Mi svegliai in una stanza buia. Ricordo perfettamente che erano arrivati degli uomini mascherati e ricordo il dolore quando uno di loro mi aveva punto con un ago. Qualsiasi sostanza fosse, mi aveva fatta addormentare. Guardai il mio braccio ancora debole e vidi un cerotto. Che sequestratori gentili. Cercai di alzarmi e, con un po' di sforzo, ci riuscii. Cominciai a toccare il muro, cercando qualcosa che somigliasse ad una maniglia. Quando la trovai, provai ad aprire ma invano. Toccai ancora più in alto e sul muro di fronte trovai una piccola finestra con delle sbarre. Cercai ancora con la mano e finalmente trovai l'interruttore. Accesi la luce e vidi che la piccola finestra era davvero sbarrata e in quella stanza c'era solo un letto. Guardai in alto e vidi una telecamera. Mi sedetti sul letto e cominciai a respirare lentamente, come mi aveva insegnato la mia psicologa. La porta si aprì e vidi una donna alta, con i capelli biondi ma più chiari dei miei e corti; indossava un vestito attillato in pelle nera che le arrivava fino alle ginocchia, stivali con i tacchi che le coprivano le gambe non coperte dal vestito e aveva il rossetto rosso. Era carina, ma non ero lì per trovare moglie.
-Cosa volete da me? Perché sono qui?
-Ben svegliata, Im Nayeon.- rispose solo lei, chiudendo la porta.
Ero terrorizzata, ma non volevo mostrarglielo. -Cosa volete?
-Da te? Niente. E' tuo padre che ci deve qualcosa.
-Chi siete?
-Semplicemente la mafia, tesoro.
La mafia. La questione comincia a farsi più seria. Le tecniche di respirazione non avrebbero funzionato. Decisi semplicemente di fissarla negli occhi. Fissa il nemico e penserà che non hai paura, così mi diceva mio nonno.
-Non ti torceremo un capello, a meno che tuo padre non sbagli. Fai quello che ti diremo e tutto andrà bene. Ogni mattina verranno a prenderti per fare la doccia; sarete poi convocate alla mensa, dove mangerete; tornerete in camera; pranzo; camera; cena. Avrete diritto ad un'ora d'aria al giorno.
-Cos'è? Il carcere?
-Non avrà certo dei privilegi come a casa, principessina Im. Ora riposa. Domani è un nuovo giorno. Conoscerai le tue compagne.
Compagne? La guardai uscire e decisi di stendermi sul letto. E' solo un brutto sogno. Domani andrà bene. Papà ti tirerà fuori da qui. Perché si è messo contro la mafia? Perché mi hanno coinvolta? Non volevo piangere, ma lo feci, e mi addormentai con le lacrime che mi accarezzavano le guance.
Il giorno dopo i raggi del sole mi colpirono la faccia e, aperti gli occhi, notai che qualcuno era stato in camera mia, perché avevano spento la luce. Un brivido percosse la mia schiena e un senso di nausea colpì il mio stomaco. Mi alzai sul letto e guardai dalla finestra dove mi trovassi. Perfetto, non ne avevo la minima idea. Sembrava essere una montagna, ma non sapevo dove fossimo. La porta si aprì, facendomi spaventare. Mi girai e vidi la donna di ieri, stavolta vestita con una specie di uniforme blu, che consisteva in un pantalone lungo e una camicia. Da quando le organizzazioni criminali hanno un'uniforme?
-Scendi dal letto, ostaggio Im.
-Pretendo un po' di rispetto.
-Hai cominciato col piede sbagliato. Qui il rispetto non si ottiene, si dà solo. Devi andare a fare la doccia, ostaggio Im.
Non mi piaceva come si stesse riferendo a me, ma sentivo la necessità di fare una bella doccia calda. Scesi dal letto e la seguii fuori dalla mia camera. Camminammo per un corridoio stretto, poi arrivammo in un bagno a dir poco trasandato. Vi erano solo tre docce e quello che rimaneva di un gabinetto. Tutte e tre le docce erano occupate e vi era una ragazza che aspettava.
-Ostaggi, vi presento la vostra nuova compagna: Im.
Le ragazze mi guardarono con occhi spenti e io capii che sarei rimasta lì per un bel po'. Una di loro uscì dalla doccia completamente nuda e mi guardò.
-Vai prima tu, ostaggio Im.- mi disse la ragazza che era in fila. Aveva i capelli abbastanza lunghi, lisci e castani e dei tratti giapponesi. I suoi occhi erano grandi e sembravano sprizzare gioia, nonostante tutto.
-Non farò la doccia se questa pervertita rimane.- dissi guardando la donna con i capelli biondi.
-Peggio per te, perché dovrai abituartici.- mi rispose lei, mentre fissava la ragazza che era uscita prima dalla doccia, la quale non aveva ancora nulla addosso e sembrava star tremando di freddo. Aveva i capelli neri, corti, anche lei tratti giapponesi e vari nei sulla faccia.
Sorrisi. -Bene.
-Perfetto, mi fa piacere che ci capiamo.
Andai sotto la doccia, mentre le altre erano uscite e la castana era entrata, e aprii l'acqua, facendomi la doccia con i vestiti.
-Cosa fai, ostaggio Im?
-La doccia, come da lei richiesto.
-Ostaggio Minatozaki, perché non spieghi all'ostaggio Im cosa succede se qualcuno mi disobbedisce?
La ragazza nella doccia accanto e me mi guardò. -Si finisce nella stanza delle torture.
-La stanza delle torture?- domandai un po' spaventata, mentre tremavo per l'acqua fredda della doccia.
-Si sa quando si entra, ma non si sa se si esce.- disse la ragazza dai capelli neri.
-Esatto, ostaggio Myoui.
Quindi mi tocca spogliarmi davanti a questa pervertita? Ho tanta voglia di picchiarla. Mi girai di schiena e mi tolsi i vestiti lentamente, rimanendo completamente nuda. Continuai a rimanere di schiena per tutto il tempo ma ero sicura che mi stesse fissando. Quando ebbi finito, mi rimisi i vestiti bagnati e mi rigirai.
-Andiamo alla mensa.- disse la bionda.
Tutte cominciarono a camminare in fila, io ero l'ultima.
-Bel sedere, ostaggio Im.- mi sussurrò all'orecchio, dandomi poi uno schiaffetto sul sedere. Mi trattenni per non saltarle addosso e picchiarla.
Raggiungemmo la cosiddetta mensa, dove si trovavano altre persone con l'uniforme blu, altre con quella rossa, altre ancora con quella gialla.
-Capodecina Yoo.- una donna dalla pelle scura e i capelli castani si avvicinò alla bionda. -E' lei il nuovo ostaggio?
-Esattamente, capodecina Park. Ostaggio Im Nayeon.
-Non giocarci troppo, dobbiamo ricattare il padre con una ragazza sana.
-Ho mai rovinato uno degli ostaggi? Ostaggi Myoui, Minatozaki, Kim e Park, vi ho mai fatto qualcosa che andasse contro il regolamento?
-No, capodecina Yoo.- rispose la ragazza con i capelli biondi e lunghi.
-Vedi, capodecina Park, so svolgere il mio lavoro.
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Mafia in the morning, sweetheart in the night|2YEON|ITA
FanfictionDi giorno comandava dipartimenti, di notte il mio cuore. -Im Nayeon Fu quando una mia lacrima toccò il volante che mi resi conto che forse non odiavo Myoui così tanto... -Son Chaeyoung No, non mi odi. -Chou Tzuyu Sì, ti odio. -Minatozaki Sana L'amo...