Uscii dal bagno e andai per la stanza nudo, in cerca di un paio di mutande. Già era tutto incasinato. Io e l'ordine eravamo due cose opposte.
Sentii sbattere la porta..
«Oh, senti per caso hai del dentifricio?»
Rimasi a bocca aperta per poi prendere il lenzuolo e legarmelo alla vita.
«Idiota sembri la regina Elisabetta, che bell'abito.» continuò Alessandro appoggiandosi col gomito alla porta. Ma dopo pochi secondi ritornai sulla Terra.
«Ma che sei scemo? Ceh. No, non si bussa eh?» gli dissi arrabbiato ritornando alla ricerca dei box che lasciai la sera prima in un cassetto qualsiasi.
Iniziò a ridere.
Ma una di quelle risate che mi fecero deconcentrare da ciò che stavo facendo per portare l'attenzione a lui.
Era appoggiato alla porta con solo i pantaloni.
*cosa cazzo lo sto guardando a fare* dissi tra me e me.
«Allora?» chiese lui diventando serio.
«Allora cosa?» dissi andandogli vicino nonostante fosse più alto di me.
«Insomma me lo dai?» disse con un sorrisetto che non mi piaceva affatto.
«D-Dare cosa? Sei idiota?» risposi facendo un passo indietro, di sicuro ero diventato rossissimo perché sentivo le guance andare a fuoco.
«Hahaha il dentifricio.» disse ridendo con lo spazzolino fra i denti.
Feci la faccia da uno che non ci capisce niente, e andai a prendergli il dentifricio.
«Grazie André.» disse dandomi le spalle.
«Prego.» dissi a bassa voce mentre lo guardavo avvicinarsi verso la porta.
«Ah e... »
«Cosa?» gli chiesi prima che finisse la frase.
Lui sorrise per poi continuare «Sei molto carino quando arrossisci.»
«Ma vaffanculo» risposi per poi scoppiare a ridere.
Solo che lui andò fuori e io rimasi in camera. Avremmo potuto condividere quella risata più a lungo.
*cosa cazzo sto pensando*
Finalmente trovai i box e mi vestii.
Si era fatto più tardi, ma scesi in tempo per fare colazione.«Ah eccoti coglione.» sento una vocina fastidiosa.. Lola.
«Buongiorno anche a te cuginetta» le rispondo dandogli uno sguardo con la linguaccia.
«Sai..» inizia la frase facendo saltellini e diventando rossa «Ma ieri.. Ecco.. Ti sei scopato una ragazza?» dice tutta seria d'un fiato.
«Esatto cara.» dissi andando a prendere i cereali al cacao e degli oreo.
«Quindi siamo a 15 ragazze che in 4 mesi ti sei fatto.» disse.
«A cosa vuoi arrivare..» le chiesi
«No niente, è che non riesci proprio a mantenere una relazione stabile. Hai comunque 17 anni. Forse le ragazze non so.. non ti piacciono.. non sarai mai fidanzato. O forse ti piacciono i ragazzi.» iniziò a scoppiare dal ridere e io tutto serio la guardai mentre ci sedemmo al nostro solito tavolino.
«Ma sei cretina... A me? Un ragazzo? 😂😂😂 mi fai morire.» risposi serio.
E poi ecco li... Un ragazzo moro, con occhi castani, che già mi stava sul cazzo, che entrò con una maglia a giro maniche, dando il 5 a tre ragazzi che incontrava per l'entrata.
*Andrea. Torna sulla Terra*
No davvero cosa mi succedeva. Sicuramente ero geloso che tutti lo conoscevano. Era quello. Solo quello.
Mi diede un'occhiata per poi iniziare a ridere.
«Lola?»
«Si?» chiese dandomi retta bloccando il cellulare.
«No aspetta con chi stavi chattando?»
«Io, con nessuno!» rispose facendosi rossa e distogliendo lo sguardo.
«Vabbè, me ne occuperò dopo, puoi dirmi se ho qualcosa in faccia?» chiesi a bassa voce senza togliere lo sguardo da Alessandro.
Lola notò la mia concentrazione e si girò, per capire cosa mi interessava, così la girai in tempo.
*In tempo? In tempo da cosa?*
Vabbè comunque Lola avvicinò la mano sulla mia guancia destra per poi darmi uno schiaffo e iniziare a ridere.
Cazzo quella ragazza è sempre sorridente.
«Hahaha non hai niente idiota.» affermò
Ma lui continuava a guardarmi.
Ma perché?
Continuai a finire la colazione per poi «Lola, io vado a fare un giro!» dissi andando verso la porta
«Okay. Ma sicuro tutto bene?» disse preoccupata.
«Sisi, sicuro.» la rassicurai dandole un bacio sulla guancia attirando l'attenzione di Alessandro che per qualche secondo guardava quella scena con occhi spalancati.
Poi mi vide uscire fuori."Cazzo ho dimenticato l'iPhone."
«Per caso il tuo iPhone é il 5s ed è bianco?» chiese una voce alle mie spalle.
«Esatto. Ma perché mi segui!» dissi stufo portandomi la testa fra le mani.
«Oh, bello guarda se vuoi, l'iPhone me lo tengo.»
Si avvicinò e notai il mio cellulare fra le sue mani.
«Dammelo.» dissi.
«Cosa? Cosa vuoi.» mi chiese
«Idiota, dai, statti fermo altrimenti cade in acqua, e poi su dammelo.»
«Sembri un bambino.» continuava a ridere affermando questa frase.
«Abbiamo la stessa età.» gli risposi senza fermarmi cercando di riprendermi il cellulare.
«No io 18 tu 17. Appena il 7 diventerà 8 capirai cosa significa crescere.» affermò
«Ah, si? Peccato non sembri molto cresciuto!» dissi affaticandomi mentre portava in alto il cellulare.
«No io sono cresciuto solo per certe cose.» rispose
Si mise il cellulare nel pantalone.
«Okay ora puoi prenderlo!» disse con un sorrisetto pauroso
«Cosa? Ma tu sei pazzo.»
«Guarda che il coso c'è l'hai anche tu... Non puoi avere paura di prenderlo. Il cellulare intendo. Stanno tutti nella sala per la colazione. Stiamo io e te. Nessuno ti vedrá.» disse portandosi le mani dietro la testa.
«Sei un cretino.» gli dissi tirandogli un pugno nelle parti basse.
Si accovacciò e iniziai a ridere.
«Cos'hai? Ti piace quando un ragazzo ti tocca?» dissi scherzando
Lui si alzò serio ancora dolorante «Esatto.» e si avvicinò alle mie labbra. Conoscendo il tipo, non sapevo se scherzasse o facesse sul serio.
Io mi fermai. Il sorriso calò.
«Cosa?»
«Hey calmo stavo scherzando» disse lui allontanandosi.Mi diede il telefono e andai via confuso.
Lui prese una sigaretta e iniziò a fumare guardando il mare.
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•INNAMORATO DI LUI•
Romance«Anche io ero innamorato. Innamorato pazzo, con l'unico difetto.. che lui era un ragazzo.. ed io anche.» Andrea un ragazzo di 17 anni si innamora di lui, Alessandro, di 18 anni. Due ragazzi bellissimi e pieni di ragazze che gli girano intorno, ma a...