Capitolo 24

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Pov's Olive

È da più di tre giorni che Emma e Christian non si parlano.

Il ragazzo dagli occhi azzurri ha cercato più volte di parlare con lei, ma Emma non ha mai voluto sentir ragioni.

Io e Fiona l'abbiamo consolata parecchie volte, ma il suo sguardo spento fa intuire che non sta ancora molto bene.

D'altra parte le serate con Enoch non fanno altro che aumentare e a poco a poco comincio a contagiarlo perché gli crescono sempre più sorrisi spontanei.

Mi piacciono tantissimo le sue spiegazioni sulle stelle e pian piano riesco a capire sempre più cose interessanti.

In questo momento, sono a seguire l'ora di economia in classe con Fiona e Victor.

Quest'ultimi stanno avendo un legame sempre più stretto e chiacchierano per la maggior parte del tempo da soli.

Non ho capito, d'altro canto, il carattere di Simon.

Di questi giorni si è dimostrato scostante con la mia amica d'infanzia e, anche se le ha rubato la sua prima volta, un po' mi dispiace per lui.

Sto facendo qualche calcolo di un esercizio che la professoressa ci ha segnato in questo momento.

Dopo un bel po', la campanella suona, segnando la fine delle lezioni.

Mi prendo solo un the caldo alle macchinette per il forte mal di testa di calcoli su calcoli.

Mi appoggio di nuovo sul nostro solito muretto e aspetto Fiona ed Emma, andate un attimo in bagno.

«Mal di testa?» sento una voce di fianco a me.

Sobbalzo, spaventata e per poco non faccio cadere il the.

«Mio dio, Enoch» mi volto verso di lui, che mi regala solo un sorrisetto divertito.

Diciamo che sta facendo parecchia fatica a dimostrare sorrisi dolci agli altri.

L'orgoglio dei maschi è sorprendente.

«Tutte, ma tutte le sante volte devo venire disturbata da qualcuno in particolare quando vorrei solo riposarmi» fingo di avere un tono lamentoso, appoggiandomi su di lui su un fianco.

Sento che si irrigidisce, mentre io sorrido in modo divertito.

«Sai che detesto gli abbracci» sussurra lui.

«Questo non è un abbraccio» mi prendo un po' di pausa«questo è un abbraccio» mi tuffo su di lui, ridendo.

«Il mio piccolo topolino» ridacchio, divertita.

«Smettila, Olive»

«Il mio topolino è anti abbracci» rido ancora, mentre sento che diventa meno rigido.

Prendo forti boccate d'arie del suo profumo alla menta e lo stringo ancora di più.

«Ti voglio bene, Enoch» sussurro debolmente e arrossendo.

Non pensavo di dire una cosa del genere, ma è la verità.

Mi sto davvero affezionando a uno come lui.

Sono ancora accucciata su Enoch, mentre vedo che stringe di poco i miei fianchi e appoggia il mento sulla mia spalla.

«Anch'io, Olive» lo bisbiglia talmente piano che fatico a sentirlo.

«Scusa non ho sentito.. Puoi ripetere, per favore?» mi stacco da lui e lo guardo con un sorrisetto.

Dolcemente, mi accarezza una guancia, mentre il suo sguardo si addolcisce.

Un §orriso sotto le §telle (#Wattys2019) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora