Capitolo 43

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Pov's Olive

"«Olive» sento qualcuno chiamarmi e mi guardo intorno.

Mi trovo di nuovo davanti alla mia stanza e lentamente una sagoma si staglia davanti a me.

Gli occhi verdi di mio papà mi guardano preoccupanti e io abbasso lo sguardo con le lacrime agli occhi.

«Non è chi vuol farti credere, c'è molto di più dietro quella maschera da finto dolce. Apri gli occhi, Olive»

«Non so più cosa devo fare» mi metto le mani al viso e piango, mentre i singhiozzi alleggiano nella stanza.

«Mi manchi così tanto, papà» sussurro, alzando gli occhi verso di lui.

I suoi familiari occhi verdi emanano tristezza pura e mi regala un sorriso tirato.

«Cosa devo fare, papà?» le lacrime continuano a scendere ininterrottamente.

A quel punto, papà si avvicina ancora di più e mi osserva serio:«Ascolta il tuo cuore. Conta solo quello»

Dopodiché, mi sveglio e mi metto subito una mano davanti agli occhi per coprirmi dalla forte intensità del sole già spuntato di prima mattina.

Accanto a me, trovo Enoch che mi abbraccia amorevolmente e mi irrigidisco.

Non so perché, ma c'è qualcosa che non mi vuole ancora dire.

Qualcosa di più importante.

Osservo anche gli altri e noto che sono tutti dormienti.

Subito, un dolore lancinante alla testa mi colpisce, tant'è che mugugno.

Enoch apre di poco gli occhi e, vedendomi sveglia, mi accarezza piano i capelli.

«Come sei bella» sussurra.

«Hai un Moment?» cambio subito discorso e lui mi osserva, stavolta serio.

Non risponde, e io comincio ad alzare di poco la voce:«Cosa c'è?»

«Hai sognato tuo padre» sussulto, mentre lui continua «cosa ti ha detto?»

«Non ho sognato nessuno» ribatto, incrociando le braccia al petto.

«Parli nel sonno. Dicevi: Cosa devo fare, papà?»

Arrossisco, il parlare nel sonno mi ha sempre imbarazzata.

«Cosa ti ha risposto tuo padre?» sussurra ancora serio.

«Perché dovrei dirtelo? Tu non rispondi mai alle mie domande»

«Lo faccio per un buon motivo» assume un espressione dura.

Mi alzo e un forte capogiro, mi avvolge, tant'è che mi appoggio al letto superiore di Enoch, svegliando Christian ed Emma.

Man mano, le mie amiche si svegliano avvertendo i primi sintomi del bere.

«Però ci siamo divertite ieri sera» commenta Berenice.

«Sì, mi ricordo soprattutto la scena in cui mi avvicino a quel ragazzo alto e biondo. Lì è stato epico» scoppia a ridere, Emma, mentre Christian sgrana gli occhi.

«Cosa??» esclama, mentre io comincio a rimettermi un po' a posto.

Enoch mi guarda intensamente, aspettandosi quasi una risposta.

"Ascolta il tuo cuore. Conta solo quello" resto lì a fissare il vuoto, finché una mano si poggia sulla mia spalla.

Guardo Fiona che mi osserva preoccupante:«Qualcosa non va, Olive?»

Un §orriso sotto le §telle (#Wattys2019) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora