Capitolo 3

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Pov's Olive

"I want your ugly,
I want your disease,
I want your everything,
As long as, it's free
I want your love..."
Le cuffie del telefono mi trasmettono Bad Romance di Lady Gaga, mentre la macchina va al rilento sull'asfalto dell'autostrada per il traffico in giro.

Capisco benissimo che siamo in estate e che quindi la maggior parte della gente sta partendo per andare al mare, ma questa non è una spiegazione abbastanza plausibile per me.

«C'è gente qui che guida peggio di mia nonna... Prendetevi un triciclo... magari andate più veloce!!!» la protesta che pianto fuori dal finestrino attira un paio di autisti che si girano straniti verso di me, per poi lanciarmi un'occhiataccia.

Mio fratello mi tappa subito la bocca prima che ribattessi alle occhiataccie lanciate:«Ma ti sembra il caso di urlare fuori dal finestrino?! Papà chiudilo subito».

Mio padre non dice una parola, ma sorride divertito prima di chiudere il finestrino che si trova alla mia destra.

«Che c'è? Ho espresso solo il mio parere» le cuffie ormai si sono staccate dalle mie orecchie scivolando sulle mie gambe; io, in risposta spengo la musica e guardo mio fratello con un cipiglio infastidito in volto.

Alla predica si aggiunge anche mia madre: ora spiccano le perle di saggezza, penso alzando gli occhi al cielo:«Potevi anche tenertelo per te, Olive. Cerca di contenerti».

Cerco di non ribattere, facendo solo un cenno positivo con la testa e riappoggio la testa al sedile, rimettendomi le cuffie e cercando di addormentarmi.

Victor però non vuole lasciarmi stare e comincia a parlare del più e del meno; io cerco di ascoltarlo mettendo il gomito sul poggiamano del sedile anteriore, con gli occhi semi chiusi e annuendo ogni tanto, facendo finta di ascoltarlo.

Ma la mia pazienza dopo un po arriva al limite e ribatto infastidita:«Senti Victor, facciamo un patto: tu stai zitto e io dormo, va bene?»

Mio fratello però non sembra del mio stesso avviso ed esprime il suo disappunto:«Perché non vuoi parlare con me? Sono per caso noioso?».

Si che lo sei e anche tanto, ma questo evito di dirlo per non farlo sentire ancora più noioso di quello che è già.

Dovete sapere che mio fratello parla tanto, ma non risolve mai niente: infatti sono troppo stanca per sentirlo parlare, ma lui non è che getta la spugna, anzi.

«Perché sono stanca, Victor. Non di te sia chiaro, io non sarò mai stanca per non riuscire ad ascoltarti. È solo che c'è gente qui che guida come una lumaca»

Mio padre mi guarda dallo specchietto retrovisore e risponde con tono scherzoso:«Ehi! Stai insinuando che non so guidare?!»

Sorrido e rispondo:«Beh diciamo che ci devo pensare e anche tanto.. Se vuoi ti nomino qualcuno che non sa guidare: mia nonna, mia madre..» apro di nuovo il finestrino e prima che i miei genitori e mio fratello mi possano dire qualcosa, ricomincio di nuovo a urlare:«E questi imbecilli... Andate a ritirare la patente!! E vi consiglio calorosamente e nuovamente di comprarvi un triciclo!!»

Mio padre chiude di scatto il finestrino e al contrario della sgridata che mi ero immaginata risponde:«Sí, si ho capito la tua lunga lista».

«Dai papà, siamo arrivati?!» mio fratello, come me, non vuole perdere tempo con cose molto importanti, come andare al mare.

Si può dire che è un tipo di persona impaziente.

Un §orriso sotto le §telle (#Wattys2019) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora