•Mi hai fatto diventare gay•

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Eravamo ancora lì in quel magazzino.
Si staccò dalle mie labbra, cosa che non volevo accadesse.
Ma lo fece solo per mettere a fuoco.
Perché poi mi guardò gli occhi e li venne il bello.
Mi prese la testa fra le mani, e mi sbatté contro il muro.
La parete era gelata, ma mi piaceva.
In quel momento avevo dimenticato tutto, non avevo pensieri se non il suo respiro affannato, tanto Lola stava bene perché Luca era sott'occhio da qualche parte.
Per qualche strano motivo avevano chiuso me e Ale da soli insieme, o forse l'aveva chiesto lui con la scusa "voglio risolvere le cose".
Continuò a baciarmi, poi mi tolse la maglia, e mi fermai a guardarlo. Non riuscivo a capire cosa stesse facendo.
Iniziai a ridere così gliela sfilai con aria da duro.
«Stronzetto» gli sentii sussurrare.
Continuava ad accarezzarmi gli addominali, ma la cosa non mi dispiaceva affatto.
Mi stava per sbottonare la cerniera, proprio quando sentiamo attraverso la porta «Ehi, ehi, cosa cazzo state facendo?»
Delle guardie di fretta aprirono la porta.
Così ci allontanammo, e alla domanda «Vi stavate baciando sul serio? È così che risolvete le cose?» iniziammo a ridere.
Continuavo a mordermi il labbro, e adoravo il modo in cui mi faceva continuamente gli occhiolini.
"Fanculo Ale, mi hai fatto diventare gay"
Iniziammo a correre per andare di sopra, mentre le guardie ci inseguivano.
Attraverso alcune finestre però ho intravisto Luca, rinchiuso solo in una stanza.
«Andrè che fai?» disse guardando attentamente se le guardie ci stessero inseguendo.
«Stanno arrivando Andrè sbrigati» continuò.
«Si solo un attimo... Ehi» dissi per attirare l'attenzione di Luca, per mandarlo a fanculo con il terzo dito.
«Hahahah che idiota muoviti Andrè, fai poco il cretino» disse prendendomi il braccio.
Mi sentivo al sicuro.
Adoravo il modo in cui mi toccava.
Le guardie stavano per raggiungerci ma noi le seminammo, e riuscimmo ad arrivare alle piscine al chiuso.
A quell'ora non c'era nessuno.
«Ah ah, non c'è la faccio più...» disse affannato Alessandro.
«Come sei fragile..» dissi ridendo.
Iniziava a fare il sensuale e avvicinarsi a me.
È strano farlo con un ragazzo, ero abituato alle ragazze che si toccavano i capelli, o che magari si mordevano il labbro. Ma lui mi faceva più effetto.
Lui mi piaceva.
«Ah ma la rossa?» gli chiesi
«Tranquillo le ho già dato i soldi che le dovevo.»
«Cosa? Soldi?»
Fa una faccia da "sonoilmigliore"
«Cazzo vorresti dire che l'hai pagata per farmi ingelosire?» chiesi con un misto di rabbia e amore.
«Eh sì caro Andrea, e mi pare che sia riuscito tutto per bene.» rispose ridendo.
«Che pezzo di merda.»dissi ridendo
«Testa di cazzo» rispose baciandomi

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