Mi svegliai, ero ancora lì, vicino a lui.
Ero rannicchiato sulla poltrona, con la mia mano inchiodata alla sua.
«Buongiorno.» dissi strofinandomi gli occhi.Poi mi resi conto che non stava semplicemente dormendo, ma che era in coma, quindi buongiorno un cazzo.
«Buongiorno.» disse il dottore che entrò nella stanza con una penna e un foglietto.
Annuii e portai lo sguardo al mio Ale che era lì immobile.
«Devo controllare il suo stato.» disse poi si avvicinò a Ale.
«Cosa gli vuole fare.» dissi afferrando di scatto il dottore per il braccio.
Era come se avessi paura, di chiunque gli si avvicinasse come se potesse aggravare la sua situazione.
Poi mi fissò intensamente negli occhi e gli lasciai il camice bianco che odorava di detersivo.Gli sollevò una palpebra, per guardare le sue pupille con una lucina.
"I suoi occhi." pensai.
Quanto mi mancavano quegli occhi intensi color nocciola.
«Senta.» sentii la voce del dottore che iniziava a parlare distogliendomi dai miei pensieri.
«Lui dovrà rimanere qui, non so quanto sia pericoloso ciò che ha, perché appunto se spegniamo le macchine potrebbe.. non farcela.. Quindi dobbiamo tenerlo sott'occhio.»
Disse mentre notava il mio sguardo fissare il pavimento.
Facevo così, se la cosa mi faceva male, facevo di tutto per non piangere e non guardarlo negli occhi.
«So bene che stavate facendo una crociera, forse è meglio che tu vada, a lui ci pensia..»
«No! Io resto qui con lui, fin quando non si sveglia.» dissi portando i miei occhi umidi sul suo viso, e stringendo la mano di Ale ancora di più.
«Va bene.. Ma siete fratelli?»
«Si, sono suo fratello.» risposi subito
«Allora può chiamare qualcuno della famiglia e avvisarlo?»
«Si.. Lo farò..»
Il dottore si allontanò, e io presi il cellulare di Alessandro e digitai "MAMMA"
Nell'elenco non c'era nessun numero con questo nome. Ma non ci feci tanto caso.
All'inizio lasciai stare, poi provai con "PAPÀ" nonostante sapessi che non andavano d'accordo.«Pronto?» sentii dall'altra parte una voce forte e severa.
«Pronto, sono Andrea il fratello.. ehm volevo dire un amico di Alessandro, suo figlio..» dissi parlando con ansia.
«Si(?)» disse senza preoccupazione.
«Volevo, beh avvisarla che.. Senta non si spaventi, ma volevo dirle che Alessandro è in ospedale, qui a Capri, perché è successo un casino e praticamente è.. in com..» stavo per dire, come se avessi paura dell'ultima parola poi mi corressi «È in cattive condizioni.»
«Ah, ho capito. Beh, mi dispiace ma è maggiorenne e io non posso farci niente.» rispose attaccando il telefono.Ci rimasi di merda per il suo comportamento.
Era pur sempre suo figlio, qualsiasi cosa fosse successo.
Spensi il telefono e andai fuori per prendere un po' d'aria.
Tenendo sempre d'occhio Ale nella speranza che si svegliasse.
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•INNAMORATO DI LUI•
Romance«Anche io ero innamorato. Innamorato pazzo, con l'unico difetto.. che lui era un ragazzo.. ed io anche.» Andrea un ragazzo di 17 anni si innamora di lui, Alessandro, di 18 anni. Due ragazzi bellissimi e pieni di ragazze che gli girano intorno, ma a...