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Camminai lungo l'altare con il mio vestito bianco. Dall'altra parte c'era il boss Chou che mi aspettava.

-Diamoci una mossa.- disse.

Mi fermai davanti al prete e cominciammo la messa. Non ascoltai nulla. Dissi solo ciò che dovevo dire, mostrando quanto mi sentissi obbligata.

-Boss Chou, può baciare la sposa.

Feci una faccia disgustata quando avvicinò le sue labbra alle mie. Quando si toccarono, però, notai che baciava piuttosto bene. Era anche di bell'aspetto, ma sicuramente non avrei mai amato mia moglie. Tutti i soldati e i capodecina applaudirono. Riconobbi subito Yoo, Son e Park. Yoo era particolarmente felice, mentre Son aveva la sua solita espressione frustrata e Park era neutrale. Chissà cosa sta succedendo alle ragazze.

-Ti piace la fede che ho scelto, Sana?

Guardai l'anello al dito. Si trattava di un grosso diamante, un po' troppo eccessivo per i miei gusti. -Non male.

-Non male!? Sai quanto vale?

Feci spallucce. Si avvicinò a me una donna abbastanza terrificante.

-Sana!- mi disse, abbracciandomi. -Che bello conoscere la mia nuora.

-Nuora?- domandai confusa. Ah, già, deve essere la madre del boss. Tzuyu, giusto?

-Sono la madre di Tzuyu. Come sei bella.

-Grazie, signora.

-Signora? Chiamami "mamma".

Mia madre era morta quando ero piccola, ora mi chiedo se non siano stati questi figli di put*ana ad ucciderla, e per me era strano dover chiamare una perfetta sconosciuta così.

-Tzuyu, te la posso rubare per un secondo?

Il boss annuì e cominciò a chiacchierare con il vicecapo Manoban. Io mi allontanai con la signora Chou.

-Perché sei triste? Non ti piace questo posto?

-Mi dispiace, signora Chou, ma io non amo sua figlia.

-Lo capisco. Anch'io non amavo suo padre, ma poi ho conosciuto il vero lui.- Dicono tutti così. Dubito che mi innamorerò della vera Tzuyu. Dubito che troverò una brava persona dietro la maschera. -Fai uno sforzo.

-Non lo so. Non mi sento pronta. È tutto così nuovo.

-Tzuyu è parecchio impegnata ma passerai le tue giornate con me. Non preoccuparti. Non ti farà del male.

-Chi me lo garantisce?

-Mio marito non mi ha mai fatto del male. Non era una bella persona, ma almeno non feriva chi amava.

-Amore. Come si può parlare di amore se neanche ci conosciamo? È ossessione.

-Tu non conosci Tzuyu. Lei ti conosce da quando sei nata.

-Perché non si è presentata alla mia porta come una persona normale? Ha organizzato un piano ridicolo e mi ha fatta solo soffrire!

-Hai mai visto un boss andare a bussare alla porta di qualcuno sotto il naso della polizia? Vedrai che col tempo comprenderai perché ha fatto ciò che ha fatto.- Ne dubito.

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Nayeon

Ormai avevo deciso di non lamentarmi. Jeongyeon poteva avere ciò che voleva e io non dovevo andarle contro, o sarebbe potuto succedere qualcosa di terribile a me o alle ragazze.

Da quando Namjoon se n'era andato, Jeongyeon era diventata improvvisamente più gentile con me. Quando andavo da lei, non mi buttava subito sul letto, faceva decidere a me quando iniziare. Ogni tanto mi accarezzava i capelli, perché le piacevano molto i capelli lunghi. Anche lei li avrebbe voluti, ma non poteva. Quelli corti sono più pratici.

-Ti piace quando faccio così?- mi disse, andando più veloce con il suo membro. Annuii. -Sei l'unica a cui piace una cosa del genere. Le donne non dovrebbero avere un pene. Non è normale.

-Questo ti rende unica, capodecina Yoo.

-Non tutti la pensano così. La mia famiglia, ad esempio. Pensa che mi diedero in adozione.- Rise amaramente. -E poi a scuola mi deridevano. Stupide figlie di put*ana. Hanno avuto quel che meritavano. Le ho fatte andare in rovina tutte. Anche la mia famiglia adottiva si è stancata di me e a diciotto anni mi hanno praticamente cacciata di casa. È per questo che sono qui. Questa famiglia non mi ha mai detto nulla. Qui sono il capodecina Yoo. Mi rispettano. Sono di un rango superiore a tutti i capodecina. Anch'io posso avere una donna con cui fare sesso senza che scappi e lo dica a tutti.

Si stava aprendo a me, senza che glielo avessi chiesto. Mi stava confessando qualcosa di davvero molto delicato e personale. Io rimasi in silenzio ad ascoltarla. Notai la tristezza nei suoi occhi ma sapevo che non avrebbe pianto. Scese da me e si stese sul letto, abbracciandomi, accarezzandomi l'addome.

-In qualche modo, mi dispiace di aver usato la scusa di tuo padre. Dovevo obbligarti in qualche modo, perché sapevo che non avresti mai fatto sesso con una donna bestia.- La guardai confusa. -Non l'hai ancora capito? Noi sappiamo dov'è tuo padre.

Mi sedetti di colpo. -Lo sapete!? Da quando!?

Mi fece ristendere con calma e continuò ad accarezzarmi l'addome. -Da quando sei qui. Non lo hai ancora capito? Tuo padre ti ha venduta a noi.

Risi nervosamente. -Stai scherzando. È una tecnica assurda per sapere dove si trova.

-È un pezzo di m*rda anche lui.

-Bene, mi avete comprata e che ne farete di me?

-Sarai una dei nostri, come l'ostaggio Park.

Mi sembrava seria. I miei occhi si riempirono di lacrime. Cominciai a singhiozzare. Avevo già perso Namjoon, perché dovevo ricevere una notizia del genere? Piansi forte, mentre lei rimase lì ad accarezzarmi l'addome. Si alzò poi ed andò verso l'armadio. Mi diede una scatola.

-Ce l'ha data lui prima di ripartire per il Perù.

Sanno davvero dove si trova. Guardai Jeongyeon, poi presi la scatola e la aprii. Non capii. Cos'era? Droga? Aprii il biglietto e i miei singhiozzi aumentarono.

-Non... È possibile...

-Chi è Doyeon, Nayeon?- mi domandò seriamente Jeongyeon. -È una vittima di tuo padre? Nayeon, ho bisogno di saperlo.

-È... È la mia bambola.

-Bambola!?

"Ti avevo detto che ti sarebbe accaduta la stessa cosa di Doyeon. Perdonami, Nayeon."

-Tu eri un jolly per tuo padre. Avrebbe potuto affidarti ai tuoi nonni ma così avrebbe perso il potere su di te. Avevi diciassette anni quando il boss ti comprò.

-Sono passati dieci anni! Dieci fot*uti anni! Perché mi avete presa ora!?

-Tuo padre aveva deciso di darti qualche altro anno di libertà. Tutto qui.

Mafia in the morning, sweetheart in the night|2YEON|ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora