Capitolo 22

79 3 0
                                    


Pov's Emma

Mi sveglio di soprassalto, e non mi accorgo di aver urtato Christian.

«Smettila, nerina. Non è colpa mia se non sai nuotare» mugugna lui, ancora ad occhi chiusi.

Sbuffo, ma subito dopo un'improvvisa nausea mi fa andare in bagno e vomito lo schifo che ho bevuto ieri sera.

Mi siedo sulla tavoletta del water chiusa e appoggio la testa sulla parete dietro di me, sospirando.

Mi devo ricordare di non bere così tanto, ma devo dire che è stato parecchio divertente ieri sera.

Sento di nuovo la nausea salire e mi massaggio la pancia per attutire il dolore.

«Così la prossima volta impari» volgo di scatto i miei occhi azzurri su Christian appoggiato allo stipite della porta del bagno.

«Ieri sera mi avevi pure detto che reggevi bene l'alcol. Non mi sembra» mi rimprovera, passandosi una mano tra i capelli per sistemarseli.

«Non pensavo facesse così male il dopo sbornia» prendo lunghi respiri e mi massaggio ancora più freneticamente la pancia.

Si inginocchia davanti a me e mi prende le mani con fare affettuoso.

«Impara da me. Prendi dei lunghi respiri. Insieme» mi sussurra lui, e in sincronia facciamo ciò che mi ha detto.

Appoggio la fronte sulla sua, chiudendo gli occhi, e sospiro di nuovo.

«Ho un assoluto bisogno di una tachipirina. Ho un mal di testa» mi lamento, mentre lo sento ridacchiare.

Quando il dolore si fa più forte, lo abbraccio per cercare conforto.

«Mio dio, Christian» respiro sempre più forte«sembra che sto per partorire»

Stringo forte la sua maglia e appoggio la fronte sulla sua spalla.

«Riesci ad essere ironica anche quando sei in cattive condizioni» mi accarezza piano la schiena.

«Vai a prendere una tachipirina. Sto malissimo. È dentro la mia borsa»

«Resta qua. Arrivo subito» mi dà un bacio sulla fronte.

«E chi si muove?»

Respiro ancora un po' e penso ad altro.

Alcuni ricordi mi riaffiorano nella mente e quando Christian arriva in tutta fretta, allungo le mani verso il bicchiere.

Bevo tutto con ingordigia poi sospiro di nuovo, appoggiando ancora la testa alla parete.

«Shh... Va tutto bene» mi sussurra lui, accarezzandomi il viso.

«Sei tanto forte di carattere, ma se si tratta di alcol diventi una rammolita. Forza, Emma. Mi pare di sapere che la mia migliore amica non si arrende mai. Respira di nuovo, vedrai che passerà»

Lo abbraccio ancora lasciandolo di stucco, ma dopo un po' ricambia.

«Grazie» bisbiglio al suo orecchio in lacrime«se non fosse per il ciclo e l'alcol, ti prenderei a pugni, ma ho un assoluto bisogno di averti vicino»

«Prego, nerina» ride piano lui.

«Ti voglio tanto bene» dico ancora.

«Anch'io» mi risponde accarezzandomi i capelli.

«Sei sicura di stare bene, nerina? Non ti ho mai vista così» mi prende il viso tra le mani e mi squadra attentamente.

Annuisco:«È il ciclo. Mi rende tanto sensibile» sorrido di poco, ma mi alzo di nuovo per andare ancora a vomitare.

Un §orriso sotto le §telle (#Wattys2019) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora