Nero petrolio // solangelo

22.

"...cazzo...Will..."
"Shhh, devo ricordarti che c'è mia madre nell'altra stanza?" Nico soffocò un gemito mordendo una spalla del biondino che già da varie ore era sopra, ma soprattutto dentro, di lui.

La sera precedente avevano finalmente chiarito i loro disguidi, solo dopo Will si era preoccupato per il lungo salto nell'ombra che Nico aveva fatto fino in Texas.
Appena arrivato però, mentre il figlio di Apollo era svenuto, Naomi si era presa cura di lui rimpinzandolo di cioccolata, così si era subito sentito meglio.

Tra l'altro si era reso conto di aver detto delle cose davvero troppo sdolcinate a Will per i propri standard, ma alla fine erano servite per farli ricongiungere, quindi ne era valsa la pena.

A Nico la madre di Will gli era subito entrata in simpatia, al contrario non aveva smesso di tirare occhiatacce al dio Apollo, a quanto pare tutti e due sospettavano della loro relazione e Nico avrebbe voluto sotterrarsi per l'imbarazzo.

Così Naomi lo aveva praticamente obbligato a rimanere e Apollo se n'era andato dopo aver scambiato qualche parola in privato col figlio che, per quanto il moro avesse insistito, si ostinava a non vuotare il sacco.

Una spinta più forte delle altre lo fece urlare, ma Will gli tappò la bocca con un bacio. Quella sera il biondino era instancabile, continuava a sussurrargli che dovevano recuperare tutto il tempo perduto e che non aveva la minima intenzione di fermarsi.

A Nico stavano per scoppiare i polmoni, ma bastò toccare la pelle calda e ambrata del figlio di Apollo per riaccendere le sue voglie più profonde.

Will velocizzò i movimenti del bacino e contemporaneamente quelli della mano chiusa sull'erezione di Nico, vennero insieme ed il moro si riversò sui loro ventri per l'ennesima volta.

"Cazzo" biascicò Will accasciandosi sul corpo dell'altro, Nico lo abbracciò massaggiandogli i capelli.
"Tutto bene, Mister Morte?" si alzò sui gomiti allineando i loro sguardi. Il figlio di Ade annuì e quando il biondino uscì da lui per stendersi al suo fianco, sentì un vuoto improvviso che lo fece lamentare.

"Posso fumare?" chiese al padrone di casa
"Si, però apri la finestra" Nico imprecò al solo pensiero di doversi alzare. Raccolse le forze e riuscì a reggersi sulle proprie gambe. Mentre recuperava una sigaretta dalla tasca del giubbino, Will gli tirò una pacca sul culo, poi lo afferrò per i fianchi e gli morse una natica

"Will!"
"Non privarmi di una così bella vista" si lamentò il biondino quando Nico si infilò i boxer. Si avvicinò alla piccola finestra di fronte al letto e la aprì, l'aria era fredda ed il cielo scuro privo di stelle.

"Will" lo chiamò dopo qualche tiro, quello rispose con un verso gutturale, evidentemente stremato dalle ore di fuoco appena trascorse.
"Che devi fare a capodanno?" domandò riuscendo nell'intento di attirare la sua attenzione
"Perché?"
"Ti va di andare al Campo Giove?".

Will lo guardò confuso, poi quegli occhi azzurro cielo gli si illuminarono in un modo che fu capace di sciogliere il cuore di Nico
"Dici sul serio?" sorrise come un bambino al quale è stato appena annunciato un viaggio a Disneyland.

Sapeva che Will non era mai stato al campo dei semidei romani, ma non si aspettava così tanto stupore
"Si, dico sul serio, Jason mi ha detto che faremo festa lì" non era entusiasta all'idea di prendere parte ad una festa sicuramente piena di alcol.

"Jason?" il biondino si alzò accigliato e gli andò incontro, Nico potè ammirare la sua nudità in tutto il suo splendore
"Si"
"E sentiamo, poi Jason che altro ti ha detto?" si piazzò di fronte a lui facendo sfiorare i loro volti e parlando con voce sensuale

"Che c'è? Sei geloso di Jason?" lo punzecchiò
"Forse" sussurrò Will prendendolo per i fianchi e carezzandolo sul collo con la punta del naso, inspirò l'odore del moro che ora sentì un paio di labbra carnose sfiorargli il lobo dell'orecchio
"Non c'è motivo di esserlo, è solo il mio migliore amico" biascicò facendo l'ultimo tiro e lanciando il mozzicone fuori dalla finestra.