Mi tolsi la maglia e i pantaloni, lei era lì sul letto che guardava la TV.
Mi guardai allo specchio e segnai i contorni delle ferite che un ragazzo che mi faceva perdere la testa mi aveva causato.
Avrei desiderato anche un trauma cranico da parte sua.
Ma non lo capivo ancora.
Chissà dov'era e se mi aveva seguito ancora.
Mi sciacquai e senza nemmeno usare fasce e cerotti, uscii e mi buttai sulla ragazza.
Mentre la spogliai già la sentivo che faceva gemiti assurdi, ma che troia.
Ad ogni sguardo tra me e lei, non sapevo nemmeno il nome, mi fermavo.
Mi perdevo nei miei pensieri.
Era una strafiga, ma non riusciva a soddisfarmi.
O forse era qualcosa in me, che non andava.
All'improvviso si spense la TV. O meglio qualcuno spense la TV.
Poco prima sentimmo sbattere la porta, il che portò lo sguardo della ragazza alla porta, ed entrò lui.
«Esci puttanella.»
La ragazza prese i suoi panni e velocemente se ne andò dopo avergli detto un "vaffanculo" pieno.
Risi per tutto quello che stava succedendo, non perché mi piaceva, ma perché stavo diventando matto.
«Allora André come va?»
«No ma tu sei un coglione pazzo» dissi mettendomi i box.
«Cioè l'hai chiamata puttanella? Ad una ragazza che non conosci?» chiesi ridendo.
Mi guardava, mi guardava così tanto da consumarmi, o meglio anche io lo guardavo.
«L'ho vista ogni sera con uno diverso.» rispose con un sorrisetto pauroso
«Ah quindi ti sei aggirato in ogni stanza così, per farla uscire... lasciando tutti a bocca aperta?» chiesi ironicamente.
«No!» affermò con un grande sospiro portando la mia attenzione alla sua serietà e non mi degnò di uno sguardo.
«Lo faccio solo con te Andrea» disse ancora più serio portando la sua attenzione ai miei occhi.
«Solo ed esclusivamente con te» disse venendomi addosso.
•Porca puttana la voglia di baciarlo•
Cosa? Ma cosa stavo pensando?
«Perché non rispondi idiota?» disse poi continuò
«Se ti aspetti che anche ora ti dico che sto scherzando scordatelo, porca puttana André, hai 17 fottuti anni, e ti comporti da bambino, non riesci ancora a capire che sono troppo felice di avere il segno dei tuoi pugni sul viso, così che tutti lo possano vedere, o anche solo il fatto che sto respirando il respiro affannato che ti sto provocando io.»
«E non sopporto di vedere le donne che ti si appiccicano addosso.»
«No tu sei pazzo!» dissi, o meglio il mio orgoglio disse.
Rimase a bocca aperta perché non immaginava una risposta simile dopo quell'affermazione.
«Hahah si hai ragione.. sto impazzendo, appresso ad un ragazzo in box, che mi provoca ogni giorno. Sai cos'è non sono gay. Io odio i gay. Proprio come te. Siamo forse troppo uguali. Ho solo voglia di divertirmi, e prenderti in giro.»
Disse mentre si avvicinava alla porta.
Si vedeva che quando diceva bugie si mordeva il labbro.
«Che idiota» dissi appena uscí, con un sorriso.
Era ovvio che non dicesse sul serio, non era da lui. Mi prendeva per il culo.
Eppure mi aveva causato un'erezione che tutto il tempo ho dovuto nascondere sotto le lenzuola.
Aveva un atteggiamento strano, ed io non potevo credere che stava succedendo tutto ciò.
Ero venuto qua per divertirmi e per le ragazze non per diventare gay.
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•INNAMORATO DI LUI•
Romance«Anche io ero innamorato. Innamorato pazzo, con l'unico difetto.. che lui era un ragazzo.. ed io anche.» Andrea un ragazzo di 17 anni si innamora di lui, Alessandro, di 18 anni. Due ragazzi bellissimi e pieni di ragazze che gli girano intorno, ma a...