7.

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Quella mattina il cielo era più nuvoloso del solito. A Will mancava il Texas, lì faceva caldo anche nei giorni più freddi dell'anno e soprattutto non c'era uno stupido figlio di Ade che occupava i suoi pensieri... costantemente.

Non era venuto a fare colazione, e Will si domandò il perché. Poi però, quando la maggior parte dei ragazzi si alzò dai tavoli per iniziare la giornata, lui arrivò, con i suoi capelli scuri al vento e quell'aria da eterno depresso.

Il figlio di Apollo lo vide accomodarsi al suo tavolo e aprire un libro. Quel bastardo si stava leggendo la canzone di Achille!

"Sai che sei solo un nerd, vero?" gli si avvicinò tentando di sorridere facendo cenno col capo verso il libro. Nico non lo degnò neanche di uno sguardo mentre rispondeva
"Fino a prova contraria lo sei anche tu" Will ridacchiò, e andando contro ogni regola decise di sederglisi di fronte.

Come c'era da aspettarsi Nico lo guardò con tanto d'occhi
"Che fai?"
"Mi siedo" sapeva che quella risposta lo avrebbe irritato, ed infatti il figlio di Ade lo osservò torvo e posò il libro sulla panca
"Se Chirone ti vede, ti espellerà senza batter ciglio" Will iniziò a ridere sul serio
"Nessuno è mai stato espulso dal Campo" disse come se fosse una cosa ovvia
"C'è sempre una prima volta".

Il biondino scrollò le spalle, per precauzione lanciò un'occhiata intorno a se e tirò un sospiro di sollievo non vedendo il centauro.
Si sporse leggermente in avanti e appoggiò il mento sulle mani strette a pugno, si mise così a fissare Nico

"Allora... Patroclo o Achille?" chiese
"Direi Achille, Patroclo è troppo melodrammatico"
"Oh no my lord, io credo sia molto meglio Patroclo, Achille è solo un testardo che se ne va in giro a mettere in cinta la prima ragazza che incontra"
"Ritira quello che hai detto! Ti ricordo che la stessa ragazza poi se la scopa anche Patroclo. E non chiamarmi 'my lord', non sono il tuo Lewis!"

Come sempre non si trovavano d'accordo su un bel niente, e come sempre Nico cacciò subito gli artigli, pronto a difendere le sue tesi con la propria vita... non gli sfuggiva niente a quel piccoletto.

Will sbuffò, si rese conto che era molto più difficile di quanto pensasse mantenere una discussione equilibrata con Nico
"Non mangi?" provò a cambiare discorso ed effettivamente, da quando si era seduto, Di Angelo non aveva toccato cibo

"Non sono affari tuoi"
"Come va il sonno? Sono stati utili i sonniferi?"
"Non sono affari tuoi"
"L'altra sera ti sei dimenticato di riprenderti il tuo elastico"
"Non sono- ridammelo!" Nico gli porse una mano, Will tirò fuori dalla tasca l'oggetto nero e glielo sventolò sotto al naso
"Vieni a prendertelo".

Si alzò e si incamminò a passo lento, in modo tale da dare al figlio di Ade tutto il tempo di imprecare e decidere di seguirlo.
"Solace, smettila!" in pochi secondi lo aveva già raggiunto, ma non prima che il figlio di Apollo riuscisse ad infilarsi nel bosco
"Solace!" Will accelerò
"Sai cosa? Tienitelo pure quel dannato elastico" Nico smise di corrergli dietro.

Il figlio di Apollo però non era intenzionato a lasciarlo andare così velocemente, lo raggiunse e gli si parò davanti, intorno a loro si ergevano fitti alberi.

Will si avvicinò al suo orecchio
"My lord, si è già arreso?"
"Io non mi arrendo! Semplicemente non ho intenzione di perdere tempo con te" quelle parole gli fecero più male di quanto si aspettasse, Nico era incazzato, tuttavia il biondino avrebbe giurato di vederlo arrossire.

Lo osservò e soppesò il suo sguardo, era divinamente bello
"Stai meglio con i capelli legati" gli disse porgendogli l'elastico, Nico glielo strappò dalle mani con troppa foga e mentre si fece un mezzo codino che lasciava alcune ciocche cadenti sulla fronte, Will notò che non si era mosso di un millimetro.

Nero petrolio // solangeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora