19.

1.3K 57 20
                                    

Di norma per un semidio allontanarsi dal Campo Mezzosangue non era il massimo, c'erano mostri dappertutto pronti ad attaccare e Will non era abilissimo nell'utilizzare la spada.
Tutto ciò però non gli importava.

Presto avrebbe raggiunto la madre in Texas, sapeva che lì non avrebbe fatto estremamente freddo, tuttavia gli mancava la pioggia e ciò screditava completamente la sua indole solare.

Grazie alle barriere magiche al Campo non pioveva mai, le nuvole cariche di acqua si limitavano ad aggirare quel pezzo di collina.

Will quella mattina aveva fatto più fatica di quanto pensasse a salutare Austin e Kayla, quest'ultima gli aveva anche rifilato un sonoro schiaffo poiché aveva deciso all'ultimo di anticipare la sua partenza. Aveva però taciuto la reale ragione, dicendo invece che non poteva più aspettare, come se gettarsi tra le braccia della madre lo avrebbe confortato abbastanza.

La discussione avuto con Nico la sera prima gli rimbombava ancora in testa, rivedeva l'espressione delusa su quel bellissimo volto e le lacrime che avevano trattenuto entrambi.

Non lo aveva salutato prima di prendere il primo aereo disponibile, non lo aveva neanche visto a colazione e si era preoccupato per la sua salute. Sapeva che Nico non mangiava regolarmente.

Un'ulteriore angoscia poi gli si era stanziata nello stomaco: la paura che il figlio di Ade si facesse del male, si sentì impotente ed inutile. Si prese la testa fra le mani e sospirò affranto.

Cazzo! Non era passato nemmeno un giorno e già percepiva sulla pelle la mancanza asfissiante del moro, lo desiderava disperatamente e pensò di aver sviluppato una vera e propria dipendenza per quel ragazzo, così come lui gli aveva confessato la stessa cosa la sera precedente.

Nico però l'aveva ritenuta una cosa brutta, dalla quale fuggire perché aveva paura di dipendere da un'altra persona che avrebbe potuto farlo soffrire da un momento all'altro, ma Will non lo avrebbe mai fatto, anzi lo avrebbe costantemente protetto.

Si maledì per non averglielo detto quando ne aveva avuto la possibilità, e si rimproverò pensando invece alla richiesta patetica che gli aveva fatto domandandogli se avesse potuto baciarlo, doveva esser sembrato un insensibile.

Quel bacio avrebbe potuto anche prenderselo senza chiedere, se lo avesse fatto Nico non si sarebbe opposto. Sbuffò frustrato e se non fosse stato in un posto pubblico avrebbe persino preso a delirare.

~~~

Ed eccola lì: Naomi Solace.
Solo quando Will le posò gli occhi addosso si rese realmente conto di quanto gli fosse mancata sua madre. Tra i vari pensieri si era scordato di avvisarla del proprio arrivo prematuro, ma fu felice di trovarla a casa.

Era sempre la solita e simpatica mamma che nonostante gli anni che avanzavano ostentava una giovinezza immacolata. Da quando Will aveva scoperto il lato divino della sua famiglia aveva preferito rimanere al Campo, lì dove poteva dare una mano come medico ed evitare che dei mostri lo sbranassero.

Nel frattempo Naomi si era concentrata su quella che riteneva essere la sua ragione di vita dopo Will: la musica. Suonava molti strumenti e nel tempo libero scriveva canzoni, si esibiva in più locali possibili e in linea di massima si godeva la vita.

Non aveva altri figli. Non si era risposta dopo l'avventura con il dio Apollo e pareva aver trovato una stabile tranquillità.

"Tesoro mio! Vieni qua! Non ti aspettavo così presto" strattonò Will per un braccio e se lo strinse al petto, non curante di comprimergli i polmoni fino a lasciarlo senza fiato.

"Anch'io sono contento di vederti... mamma... mi strangoli... d'accordo, mamma" alla fine Naomi lasciò la presa, gli posò le mani sulle spalle e si prese qualche secondo per osservare il figlio.

Nero petrolio // solangeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora