15 - Tatuaggi vivi e discorsi sulla morte pt.2

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Chuuya sembrava addormentato, respirava appena e il suo torace si abbassava e alzava lentamente, gli occhi erano chiusi e le ciglia sfioravano le guance. L'unica cosa un po' strana in lui era il tatuaggio nero, un ghirigoro di rose spinose e mandala che stava lentamente ricoprendo tutta la pelle del giovane a partire dal cuore.

Dazai interrogativo allontanò la mano dalla guancia di Chuuya e subito i tatuaggi cominciarono a emanare uno strano fumo nero e violaceo. Riappoggiò il dito sulla guancia e il fumo scomparve e i tatuaggi smisero di diffondersi. Il duca guardò la corda appesa al muro che serviva per richiamare la schiavitù, si era ripromesso di non usarla e lasciar dormire il povero Tachihara, ma non aveva assolutamente previsto una situazione del genere. Senza staccare il dito dalla guancia del marchese tirò la corda.

Tachihara qualche minuto dopo comparve sulla porta con una candela in mano, sopra il pigiama indossava una giacca elegante, aveva un'aria assonnata, ma non appena vide cosa stava succedendo nella stanza del duca parve svegliarsi di colpo.

- Cosa sta succedendo?

- Vorrei avere una risposta precisa, ma non ne ho idea. Chuuya è capitato qui in questo stato. Ho solo scoperto che quando non lo tocco fuma.

Come per confermare le sue parole Dazai allontanò la mano dalla faccia di Chuuya e subito il fumo fece la sua comparsa sotto lo sguardo perplesso di Tachihara. Quando Dazai rimise la mano come prima il fumo scomparve.

- Quando lo tocco io non succede.

Sentenziò Tachihara.

- Da come ne parli sembra che tu sia esperto. È già successo?

- Già, è un fatto ricorrente.

- Cos'è? Cosa dobbiamo fare?

Il maggiordomo si avvicinò e appoggiò la candela sul comodino, poi si chinò in avanti per controllare le condizioni del suo signore, poi storse il naso e guardo Dazai.

- Non so con precisione cosa gli stia succedendo, il marchese evita sempre l'argomento, penso sia qualche sorta di maledizione, ma non ne ho alcuno certezza. Di solito in notti come questa si chiude nella sua stanza, si sentono urla per tutta la villa che verso il mattino si calmano. Il giorno dopo la camera è un disastro. Non so dire perché ora sia così tranquillo.

Il duca ascoltò attento le parole di Tachihara. Poi chiese che gli venisse portato tutto l'occorrente per scrivere una lettera. Il maggiordomo riprese in mano la candela e uscì dalla stanza per tornare qualche minuto dopo con carta e penna.

Dazai non aveva staccato un attimo la mano dal viso di Chuuya.

- Ecco a lei, duca.

- Grazie, so che è notte, ma mi faresti il piacere di recapitare questa lettera al dottor Mori in paese? Dí che sono io a mandarti. Se tutto va bene lui sul far del mattino giungerà qui.

Dazai allontanò le mani dal corpo addormentato di Chuuya per prendere carta e penna. Aveva appena fatto in tempo a scrivere la data e "Gentile Dottore..." che Chuuya si mise di scatto seduto con un rantolo, aprì gli occhi e con orrore il duca e il maggiordomo si accorsero che erano completamente bianchi, privi di iride e di pupilla. La bocca del giovane era contratta in un'espressione di dolore e volute di fumo avvolgevano completamente la sua esile figura.

- Veloce, duca. Fate la vostra magia, fatelo tornare buono.

Gridò Tachihara indietreggiando, Dazai prima ancora che quello glielo chiedesse si era fatto avanti, rischiando di rovesciare la boccetta di inchiostro e aveva posato la mano sulla fronte del marchese.

A quel tocco gli occhi di Chuuya tornarono normali, il fumo sparì e con un sospiro il suo corpo si rilassò e si accasciò addosso a Dazai.

- Per tutti i corvi, è davvero strano. Siete sicuro di non discendere da qualche stirpe di maghi o fate, duca?

Dazai scrollò le spalle, e riprese il pennino. Con una mano scriveva con l'altra non lasciava un istante la mano di Chuuya. Dieci minuti dopo consegnò a Tachihara una lettera scritta davvero male e velocemente.

- Forza. Portala a Mori, io resto qui ad occuparmi di Chuuya.

Sorrise stancamente Dazai, Tachihara annuì con decisione uscì in fretta dalla stanza, lasciando il marchese e Dazai da soli.

Dazai strinse la mano di Chuuya e si sedette su una sedia a bordo del letto, chinando la testa e chiudendo gli occhi. Perché Chuuya non aveva mai accennato a questa maledizione? Sempre se ciò che aveva davanti era frutto di una maledizione. Analizzò tutte le precedenti conversazioni con il marchese. Gli venne in mente quel pomeriggio quando Chuuya aveva detto che poteva "maledire" suo padre. Probabilmente stava dicendo la verità e per qualche ragione il marchese sembrava seriamente essere in grado di lanciare un maleficio di tale sorta.

Gli tornò in mente una conversazione avuta con lui dopo poco essersi conosciuti, erano in un bar ed era nato tutto da un articolo di giornale che parlava di streghe. Ora che ci pensava il giovane aveva reagito in maniera strana, come ferito da quell'evento. Che avesse paura? O forse che gli ricordasse qualcosa avvenuto nel suo passato?

Per non parlare di tutte quelle cicatrici... Dazai spalancò gli occhi e rizzò la schiena, si diede dello stupido per non averlo notato prima. Prese la candela che aveva suo comodino e la avvicinò al corpo di Chuuya, esaminò la pelle macchiata dai tatuaggi. Le cicatrici parevano seguire quei segni scuri, come se qualcuno avesse provato a strapparli via con la forza dalla carne del marchese, evidentemente senza successo.

Dazai riappoggiò la candela sul comodino e la luce nella stanza cambiò, in quella penombra vedere le cicatrici era più complesso. Dazai si chiese se ce le avesse anche sulle gambe fu tentato di guardare, ma temeva di fare danni muovendo il corpo privo di sensi del marchese, quindi si rimise seduto tranquillo, con la schiena appoggiata contro lo schienale imbottito della sedia.

Ora non gli restava che aspettare. Si chiese chi sarebbe giunto per primo. L'alba portando un nuovo giorno. Chuuya risvegliandosi e tornando in sè. O il dottore che aveva mandato a chiamare.

Dazai sbadigliò e chinò la testa sul petto. Si disse che avrebbe potuto dormire, l'importante era che non lasciava mai, nemmeno un istante, la mano di Chuuya.

A. A.
Eccomiii, si comincia a intuire un po' di più la storia di Chuuya. Volevo mantenere in qualche modo il loro rapporto: Dazai è l'unico che può far tornare in sè Chuuya quando usa corruzione.

Quindi ecco qui la versione di corruzione nel mondo delle favole

Abisso - SoukokuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora