35 - Viva la selezione naturale

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Con uno scintillio la lama stava per abbattersi sul collo di Chuuya. Qualcuno gridò. Il cervello di Dazai mentre cercava una soluzione, mentre ordinava al copro di muoversi più in fretta di quanto fosse possibile, realizzò che ad urlare era stata la cameriera dai capelli rossi sulla porta, arrivata giusto in tempo per assistere alla scena.

Il padre di Dazai si bloccò con la mano a mezz'aria, il pugnale stretto tra le dita e un'espressione di dolore in viso, mollò appena la presa dai capelli di Chuuya, che ne approfittò per liberarsi dalle mani dell'uomo e all'allontanarsi.

I due giovani si guardarono confusi mentre la cameriera correva via chiamando qualcuno. Dazai era troppo impegnato a cercare di capire la situazione per badare a cosa stesse gridando quella ragazzina. Il padre si portò una mano al cuore e si accasciò a terra proprio nell'istante in cui la cameriera rientrava seguita da un uomo vestito di bianco.

- Mori-San.

Esclamò Chuuya con un po' troppo entusiasmo. Quell'uomo aveva il dono di arrivare sempre al momento giusto. Dazai si ricordò di colpo che quel pomeriggio il dottore doveva venire a trovarlo per una visita di controllo.

- Che succede?

Esclamò Mori guardando il padre di Dazai riverso a terra con un pugnale tra le dita.

- Stava per uccidermi, e ha perso i sensi.

Spiegò Chuuya come se fosse la cosa più normale del mondo. Mori alzò un sopracciglio interrogativo e si inginocchiò accanato al corpo, ascoltò i battiti. Poi, con una calma completamente fuori luogo in quella situazione, distese il corpo del padre di Dazai in posizione supina e con una mano davanti al viso controllo i respiri.

Aggrottò le sopracciglia e effettuò un poco convinto massaggio cardiaco sotto lo sguardo sempre più confuso di Chuuya e Dazai.

- Ha avuto un infarto?

Chiese Dazai dopo un po'. Il medico non rispose, finì di fare il massaggio cardiaco e controllò il respiro dell'uomo, poi si alzò e guardò Dazai dritto negli occhi. Sul viso aveva dipinta un'espressione di dispiacere sincera tanto quanto il desiderio di vivere di Dazai.

- Vostro padre ha avuto un attacco di cuore. Non sono arrivato in tempo per salvarlo. Sono tremendamente dispiaciuto.

Dazai si girò lentamente a guardare Chuuya, le parole del dottore proprio non volevano entrargli in testa. Suo padre era appena... morto?

La cameriera a quelle parole si portò le mani alla bocca con un'espressione sconvolta in viso.

- Povera signora, quando saprà della morte del marito, morirà dal dolore.

Mormorò tremante la ragazzina e Dazai pensò: "spero che tu abbia ragione".

- Vai ad avvisarla, per favore.

Le ordinò Dazai, nella speranza di liberarsi della sua presenza e poter parlare da solo con Mori e Chuuya. La cameriera annuì obbediente e si precipitò fuori dalla stanza.

Chuuya rimase zitto. Temeva che se avesse aperto bocca si sarebbe messo a esultare o gridare che quel brutto vecchiaccio si meritava proprio di morire.

- È morto al momento giusto, siamo stati fortunati.

Commentò Dazai con poca convinzione, da quando la fortuna gli voleva così bene?

Osservò il corpo senza vita di suo padre e non si stupì di non provare alcuna tristezza per la morte alla quale aveva appena assistito. Si girò verso Chuuya e lo strinse in un abbraccio.

- Sei vivo. L'importante e che tu sia vivo.

Chuuya sorpreso gli diede delle pacche gentili sulla schiena.

- Anche io sono felice di essere vivo, mi dispiace per tuo padre...

Tentò di dire Chuuya ma Dazai lo fermò posandogli un dito sulle labbra e facendogli segno di tacere.

- Non dire cose non vere, marchese. Penso che siamo tutti internamente felici per quello che è appena successo.

Dazai guardò Mori e il dottore si limitò a stringersi nelle spalle con un'espressione innocente, Chuuya sospettò che il dottore avrebbe potuto ancora salvare il padre di Dazai, ma aveva deciso di lasciare che la selezione naturale facesse il suo dovere.

- Quindi ora non dovrai più sposarti?

- Spero di no... Mia madre è ancora viv...

Dazai non riuscì a finire la frase che un grido risuonò per la villa. Poco dopo la cameriera che aveva mandato ad avvisare sua madre della morte del marito arrivò di scorsa pallida e con il viso sconvolto.

- La signora... Vostra madre...

Trattenne un singhiozzo e Dazai le prese per le spalle con dolcezza.

- Calmati, fai un respiro profondo e spiegati.

La cameriera annuì, da come tremava Chuuya dedusse che doveva aver appena assistito a qualcosa di non molto divertente e allegro.

- Vostra madre è... Si è suicidata non appena le ho detto, di...

La cameriera scoppiò in lacrime e Dazai le diede un paio di amichevoli pacche sulle spalle, invitandola a calmarsi. Chuuya provò a trattenersi, fece davvero del suo meglio, ma il meglio non fu abbastanza.

- Tale madre, tale figlio.

Dazai lo fulminò con lo sguardo e Chuuya si lasciò scappare una risata tesa. Mori sospirò e guardò la cameriera.

- È ancora salvabile?

La cameriera tra i singhiozzi li guardò uno ad uno poi scosse la testa.

- Si è piantata un pugnale nel cuore, non sono riuscita a fermarla, mi dispiace.

- Avete un sacco di cose affilate in questa casa.

Mormorò Chuuya guardando prima Dazai poi Mori, cercando di capire cos'era la cosa migliore da fare in quel momento. Mori annuì e sospirò:

- Capisco... Chuuya-kun, perché non preparate una tazza di tè alla ragazza e a al povero Dazai, lo vedo molto sconvolto.

A quelle parole Dazai scoppiò in un pianto molto, molto vero e Chuuya dovette usare tutto il suo autocontrollo per non scoppiare a ridere.

- Con molto piacere.

- Grazie... Io mi occupo dei corpi e di avvisare della morte dei due nobili. Domani sarà il caso di chiamare il notaio per sistemare le faccende legali. Beh, che dire signor Dazai, ora avrete tutto il lavoro di vostro padre a cui badare.

Dazai pianse più forte e Chuuya dovette girarsi dall'altra parte cercando di nascondere le risate. Basta. Doveva darsi assolutamente un contegno.

- Grazie di tutto dottore. Ora mi occupo di questi due poveri ragazzi.

Chuuya accompagnò Dazai e la cameriera fuori dalla stanza. Andando verso la cucina trovò l'aiuto giardiniere che era accorso quando aveva sentito il grido. Chuuya gli spiegò in fretta la situazione e il ragazzino guardò dispiaciuto Dazai. Chuuya prima di preparare il tè scrisse un foglietto e lo diede al servo.

- Potresti farmi il piacere di recapitarlo alla mia residenza?

Il ragazzino annuì e se ne andò in tutta fretta. Evidentemente non vedeva l'ora di andarsene per metabolizzare la situazione senza aver davanti una cameriera sconvolta e un mezzo attore.

Chuuya sospirò.

Che giornata assurda.

A. A.
Io lo so che dopo lo scorso capitolo mi stavate un po' odiando. Quindi ecco qui un terzo capitolo per alleviare un po' la tensione e per farvi dormire sta notte (spero qualcuno sia ancora sveglio per leggerlo). Ahahahaha

Abisso - SoukokuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora