❃𝐓𝐇𝐄 𝐊𝐈𝐍𝐆'𝐒 𝐌𝐈𝐒𝐓𝐑𝐄𝐒𝐒 [𝐌𝐢𝐧 𝐘𝐨𝐨𝐧𝐠𝐢]

❃ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟏𝟎 - 𝐃𝐀𝐄𝐂𝐇𝐖𝐈𝐓𝐀

Aver avuto la possibilità di rincontrare suo fratello non aveva in alcun modo messo fine all'agonia continua di Nari.
Aveva erroneamente pensato che se avesse ritrovato Toshiro, niente le avrebbe messo paura, invece no.

Lo aveva ritrovato, ma invece di considerarlo come un alleato, lo stava vedendo più come un nuovo nemico che voleva solamente buttarla in mezzo alle fauci del leone.
Le aveva esplicitamente detto di concedersi al re di Joseon per compiacerlo e capire prima come distruggerlo, ma lei non era sicura di volerlo fare.

Era troppo pura nell'animo per poter cedere ad una condizione simile...ed era fin troppo orgogliosa per assecondare ogni singola richiesta del re di Joseon, che non meritava veramente niente da parte sua... niente se non odio, rancore e rabbia.

Non capiva come avesse fatto Toshiro a proporle un'idea simile, così orribile e infattibile per lei.
Evidentemente perché non sapeva che cosa avrebbe significato per la minore, quanto sarebbe stato pesante il mantello di onta che si sarebbe posato su di lei nel momento in cui si sarebbe lasciata fare qualsiasi cosa Min Yoongi avrebbe desiderato.

In un attimo pensò di avere di nuovo bisogno di Liling, perché lei avrebbe potuto provare non tanto a dissuaderla nel rimanere così ancorata alla sua idea, bensì a darle la giusta spinta per compiere quella pazzia.

Una volta Nari aveva addirittura pensato di rubare del vino per arrivare a quello stato mentale in cui non si sarebbe più data un minimo freno per controllarsi.
Non aveva mai provato la vera ebrezza, però la considerava come la chiave perfetta per farsi avanti con il re anche se in realtà non voleva.

Ovviamente non mise mai in atto quel suo piano, perché altrimenti avrebbe rischiato di venir severamente punita se fosse stata colta in flagrante mentre commetteva quel crimine che non si sarebbe mai perdonata.

Il lavoro a corte era veramente sfiancante e per un attimo Nari rimpianse la professione di kisaeng: anche se sarebbe stata costretta a svegliarsi presto per apprendere sempre di più, almeno avrebbe avuto comunque la possibilità di riposare e fare il minimo indispensabile.

Invece essere una serva diventava ogni giorno più orribile, soprattutto se il re aggiungeva il carico da cento ogni volta che lo reputava necessario per disciplinare la giovane e ignota principessa.
Lavare i pavimenti si era dimostrata la punizione più lieve tra tutte le altre: in breve tempo, Nari si era vista costretta a servire durante i banchetti, a vedersi derisa dal re e dal suo entourage di uomini corrotti dal suo denaro.

Ad essere costantemente guardata con occhi impuri e luridi.

Ad alcuni uomini della corte non era rimasto sconosciuto il piccolo diverbio che c'era stato tra il re e la ragazza, motivo per cui alcuni di loro avevano cominciato a parlare così tanto di lei per dilettarsi.

Tuttavia c'era un particolare evento che stava richiedendo la massima energia e attenzione da ogni singolo individuo presente dentro il palazzo reale: la parata militare.