•Solo una persona, Alessandro•

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«Ah.. Beh.. Dai una scopata. Così tra amici.» disse lui, togliendosi la maglietta seduto sul letto, dopo la mia affermazione di non essere gay.
«Ma mi hai sentito? Ho detto che non voglio. Non ne ho voglia. Non sono gay. Mi piacciono le ragazze.» a quest'affermazione mi scese una lacrima.
«...Tutto okay?» chiese ridendo.
Aveva un volto molto.. come dirlo educatamente.... praticamente da pedofilo, da idiota e testa di cazzo.
«Te ne vai?» chiesi
Annuí
«Fico, allora me ne andrò io.» dissi dirigendomi alla porta.
E sembrava così facile.
La porta non si apriva.. E perché (?)
«...Perché ci hai chiusi dentro. Non scopo con te. Sei malato sul serio. Non mi sentirai urlare come una ragazzina.» continuai con le spalle alla porta congelata.
Si alzò e si avvicinò
Lasciai fare
Per un momento chiusi gli occhi e immaginai Alessandro.
Sentivo le sue mani sfiorare le mie braccia poi il mio collo e infine le sue labbra sulle mie.
Aprii gli occhi e lo spinsi.
«Cosa c'è..»
«Tu non sei lui. Ecco cosa non va cazzo»
«Forse non hai capito, andrai via da qui solo quando mi avrai soddisfatto» disse stringendomi contro la porta.
La chiave l'aveva lui, sapevo cosa fare.
Ormai questa estate si era trasformata in una strana avventura.
Rischiavo e provavo a cavarmela in tutti i modi.
«Okay rinuncio. Lo farò. Ad un patto... »
«Quale?» chiese sorridendo e sotto sentii qualcosa già dare la sua presenza.
"Che schifo" pensai.
Si stava eccitando per me...
«Che posso bendarti, e legarti ad una sedia, come 50 sfumature di grigio... Potrebbe essere più eccitante no(?)» chiesi sperando che accettasse.
«..Hmm, si dai, va bene»
Annuii, presi la sua cravatta e gliela misi davanti agli occhi legata dietro la testa, poi presi un laccetto e gli legai le mani.
«Va bene?» chiesi
«No, mi stai stringendo troppo il braccio.» rispose.
«Ah, allora è perfetto.» continuai sorridendo.
Lui non poteva ne guardarmi ne fermarmi.
Mi sedetti su di lui, misi una mano dietro la sua schiena, per infilargliela....😏😏 .. nella tasca e prendere la chiave.
«Cosa stai facendo?» chiese .
«Aspetta, tranquillo, aspetta un secondo arrivo.» mi alzai e andai verso la porta.
Tossii per finta per non far sentire la chiave inserita nella porta e aprii.
Presi le due valigie e le misi fuori.
Ero fermo sulla porta a godermi lo spettacolo.
Era legato come un salame..
«Dici ciao ciao a Snapchat.» dissi facendogli un video.
«Ciao Snap.. Cosa(?)» disse .
«Solo una persona può avere ciò che vuoi tu da me.. Il suo nome è Alessandro.» dissi, per poi sbattere la porta e chiuderla a chiave.
Mi allontanai il più velocemente e portai me e le valigie fuori da quell'hotel, riuscivo comunque a sentire le sue grida, ma poco mi fregava.

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