Capitolo 21

2.5K 141 35
                                    

Caleb

Sono seduto su questo squallido divano in pelle nera da tutta la sera praticamente. Il mio cervello non fa altro che pensare a cose che non dovrebbe minimamente sfiorare il mio pensiero e questo mi manda in bestia.

<Si può sapere che cazzo ti prende?>

<Stai zitto> sbotto frustrato contro Dylan. Non sopporto nessuno in questo momento, questa fottuta musica troppo alta, la confusione, la puzza di sigaretta, il chiasso delle persone intorno a me, il mio amico tropo curioso, ogni cosa sembra darmi sui nervi senza capire realmente il motivo.

<Dovresti scopare di più, sai di solito aiuta ad essere meno stronzi> ride divertito prendendomi in giro.

<Peccato che non hai una sorella, me la sarei fatta volentieri> faccio spallucce mentre continuo a guardarmi intorno.

<Cerchi qualcuno?> il suo timbro di voce esce in modo freddo, non c'è più traccia di divertimento in lui è questo mi fa accigliare ma lascio perdere nel preciso istante in cui i miei occhi si possano su una certa ragazzina vestita decisamente in modo non adatto a lei.

<Vado a fumare> mi invento la prima cazzata che mi viene in mente per poi alzarmi dal divano e andare nella sua stessa direzione senza farmi vedere però. Che cazzo ci fa qui, questo non è un posto per lei. Mi sposto alla sua destra restando a debita distanza mentre mi appoggio con le spalle al muro quasi in penombra.

Lei non vorrebbe essere qui questo lo posso leggere nel suo sguardo smarrito, posso notare che si sente fuori luogo da come continua a stringersi le braccia intorno al busto come per difendersi da sguardi non desiderati. Perché cazzo si è vestita in quel modo? Quel vestito nero su di lei sta troppo bene cazzo ma mette in risalto tutte le sue curve ed io, io sono un emerito coglione. Ma che cazzo mi interessa il modo in cui è vestita non lo so.

Sbuffo irritato mentre mi stacco dal muro andando verso il bar per prendermi qualcosa da bere. Forse il troppo fumo che c'è qui dentro mi ha dato alla testa impedendomi di pensare lucidamente.

È colpa sua cazzo, lei con quella merda di profumo che riesce a destabilizzarmi sempre e non va bene. Quello che è successo al ristorante non deve mai più accadere, lei non è nessuno e non si deve permettere di prendere decisioni a posto mio facendomi sembrare un debole, penso che se mio nonno mi guarda da lassù sono sicuro che a quest'ora si è rivolto nella tomba per come mi sono comportato.

<Ciao dolcezza>

<Non ora Clary> la snobbo senza guardarla minimamente, tanto so che è lei, la sua voce strillante si sente con tutto che la musica è abbastanza forte. Mando giù il mio cocktail per poi allontanarmi e quando posso lo sguardo sul punto in cui c'era la ragazzina mi assale una strana sensazione quando non la vedo più.

<Dove cazzo è andata?> sbotto incazzato, forse preoccupato. Infondo è la migliore amica di mia sorella e non vorrei che le succedesse qualcosa, a Tessa non piacerebbe affatto se le capitasse qualcosa ed io nonostante i miei 25 anni di vita devo ammettere che a volte ho paura di mia sorella, quando vuole diventa peggio di una leonessa, mi sbrana.

Inizio a girare come un pazzo cercandola in ogni angolo possibile e quando non la trovo inizio a dare di matto. Sarà fuori, sussurra la mia voce interiore ed io come uno stupido mi precipito fuori dal locale.

Ma tu guarda come mi sono ridotto per colpa dell'amica di mia sorella.

<Caleb> il mio cuore inizia a saltellare dentro il mio petto quando finalmente sento la sua voce. Mi giro cercandola con lo sguardo e quando la vedo seduta sul muretto con le gambe incrociate mentre il vestito è risalito di poco strani pensieri mi investano.

<Cosa ci fai qui?> chiedo curioso mentre mi avvicino a lei per stargli più vicino. Lei è come una maledetta calamita che mi attira sempre e per quanto cerco di tenerla a distanza da me non ci riesco. Cosa mi fai ragazzina?

<Non lo so sinceramente, volevo solo divertirmi> risponde semplicemente mentre continua a fissare il vuoto. Che le sia successo qualcosa? Di solito cerca sempre un contatto visivo con me.

<E ti diverti?> chiedo stupidamente mentre appoggio le mani ai lati del suo corpo, come per incastrarla.

<Sinceramente no, non mi è mai piaciuto questo ambiente> stranamente sul mio viso si forma un piccolo sorriso quando capisco di aver intuito alla perfezione il suo stato d'animo.

<E tu, tu ti diverti?> vedo il suo sguardo vacillare per qualche secondo mentre possa i suoi occhi su di me togliendoli subito.

<Affatto. Stai bene?>

<Affatto> sussurra piano mentre fa spallucce.

<Caleb abbiamo un problema> la voce di Dylan fa spaventare la ragazzina tant'è che la vedo sussultare ed io come un coglione appoggia la mia mano sulla sua stringendola a malapena.

<Cosa vuoi?> chiedo, cercando di non sbottare contro di lui mentre resto fermo coprendo con il mio corpo la ragazzina. Ma che cazzo mi prende?

<Ci sono i francesi> dice solamente e quando il mio cervello capisce la gravità delle cose mi acciglio.

<Vai dentro, sto venendo> ordino in modo duro.

<Te ne devi andare> parlo a bassa voce mentre con l'altra mano alzo il suo mento cercando i suoi occhi.

<Perché?> chiede curiosa mentre fa una cosa che non avrebbe dovuto fare. Si passa la lingua sopra le labbra bagnandole per poi torturare il labbro inferiore, mordendolo. Questa ragazza istiga senza rendersi conto.

<Ti prego ragazzina non ho tempo di spiegazioni ma fidati di me, te ne devi andare>

<Tu starai bene?> la sua domanda mi confonde facendomi restare di pietra. Lei si preoccupa, perché mai?

<Io sto sempre bene> mi affretto a rispondere mentre la aiuto a scendere dal muretto.

<C'è Madison dentro, non posso andare via senza di lei> confessa preoccupata ed io sono davvero sul punto di sclerare. Maledetta amica che ha, impreco mentalmente.

<Resta ferma qui e non ti muovere per nessuna ragione, prendo la tua amica la porto fuori e te ne vai intesi?> chiede senza ombra di esitazione. Lei se ne deve andare.

<Ho capito> risponde titubante e dopo averla guardata un'ultima volta mi precipito dentro alla ricerca di quella ragazza.

<Fuori> le urlo contro quando la vedo abbracciata a Dylan piangendo.

<Io non posso, Demet non c'è> balbetta singhiozzando.

<Ho detto fuori di qua> sbotto incazzato per poi prenderla per un braccio e tirarla fuori. Sto già perdendo troppo tempo con lei.

<Stai fermo coglione> Dylan mi urla contro mentre cerca di fermarmi senza riuscire però. Il mio unico pensiero in questo momento va a quella dannata ragazzina che non mi da pace.

<Madison> chiudo gli occhi sospirando sollevato quando risento la sua voce, lei sta bene.

<Vai> ordina l'attimo dopo Dylan. Vedo la ragazzina mentre si incammina verso di noi avvicinandosi alla sua amica prendendola per mano per poi allontanarsi non prima di aver sussurrato una frase che mi destabilizza.

"Promettimi che starai bene"

Sacrificio D'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora