•Non merita nessun male•

8.9K 471 36
                                    

Eravamo arrivati al bar e notai Lola piangere vicino all'oblò.
«Vai tranquillo aspetto qui fuori» disse Alessandro mettendomi la mano sulla spalla vedendo la mia espressione.
Gli sorrisi e andai da mia cugina.
«Lola» sussurrai serio
«Oh» esclamò con aria triste, «Mi hai chiamata Lola, non immaginavo fossi tu, sai sono abituata a 'Stronzetta, zoccola' sai com'è , succede tra cugini!!». Notai un certo tono di voce alla frase "succede tra cugini"
«Già, Lola mi dispiace tanto.» dissi dispiaciuto per ciò che era successo.
«Andrea» stava per dire quando l'ho fermata..
«Aspetta sei Lola vero? Ah sì perché sono abituato a essere chiamato 'testa di cazzo, idiota' » dissi facendola sorridere.
Ha un sorriso stupendo e nessuno dovrà mai farla soffrire come è successo oggi.
«Stavo dicendo, io so che non l'hai fatto per dispetto, o per cattiveria ma solo per proteggermi, avrei potuto ascoltarti prima. Solo che mi sono lasciata prendere. È il tipo di ragazzo che mi piace, non di carattere, ma di statura. Succede..» si notava che nel discorso era molto confusa.
Lola è sempre stata la solita ragazza tranquilla, che non la dà al primo appuntamento, quindi proprio per questo merita un ragazzo perfetto, che la faccia divertire, che la faccia sorridere, proprio come Alessandro.
«Andrea» le sentii dire mentre ero con gli occhi a fissare il mare che si abbatteva contro la nave.
«Ti voglio davvero tanto bene.» disse
«Oh, stronzetta te ne voglio anche io» dissi abbracciandola
«Riesci a rovinare ogni momento eh?» disse ridendo, tra le mie braccia.
Corsi ovviamente a cercare Alessandro. Ora che avevo capito cosa volevo, dovevo lottare per tenermelo.
«Dove cazzo è andato?» non riuscivo a trovarlo.
Così iniziai a cercare nelle sale, ma era chiusa sia la sala da pranzo, che la palestra, e le piscine a quell'ora erano coperte.
«Oh cazzo.» iniziai a pensare che ovviamente si era cacciato nei guai.
Andai in uno di quei magazzini, e cercai lì.
Tra gli oblò vidi Luca.
«Ehm, per caso hai visto un ragazzo alto, con corporatura palestrata, moro..» chiesi come se niente fosse.
«Chi è il tuo ragazzo?» disse ridendo.
«Cosa hai da ridere?» mi avvicinai alla porta.
«Gay, tu non mi parli in questo modo, sto sprecando ore qua dentro, potrei stare in qualche bar a bere, o in camera a giocare con la play no? Ma sono qui per colpa tua.» stava per continuare ma lo fermai«In camera giusto !!» dissi «Grazie Luchino, e mi raccomando no all'omofobia» gli feci l'occhiolino e corsi sopra cercando la camera di Ale.

•INNAMORATO DI LUI•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora