Capitolo 31

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Demet

Tessa, Madison e la sottoscritta siamo ferme davanti alla porta d'ingresso mentre ci teniamo per mano, sobbalzando ogni volta che la porta viene colpita in modo brusco mentre sentiamo la voce di colui che sappiamo riconoscere benissimo.

<Cosa hai combinato?> chiede Madison con voce fioca mentre per l'ennesima volta sussulta.

<Niente>

<Se tu non avresti fatto niente per davvero a quest'ora la fuori non ci sarebbe quel uragano, e non voglio pensare cosa succederà appena metterà piede dentro> risponde Tessa sottolineando l'ovvio.

<Ho solo sbagliato numero> cerco di giustificarmi. In realtà la mia mente ubriaca voleva solo chiamare mio fratello e dirgli quello che magari ad alta voce non sempre riesco a tirare fuori ma il karma mi perseguita a quanto pare.

<Apri questa maledetta porta o la butto giù!> Caleb continua a urlare come un pazzo mentre colpisce la porta.

<Se mi rompi la porta giuro che ti faccio male> urlo a mia volta per farmi sentire da lui.

<Ma sei scema, non lo devi istigare cazzo, quello è un pazzo> borbotta Madison impaurita.

<Ferma, cosa cerchi di fare?> chiede Tessa sconvolta.

<Aprire, se quel scemo mi rompe la porta chi lo spiega a mia madre?> diminuisco la poca distanza che c'è tra me e la porta e dopo aver ispirato profondamente abbasso la maniglia e titubane apro la porta.

Il braccio di Caleb si ferma nell'aria mentre la sua bocca è aperta, forse era pronto per urlare nuovamente.

<Caminate sempre insieme voi due?> chiedo curiosa mentre faccio una smorfia quando alle sue spalle vedo la figura di mio fratello.

<Veramente ci sono pure io> una voce a me sconosciuta mi fa girare la testa alla mia destra dove poco più distante c'è un ragazzo che non ho mai visto. Carino, con gli occhi verdi, capelli scompigliati mentre sul suo collo posso intravedere un tatuaggio.

<È un fiore quello?> chiedo curiosa mentre faccio un passo in avanti ma vengo fermata dal braccio di Caleb.

<Ti sembra modo di andare in giro vestita così?> chiede in modo duro colui che fin'ora è rimasto in disparte.

<È un problema per te?> chiedo indifferente. Vedo Caleb inarcare le sopracciglia forse confuso da questo scambio di parole ma faccio finta di niente. L'unica cosa che lui sa è che ci conosciamo solo perché Dylan sta con Madison ma sicuramente la sua domanda in questo momento è inopportuna.

<Che fa ci fai entrare oppure dobbiamo restare ancora qui fuori per molto?> sbotta Caleb mentre mi fissa spudoratamente.

<E vatti a vestire cazzo> ordina in modo frustrato.

<Per me può pure..> il ragazzo dagli occhi verdi viene interrotto sul punto di parlare quando Dylan si avvicina a lui e gli da una sberla dietro la testa per poi sfilarsi il giubbotto appoggiandolo sulle mie spalle e incitarmi con lo sguardo di entrare dentro e quando Dylan ha quello sguardo l'unica scelta hai si ha è quella di fare quello che lui dice, anche se in realtà non parla. Lo sguardo di fuoco che ha metterebbe paura a chiunque.

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