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Io e Rosé stavamo camminando verso la camera di Hirai. Avevo appena finito di fare il bucato come se fossi una serva qualsiasi. Aprii la camera di Momo e la osservai sul letto.

-Forse sei troppo stanca per quello che hai fatto con Dahyun?

-Immagino che tu invece sia stanca per i lavori da servetta e non per quello che non hai fatto con Jeongyeon.

Aggrottai la fronte. -Come ti permetti a rivolgerti così ad un superiore?

-Questa mafia mi sta proteggendo. Fino a prova contraria, quella superiore a te sono io.

-Non vedo l'ora che vengano a prenderti.

-Anch'io così non devo più vedere la tua brutta faccia ogni giorno.

-Brutta!? Tsk. Mi hai vista bene?- Avrei volentieri picchiato Momo ma mi trattenni. -Vieni. Devi mangiare.

Momo si alzò e ci seguì. Quando si tratta di cibo viene ovunque. Arrivammo alla mensa e lasciai Rosé con quell'antipatica, dirigendomi verso la mia decina. Jeongyeon mi indicò di andare al tavolo con le altre capodecina ma la ignorai e mi sedetti accanto a Shin.

-Avete litigato?- mi domandò Ryujin.

-Più o meno.

Lanciai un'occhiataccia a Jeongyeon e cominciai a mangiare quello che avevano preparato le due ragazze di Son. La cena da soldato era meglio di quella da ostaggio. Finalmente del vero cibo. Al tavolo i soldati parlavano tra di loro dicendo che avevano sentito Son dire che sarebbe venuto il boss Chou uno di quei giorni. Forse vuole vedere come sto lavorando. Devo impegnarmi se non voglio morire. Finii il mio pasto e guardai verso Momo, la quale stava parlando con Dahyun. Capii che non avrei dovuto accompagnarla. Mi alzai ed andai al loro tavolo.

-Vice capodecina Kim, ci pensi tu?

-Sì, Im.

-Rosé, possiamo andare.- Rosé annuì e si alzò. Andammo verso le camere. -Ho sentito dire che sta per arrivare il boss Chou.

-Perché?

-Non lo so... Forse vuole vedere come lavoro, forse deve portare via Momo, forse è per Dahyun...

-Mh... Parlando di te, ho visto che Yoo ti ha chiamata ma l'hai ignorata. È successo qualcosa?

-Mi tratta come un soldato qualsiasi.

-È tenuta a farlo. Non può mischiare il lavoro e la vostra relazione.

-Tsk. Lavoro.

-Non la conosco ma se ti piace non deve essere tanto male. Dovresti comprenderla.

-Non lo so. Ora sono un po' arrabbiata con lei. Non si deve permettere di urlarmi contro davanti agli altri.- Aprii la camera di Rosé. -Ti farei venire a dormire da me ma credo che Jeongyeon si arrabbierebbe.

Mi sorrise. -Lo capisco. I letti in realtà qui sono comodi quindi non è un gran sacrificio.

-Notte.

-Buonanotte.

Chiusi la camera e poi andai verso la mia. Si trovava esattamente accanto a quella di Jeongyeon. Aveva fatto spostare Park per avermi accanto, anche se il suo piano era che passassi le sere con lei. Non quella sera. Aprii la porta ed entrai. Non ebbi neanche il tempo di sedermi sul letto che sentii la porta aprirsi, dei passi e poi dei pugni sulla mia porta.

-Nayeon.

Roteai gli occhi. Mi alzai ed andai ad aprire. -Tu hai un'ossessione con me.

Jeongyeon mi ignorò ed entrò. Chiusi la porta. -Perché mi ignori? Che figura mi fai fare con Jihyo, Chaeyoung e gli altri soldati?

-Certo... Ti importa solo della tua reputazione.

-Tu dovresti migliorare il tuo carattere. Non permetterti di mancarmi di rispetto davanti agli altri. Il fatto che mi piaci non ti permette di manipolarmi, il fatto che siamo coinvolte in una relazione non ti permette di avere dei privilegi. I capodecina sono capodecina e i soldati sono soldati.

-Come vuoi. Io però non voglio fare il bucato.

-E che vuoi fare?

-Nulla?

-Non puoi fare nulla. Ognuno lavora duro qua.

-E perché tu no?

-Perché sono capodecina.

-Se mi amassi veramente non mi faresti trattare come una serva.

-Sei solo una viziata. Non hai più chi fa le pulizie per te. Io sono cresciuta senza nessuno e mi sono ritrovata in mezzo ad una strada. Sei un'insensibile, Nayeon.

Vedere Jeongyeon quasi vulnerabile mi fece provare qualcosa di forte, lo ammetto.

Sospirai. -Bene, farò la serva.

-Non sei una serva. Fai solo il minimo. Ti ho già dato un grosso privilegio non coinvolgendoti nei sequestri.

-Ora sono stanca. Dormiamo?

-Dormiamo?

-Fare il bucato è stancante.

-Ho capito che vuoi fare... Continuerai a farlo, mi dispiace.

Feci spallucce e mi girai di spalle. Feci scivolare la divisa lungo il mio corpo rimanendo solo in intimo. Jeongyeon mi abbracciò da dietro e mi poggiò un bacio sul collo. Mi voltai verso di lei e vidi i suoi occhi desiderosi. Ammetto che mi è molto difficile resisterle quando si fa comandare, quando vuole essere comandata e quando la guardo negli occhi. Questa combo mi uccide. Resistetti. Le diedi un bacio a stampo sulle labbra e poi mi allontanai, prendendo il pigiama ed indossandolo.

-Ora vieni qui vicino a me.

Ci stendemmo e spensi la luce. Jeongyeon mi abbracciò la vita ed io poggiai la testa sul suo petto.

-Io comando fuori e tu tra di noi. Ti sta bene?

-Un rapporto equo?

-Sai che non possiamo averlo se io sono capodecina e tu soldato.

Sistemai la testa meglio sul suo petto. -Va bene. Buonanotte.

-Buonanotte, bellissima.

-Non ti farai perdonare tanto facilmente.- Ammetto che in parte c'era riuscita. -Jeongyeon...

-Mh?

-I mafiosi possono sposarsi, vero? E avere una famiglia normale ma continuando a lavorare. Io so così.

-È vero ma è rischioso per chi, come me, ha fatto tanti brutti gesti.

-Quindi dovremmo vivere nascoste per sempre?

-Non per sempre. Lavorerò qui per Tzuyu ancora per un po'. Quando vorremo, andremo in un altro paese.

-Un altro paese?

-So che non vuoi andarci ma ormai fai parte della famiglia. O scappi o vai in carcere.

Ammetto che non mi piace l'idea di lasciare il paese ma stare con Jeongyeon- oltre che nervosa- mi rende felice.

-Buonanotte.

-Notte. Ti amo.- sussurrò le ultime due parole, forse nella speranza che non le sentissi. Probabilmente non se si era accorta di ciò che stava dicendo nel momento in cui stava pronunciando quelle due parole.

Non mi era mai capitato di sorridere tanto spontaneamente. Mi sentivo il cuore battere forte e il mio sorriso da innamorata mi faceva sentire così stupida.

-Cos'hai detto?- domandai mettendomi seduta. Lei non rispose. La scossi. -Ti ho sentita. Ripetilo.- dissi felicemente.

-Notte.

-No, no. Cos'altro hai detto?

-Che dobbiamo lasciare il paese.

-Jeongyeon! Ripetilo!

-Che... Ti amo...- disse in un sussurro.

Presi il suo volto illuminato dalla luce fioca della luna e le baciai quelle sue belle labbra così carnose.

Mafia in the morning, sweetheart in the night|2YEON|ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora