Capitolo 14

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Demet

Il freddo oggi sembra intenso più che mai, il vento soffia forte mentre dal cielo grigio la pioggia scende in modo rapido.

<Forza palla di pelo non avere paura> sussurro in modo dolce mentre lo stringo al mio petto. Il rombo dei tuoni lo spaventa tantissimo.

<Veramente stai parlando con un gatto?> chiede incredula Madison mentre continua a mangiare la sua pizza.

<Fidati in questo momento e più di compagnia lui ma non tu> rispondo in modo pacato cercando di non ridere. Da quando è precipitata a casa mia stamattina per la maggior parte del tempo è rimasta in silenzio, problemi di cuore a quanto parte.

<Sei una stronza, da quando hai quella palla non fai altro che portartelo ovunque. Che poi che razza di nome e palla di pelo?>

<Gelosia portami via> sbotto finalmente a ridere quando mi rendo conto che è solo gelosa del mio gatto.

<Ma fammi il favore>

<Comunque non ha ancora un nome, in realtà non so proprio come chiamarlo>

<Diavolo ecco come lo devi chiamare. Quello non è un gatto fidati, secondo me è travestito come si fa la notte di Halloween, la sua vera natura non è questa> parla in modo disperato mentre continua a fissare la palla di pelo in malmodo. Abbasso lo sguardo sulla mia pancia guardando il gatto a mia volta e quando lo vedo rannicchiato su se stessa mentre fa le fusa dormendo beatamente mi sciolgo in un attimo. È così carino, e morbido, dolce e..

<Non fare quella faccia da pesce lesso, non è affatto carino mi graffia in continuazione>

<Forse non le piaci> costato l'ovvio mentre accarezza il mio gattino.

<E a me non piace lui. Se proprio devi darli un nome chiamalo Diablo, insomma una cosa del genere. Il fatto che sia bianco non fa di lui un angelo fidati> risponde in modo aspro mentre si alza dal divano incamminandosi verso la cucina con il cartone vuoto della pizza nelle mani.

<Non ci fare caso palla di pelo è solo gelosa> ridacchio divertita. Guardo il telefono e quando costato che sono le sette di sera mi viene un colpo.

<Oddio sono in ritardo> mi alzo in fretta poggiando sopra il divano il gatto per poi salire al piano di sopra andando nella mia stanza.

<In ritardo per cosa?> chiede Mad appena mi raggiunge.

<Devo andare al lavoro> inizio a spogliarmi restando solo in intimo mentre con lo sguardo cerco quella stupida divisa.

<Demet oggi hai il giorno libero> le parole di Madison mi fanno fermare all'istante mentre strabuzzo gli occhi. Come ho fatto a dimenticare?

<È colpa tua> inizio a dire per poi lanciarmi sopra il letto accanto a lei.

<Perché mai?>

<Sei precipitata a casa mia riempiendomi la testa di cazzate su di te e Dylan che ho perso anche la cognizione del tempo>

<Non è colpa mia se tuo fratello è uno stronzo> sbuffa irritata distendendosi sul letto guardando il soffitto.

<Lui è stronzo dalla nascita> rido in modo nervoso cercando di non pensarci. L'incontro che abbiamo avuto due sere fa ancora mi tormenta. Come può essere così indifferente, cosa è successo realmente a mio fratello per farlo allontanare da noi?

<So a cosa pensi tesoro e non so darti una risposta. Come ti ho raccontato io l'ho conosciuto al circuito qualche mese fa quando ci andai con un compagno del college. In realtà la dentro nessuno sa niente di lui, a parte il suo nome e il fatto che sia il più bravo a gareggiare da anni ormai. L'unica cosa che mi ha detto Aron è che lui non ha famiglia e poi, oddio mi sembra tutto così strano, perché lui ha un cognome diverso?>

Sacrificio D'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora