18.

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Alla fine si ritrovò sulla spiaggia, con le converse gialle immerse nell'acqua fredda e le piccole onde che gli si infrangevano sulle caviglie. Respirò profondamente e si passò le mani sulla faccia provando a sbarazzarsi di quell'irritazione nata dal puro nulla.

"Will! Will Solace! Che cazzo fai?" quella voce non fece altro che innervosirlo ulteriormente, però contrasse la mandibola e si voltò verso il figlio di Ade, che ora aveva responsabilmente rinfoderato la spada
"Che c'è?" rispose brusco allargando le braccia. Il vento freddo sferzava tra i loro capelli.

"Che cazzo ti prende? Perché sei scappato via?" Nico sembrava incazzato e allora Will esplose
"Oh, scusami tanto principessa, dimenticavo di doverti chiedere il permesso per levarmi dai coglioni. Credevo solo che, avendoci passato insieme un'intera mattina e saltando addirittura il pranzo, volessi passare ancora un po' di tempo con la tua nuova amica. Magari hai intenzione anche di trascorrerci il Natale!".

Si prese i capelli tra le dita e respirò pensando solo adesso a tutto quello che aveva appena sputato fuori, tornò a guardare il mare
"Wow. Cazzo. Wow Will, dev'essere bello immaginarsi problemi inesistenti e non parlarne con il diretto interessato, davvero molto maturo da parte tua" Nico batté le mani sarcastico esibendosi in un applauso colmo di delusione.

Dopodiché non perse altro tempo e si dileguò, lasciando il biondino in balìa di se stesso.
Will lo odiava quando faceva così, quando rigirava la frittata e costringeva il figlio di Apollo a sentirsi una merda, perché in quel momento ci si sentì, e anche tanto.

Non seppe quante ore passò sdraiato sulla sabbia con solo il rumore del mare a tranquillizzarlo. Il sole stava tramontando all'orizzonte, quasi ad esprimere la sua totale indifferenza verso le intemperie che si stavano scatenando nel cuore di Will.

Poi guardò meglio quella palla di fuoco, e gli venne in mente suo padre, tuttavia si trattenne dal fargli una preghiera poiché sapeva non essere il dio più indicato, e non ci teneva a rivolgersi alla madre della ragazza causa dei suoi mali.

Tornò con malavoglia alla propria Casa, sperando di trovare un po' di conforto nei fratelli. Sapeva di dover parlare con Nico una volta riacquistata la lucidità, tuttavia più ci pensava e più riteneva che dovesse essere il figlio di Ade a cercarlo.

Non voleva essere cattivo ma vederlo insieme a Drew lo aveva abbastanza sconvolto, non gli sarebbe importato più di tanto se fosse stata qualsiasi altra persona, Will non era un tipo eccessivamente geloso, ma quella ragazza...
Esigeva delle spiegazioni soddisfacenti.

~~~

"Secondo me invece dovresti trovartene uno nuovo" Austin e Kayla erano impegnati in una discussione, ma non appena videro il fratello chiudersi la porta alle spalle lo accolsero con un caloroso sorriso, che fece subito spazio ad un'espressione preoccupata

"Will, che hai? Sembri abbattuto" Kayla si precipitò ad abbracciarlo, e il biondino si lasciò scappare qualche lacrima sulla sua spalla
"Ehi fratellone, siediti" Will notò il velo di paura che aveva causato nei fratelli e quindi si affrettò a tranquillizzarli

"Sto bene, tutto bene. Di che stavate parlando?" Austin e Kayla si lanciarono uno sguardo, tutt'altro che convinti del benessere di Will
"Dell'arco di Kayla, oggi l'ha ufficialmente rotto, dovrebbe prenderne uno nuovo"
"Ti ho detto che posso ripararlo! Non ne voglio un'altro!"
"Fa' vedere" Will decise di interessarsi all'arma della sorella.

La rossa andò a prenderla e la porse al fratello. L'arco era letteralmente spaccato in due, il legno era scheggiato e la corda aveva perso tutta la sua elasticità. Will lo scrutò con attenzione
"È rotto"
"Grazie, Mister Ovvio" Kayla se lo riprese come a volerlo proteggere da ulteriori tocchi indesiderati

Nero petrolio // solangeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora