Capitolo 17

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Pov's Olive

La notte passata con Enoch a guardare le stelle ha i suoi svantaggi.

In questo momento, io ho tutte le mie sfortune.

Ho le occhiaie, sono uno zombie che cammina e non faccio altro che sbadigliare.

Le mie amiche mi stanno guardando in modo strano, come a volermi chiedere perché sono così stanca.

Infatti, sto facendo parecchia fatica a vestirmi e a truccarmi.

«Olive, che hai? Perché sei così stanca?» Fiona mi guarda apprensiva.

Si sta mettendo il suo cardigan con molta attenzione, guardandosi allo specchio che si trova vicino all'entrata della nostra stanza.

«Non è che hai passato una notte piccante?» chiede Emma con un sorrisetto perverso.

Tutte e due ci troviamo in bagno a truccarci.

Quest'ultima frase mi fa sobbalzare e sbavo con il mascara.

«Emma!! Cosa cavolo vai a pensare?!» esclamo, voltandomi verso di lei e sbadigliando.

Le mie due amiche scoppiano a ridere, mentre Fiona entra in bagno e si avvicina a me.

Mi aggiusta la sbavatura, e io le regalo un sorriso.

«Semplicemente, non ho dormito niente. Emma, i tuoi pensieri perversi lasciateli per te» le lancio un'occhiataccia, ricambiata con un sorriso innocente.

«Sicura, sicura, sicura???» chiede ancora ridacchiando.

«Certo che sono sicura. Sarà meglio se andiamo a lezione ora» cerco di cambiare discorso.

«Olive ha ragione. Esci da questo maledetto bagno, Emma» la rimprovera Fiona con il suo zaino in spalla.

Io la imito e dopo un po' anche la ragazza dagli occhi azzurri ci segue al di fuori della nostra stanza.

Chiudiamo la porta e cominciamo ad incamminarci, ma Emma ci ferma ancora.

«Aspettate ragazze, ho dimenticato il telefono. Torno subito» e si dirige di nuovo nella nostra camera, lasciando me e Fiona da sola.

La ragazza dagli occhi marroni blatera su qualcosa che i cellulari non si possono utilizzare in classe, dopodiché punta il suo sguardo su di me.

«C'è qualcosa che non mi quadra, Olive. Cosa è successo stanotte? Sai che puoi dire tutto a me, sono la tua migliore amica»

Punto i miei occhi verdi sul pavimento e giocherello nervosamente con le dita.

Le devo dire qualcosa, è la mia migliore amica.

Lei conosce più cose di me che io stessa neanche comprendo.

«Ho sognato mio padre stanotte. Mi prenderai per pazza, ma ti assicuro che era lui. Non si può dimenticare una persona così importante da un momento all'altro»

Sento delle braccia calde avvolgermi e appoggio il mento sulla spalla di Fiona.

È in questi lunghi attimi che mi rendo conto di trovarmi accanto una persona meravigliosa, che capisce i miei difetti e sa trasformarli in pregi.

«Hai perso una persona importante nella tua vita, ma vedrai che ne incontrerai altre che avranno un valore come quello di tuo padre. So che ora mi dirai che non c'è nessuno come lui, ma datti un po' di tempo. È difficile, sono solo due anni, ma sappi che io sono presente e anche Emma»

Anche se i corridoi sono zeppi di studenti che si spintonano, riesco a sentire benissimo le parole sussurrate di Fiona e questo mi riempie di tenerezza.

Un §orriso sotto le §telle (#Wattys2019) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora