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Nico non credeva che esistesse l'amore, non per lui almeno.
Non si era mai definito normale e l'unica a saperlo era sua sorella Bianca, e poi lei l'aveva abbandonato e lui si era sentito ancora più sbagliato. Jason lo aveva tranquillizzato e gli aveva promesso che non ne avrebbe fatto parola con nessuno, ma dov'era ora Jason? In una qualche scuola lontano dal Campo Mezzosangue e lontano da Nico. Reyna era lontana da Nico. Percy era lontano da Nico. Hazel era lontana da Nico.

Non voleva essere frainteso, ovviamente era felice di non essere morto e di aver contribuito a sconfiggere Gea, Leo non era stato altrettanto fortunato.
Non ci pensava spesso a quel folletto sempre sorridente e si sentiva in colpa per questo, poi l'attimo fuggiva e tornava a concentrarsi su altro.

Sentiva che l'esplosione che aveva coinvolto Leo era stata sbagliata, che la sua stessa morte non era giusta, ma non nel senso di 'non se lo meritava, non avrebbe mai dovuto sacrificarsi', più nel senso che c'era qualcosa che non andava e su cui Nico non voleva indagare per paura di ciò di cui sarebbe potuto venire a conoscenza. E forse era un'idiota perché solo lui sarebbe stato capace di scoprire qualcosa, o forse non c'era davvero niente da scoprire.

Passava le sue giornate leggendo qua e la per il Campo, senza che nessuno potesse veramente accorgersi della sua presenza, qualche volta si concedeva una passeggiata per il bosco ma non poteva combattere la solitudine dentro la Casa 13, e gli andava bene così, per lui non era niente di nuovo.

Si mostrava aggressivo e antipatico ogni qual volta qualcuno provava a rivolgergli la parola perché sapeva per esperienza che alla fine sarebbe tornato ad essere solo, quindi meglio non affezionarsi a nessuno.

Quella notte sognò di fare sesso con Percy e quando aprì gli occhi imprecò notando la propria erezione. Non gli piaceva più quel ragazzo, era acqua passata.
Si costrinse ad alzarsi ed a farsi una doccia, ma lì fu praticamente impossibile non masturbarsi.

Si odiò non appena ebbe finito, odiò i suoi pensieri perversi e la poca resistenza con la quale si era opposto. Appoggiò la fronte pallida al muro, il respiro ansante e il getto freddo che lo colpiva sulle esili spalle, si guardò la mano non riconoscendola senza il suo amato anello col teschio.
Avrebbe voluto rimanere lì per sempre, fermare il tempo a quell'istante solo per poter respirare.

Quella colazione non fu diversa dalle altre, la lettura eletta per quel giorno fu il fabbricante di lacrime, ne aveva sentito parlare molto e così aveva ceduto alla propria curiosità, più leggeva e più non poteva fare a meno di desiderare un Rigel nella sua vita.
Un desiderio fin troppo ambizioso.

"Io avrei preferito Lionel con Nica, così si sarebbe evitata tutte quelle pene, l'amor proprio non è da sottovalutare" quella voce gentile ed innocua, un suono davvero fastidioso per le orecchie di Nico. Abbassò il libro quel tanto che bastava per far emergere solo un paio d'occhi scuri e profondi, quegli stessi occhi si scontrarono con uno sguardo vispo e chiaro, di un azzurro velato.

Una chioma dorata e scomposta incorniciava un volto che Nico disprezzò per quanto era perfetto, se non fosse stato così civile avrebbe vomitato giusto in quel momento, chi osava rivolgergli la parola di prima mattina?

Gli parve di averlo già visto
"Lionel era uno stronzo ed un coglione, Nica non si è data per vinta con Rigel e alla fine è riuscita ad essere felice" ribatté in tono piatto, fulminandolo con un'occhiataccia
"E che mi dici di quando sono quasi morti entrambi? Sarebbe successo se Rigel non si fosse messo in mezzo?"
"Era Lionel quello in mezzo! Importunava Nica e pretendeva di essere migliore di Rigel" alzò un po' il tono di voce, ma tutto quello che quell'ignoto ragazzo stava dicendo non era giusto! Era sicuro di aver letto correttamente il libro?
"Non scaldarti, non è la fine del mondo se non la penso come te" era così tranquillo con quel sorriso bastardo che gli metteva in risalto quella sua dentatura perfetta.

Nero petrolio // solangeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora