Capitolo 12

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Pov's Olive

«Secondo te dovremmo chiederle spiegazioni, Fiona? Mi sembrava spaventata» abbiamo appena finito le lezioni e ora io e Fiona siamo sul letto di quest'ultima a parlare.

Non so di cosa voleva parlare Emma, ma sembrava alquanto preoccupata nel vedere Christian.

È ritornata a lezione per le ultime tre ore, ma non ci ha dato spiegazioni di dove è andata o che cosa abbia fatto.

Fiona sembra pensierosa, perché assume un espressione preoccupata.

«Non credo che sia una buona idea parlarle. Quando vorrà farlo, noi l'ascolteremo» parla dopo un po'.

Emma non è ancora arrivata, perché si è fermata a conversare con un professore per il suo ritardo dopo l'intervallo.

«Potrei sapere come è arrivata qui al college?» non posso far altro che chiederle questa domanda.

«Non credo che sia io la persona più adatta a spiegarlo. Sappi solo che lei e Christian hanno avuto... come dire» si ferma a cercare la parola giusta, mentre io la guardo curiosa«una storia complicata, ecco»

Lei continua, vedendo la mia muta curiosità:«Come noi due, anche loro erano migliori amici. Giocavano ogni giorno, poiché erano vicini di casa. La copia stessa della nostra storia» mi sorride e io ricambio«si potevano vedere ogni ora del giorno e avendo le case molto vicine chiaccheravano anche attraverso la finestra»

«Crescendo, però, tutti e due hanno cominciato ad essere fin troppo impegnati anche solo per parlare, e Christian, d'altro canto, ha iniziato a vederla in tutt'altro modo. Lei cercava ogni tanto di parlare con lui, ma non ci riusciva mai perché ormai Christian aveva cominciato ad ossessionarsi tantissimo al suo corpo»

«Una volta terminata la scuola, i loro genitori li mandarono in questo college ed Emma si spaventò ancora di più perché...»

Fiona non riuscì a terminare la frase che un'altra voce si aggiunse al suo discorso:«perché in questo modo, sarebbe stato più facile per lui, appropriarsi del mio corpo»

La porta si aprì ed entrò Emma che posò la cartella all'ingresso e si avvicinò al suo letto sdraiandosi a peso morto:«Sì ricordo molto bene la mia infanzia, Fiona» la guardò storta, mentre la ragazza dalle due treccine abbassò lo sguardo.

«No, non prendertela con lei. Sono io che ho voluto sapere della tua vita» intervengo subito io.

La ragazza dai capelli neri sospira guardando il soffitto dal suo letto:«Pensavo di cambiarlo, ma lui ormai non era più l'amico che conoscevo come una volta. Non ho mai voluto questo, ma ormai era tardi per fargli cambiare idea»

«È per questo che ruba la verginità a tutte?» chiedo curiosa, corrugando la fronte.

«Appena arrivati qui, dato che non ero intenzionata a dargli la mia prima volta, si è arrabbiato e per vendetta ha cominciato a rubare alle ragazze la loro prima volta. Il resto della storia la conosci»

Il silenzio ci fa da padrone per un attimo, finché non comincio di nuovo a parlare:«Sai... ecco.. noi» indico sia me che Fiona, che spaventata inizia a negare con la testa di non dire niente«stamattina ti abbiamo visto con Christian» dico tutto d'un fiato, mentre Fiona si spiaccica una mano in fronte.

Emma si alza dal letto e io continuo:«Scusaci tantissimo, non era nostra intenzione.. Ci dispiace»

Stranamente lei non dice niente, ma dopo un po' sospira:«Lo sapevo.. Avete visto tutto tutto, o proprio niente niente?»

«No, tutto tutto non direi proprio.. Ci siamo allontanate subito appena vi siete baciati»

Lei libera ancora un sospiro sollevata.

Un §orriso sotto le §telle (#Wattys2019) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora