~CAPITOLO TREDICI~

331 18 0
                                    

Ero in treno e per fortuna non c'era nessuno intorno a me. Quindi tirai fuori il mio libro e mi misi a leggere. A un certo punto sentii uno sguardo su di me. Mi girai e un bambino mi stava sorridendo. Avrà avuto quattro o cinque anni, gli occhi blu e i capelli biondi, un viso dolce come quello di tutti i bambini. Mi salutò e io gli sorrisi e feci lo stesso.

"Cosa leggi?" -Bambino

"Niente di troppo interessante" -Io

Aveva un sorriso che avrebbe contagiato anche la persona più triste del mondo.

"Come stai?" -Bambino

"Bene e tu?" -Io

"Bene, grazie" -Bambino

"Luke, smettila di darle fastidio" -La mamma sbuffando

"Non mi da nessun fastidio, signora" -Io

"Scusalo, sta cercando la fidanzata perché è l'unico a non averla tra i suoi amichetti" -La mamma

"Non sei un po' piccolo per pensare alle ragazze?" -Io

Amavo davvero troppo i bambini. Amavo la loro ingenuità e i loro sorrisi spontanei e il loro modo di essere schietti. E poi erano come uomini in miniatura, molto più intelligenti degli uomini veri e propri.

"No" -Luke

"Allora come la vuoi questa fidanzata?" -Io

"Bella e gentile" -Luke

"Lo trovo giusto" -Io

"Ora basta, Luke. Tra poco dobbiamo scendere" -La mamma

Il bambino mi lancia un sorriso raggiante dicendo: "Vuoi essere la mia fidanzata?"

"Luke, basta. E poi avrà già il suo fidanzato" -La mamma

"No" -Dissi ridendo

"Allora vuoi?" -Luke

"Ma certo" -Io

Sorrise alla mamma dicendo: "Adesso anche io ho la fidanzata"

"Scusalo, davvero" -La mamma

"Non si preoccupi è dolcissimo" -Io

"Dai, saluta la tua fidanzata e scendiamo" -La mamma

Mi lanciò un bacio e scese dal treno. I bambini sanno essere così dolci, così spensierati e diretti. Forse si dovrebbe imparare da loro come comportarsi. Luke mi ha lasciato lì a pensare. È riuscito a tirarmi su il morale in una giornata davvero triste. La prossima fermata sarebbe stata la mia. Già si vedeva in lontananza Londra e i suoi palazzi. La grande capitale inglese era lì ad attendermi e io volevo solo scappare perché quello non sarebbe mai stato il mio posto. Non senza Mel al mio fianco. Ma avrei dovuto abituarmi subito alla sua assenza..

"Dana, sei pronta?" -Charlotte avvicinandosi con Jane

"Certo" -Io

Mi alzai e presi i due bagagli. Il treno fischiò rallentando fino a fermarsi. Le porte si aprirono davanti ai miei occhi. Luce e persone furono le prime cose che vidi. Moltissima gente che camminava ovunque. Girandomi a destra trovai in lontananza una donna davvero elegante, non perché indossava un vestito sgargiante o aveva molto oro addosso, portava un semplice cappotto nero e un cappello, ma era elegante nella sua postura e nel suo sguardo. Venne verso di noi.

"Voi dovete essere le tre ballerine da Brighton, giusto?" -Signora

"Proprio così" -Jane

Tirò fuori un taccuino da una tasca della giacca e lo aprì.

Once Upon A Time..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora