5.

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Inutile dire che in parte la colpa era sua.
A quanto pare 'dire parolacce non è un comportamento adeguato a questo Campo, adesso o accetti la tua punizione o sei espulso' come se qualcuno fosse mai stato espulso dal Campo Mezzosangue!

Sapeva che il centauro non l'avrebbe mai cacciato via e anche che le sue tesi riguardo la festa erano ragionevoli, riteneva infatti che non era incazzato per la festa in se quanto per il dopo, i ragazzi avevano lasciato la Casa di Ermes ed il cortile uno schifo.

E la loro punizione adesso comprendeva lo spaccarsi la schiena per pulire. Chirone era stato chiaro: quando avessero finito non avrebbe voluto vedere neanche un capello per terra.

Nico imprecò, a lui ovviamente era toccato il bagno per il suo 'linguaggio inappropriato'. Ed ovviamente Drew era stata messa in coppia con lui.

"Io non ci penso nemmeno!" urlava già da dieci minuti ed a Nico stava scoppiando la testa, non era stato capace di prendere sonno dopo esser tornato dalla Casa di Apollo, non riusciva a non pensare a quello che era successo con Will, alle sue guance arrossate che lo fissavano.

E poi quel pomeriggio durante la riunione gli aveva messo una mano sulla coscia, e lui non aveva trovato la forza di ritrarsi a quel tocco.
Ricordava perfettamente il brivido che gli aveva provocato.

"È fuori discussione!"
"La vuoi smettere di urlare!" sbottò contro la figlia di Afrodite
"Non sto urlando! Tu stai urlando!"
"Non sto urlando!" Nico avrebbe richiamato uno o due scheletri giusto per spaventarla se solo una chioma dorata non fosse sbucata da dietro la soglia.

"Si può sapere che succede qui dentro?" Will guardò Drew e poi Nico, e poi di nuovo Drew e poi Nico.
Sembrò capire la situazione al volo e con finta discrezione fece un passo indietro per poi provare a chiudere la porta, a quanto pare non voleva essere tirato in mezzo alla situazione.

"Oh no ragazzino, non ci pensare! So che sei entrato qui per aiutare a pulire" disse Drew
"In realtà no... stavate urlando e mi sono preoccupato" disse semplicemente
"Oh, ragazzino" lei sfoggiò un sorriso smagliante, il figlio di Ade avrebbe giurato di vedere le sue pupille assumere la forma di un cuore.

L'attimo dopo però non esitò ad afferrare Will per un polso e trascinarlo dentro al bagno, poi uscì e chiuse la porta... a chiave.
Nico non aveva idea di dove l'avesse trovata, ma in quel momento era l'ultimo dei suoi problemi.

"Fate i bravi e ripulite tutto, tra qualche ora sarete liberi" li raggiunse la voce ovattata della ragazza
"Cosa... ma siamo seri!?" il figlio di Apollo prese a bussare sempre più forte ed urlare il nome di Drew.

Nico iniziò a respirare pesantemente, quella stanza era davvero troppo piccola, chiuse gli occhi e si appoggiò al lavandino. Il ricordo di se stesso intrappolato dentro quella maledetta giara di bronzo lo invase facendolo tremare.

Cinque giorni, erano stati i cinque giorni peggiori della sua vita, il momento in cui era stato più vicino alla morte, dove aveva avuto persino più paura di quando era sceso nel Tartaro.
Da allora aveva cercato di evitare spazi stretti.

"Nico... tutto bene?" si era dimenticato della presenza di Will
"Si, sto bene" lo liquidò
"Non mi inganni Di Angelo, sono un medico" ovviamente si era anche scordato delle sue competenze mediche.

Si costrinse a ricomporsi
"Ho detto che sto bene" il biondino lo scrutò, ancora meno convinto di prima, ma anche se era curioso e voleva aiutarlo non lo diede a vedere
"Bene, allora... puliamo?" alzò scopa e paletta e gli sorrise.

Nico non si era dimenticato dei suoi luminosi denti, che conferivano una lucentezza ancora più accentuata al suo volto. E si maledì perché Will sembrava già non pensare più a quel tocco distratto che però era stato in grado di calmare Nico durante la riunione, se non fosse stato per lui probabilmente adesso sarebbe stato espulso da un pezzo.

Nero petrolio // solangeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora