ho mai scritto niente alla fine del capitolo ma forse è il momento di farlo.
Scusate per il ritardo ma tra scuola e altri impegni sono riuscita solo oggi a pubblicare il capitolo.
Spero che vi piaccia e se avete critiche o semplici commenti potete benissimo scriverli qui oppure parlarne direttamente con me su twitter (il nick è nel profilo wattpad).
Grazie mille per seguire la mia prima FF.
Votate e commentate in tanti♡
-A

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