8.

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Inizialmente fu una cosa strana, Nico non aveva mai baciato nessuno in vita sua e poteva solo fantasticare su come ci si sentisse, la verità era che non riusciva a sentire nient'altro se non il calore di quel tocco.

Will aveva le labbra premute sulle sue, il figlio di Ade non sapeva né come né perché, né tantomeno il motivo che li aveva fatti arrivare a tanto.
Loro due si odiavano, non erano mai d'accordo su nulla e due volte su tre avevano rischiato di ammazzarsi a vicenda.

L'unica cosa che non li faceva desistere era solo l'evidente attrazione fisica che provavano l'uno per l'altro, e Nico si odiava profondamente per questo.
Non voleva soffrire, non più di quanto aveva già fatto, e affezionarsi ad un'altra persona non rientrava nelle sue priorità.

Maledisse il giorno in cui aveva deciso che per un po' di tempo sarebbe rimasto al Campo Mezzosangue, così da evitare ulteriori guai o dolori... certo, come se quella lingua che si stava insinuando nella propria bocca non sarebbe stata l'origine di tanti, troppi mali.

Will ci sapeva fare, lo travolse dolcemente e senza fretta, per i primi secondi fu tutto morbido e bagnato, davvero troppo bagnato per i gusti di Nico.
Poi arrivarono i denti.

Quella calma iniziale si trasformò presto in ingordigia, era palpabile la voglia che stavano sviluppando l'uno per l'altro. Nico strinse i suoi capelli dorati e lo attirò a se, mentre Will gli cingeva i fianchi e infieriva col ginocchio sulla sua erezione, quei pantaloni cominciavano ad essere fin troppo stretti.

Si volevano e si aggrappavano a quella voglia di tormentarsi non più con le parole, erano i prigionieri l'uno dell'altro, intenzionati con la stessa foga a non lasciarsi mai. Molto presto divenne una competizione su chi fosse riuscito a resistere più a lungo in quel vortice.

Il cervello di Nico si era completamente fuso e gli faceva male la bocca, percepiva a stento i morsi che stava subendo.

I suoi polmoni erano privi di ossigeno ma il suo stomaco gli urlava di continuare, fu quando Will spostò la mano sui jeans neri e fece per slacciarli che Nico tornò lucido.

Spalancò gli occhi, tolse immediatamente le proprie mani dai capelli dell'altro e lo spintonò lontano da se. Per qualche secondo rimasero così, in balìa di quel silenzio assordante che li stava uccidendo, solo i loro respiri al limite dell'affanno a ricordargli che tutto quello era successo per davvero.

Will era un disastro: i suoi ricci perfetti non avevano più una forma definita, il suo corpo fremeva ancora d'eccitazione e le guance erano di un rosso che faceva invidia persino ad Elios, gli occhi languidi e la bocca gonfia e bagnata.

Nico capì di non essere messo meglio, abbassò lo sguardo, con il pantalone ancora aperto, e si concentrò per non scoppiare a piangere. Si lasciò scivolare sul ruvido tronco dell'albero al quale era appoggiato, si portò le ginocchia al petto e ci affondò la faccia
"Sparisci" sussurrò.

L'ultima cosa che sentì furono i leggeri passi di Will che se ne andava.

***

Quello poteva ufficialmente definirsi il miglior bacio di sempre.
Non aveva idea di cosa gli fosse preso, probabilmente si era solo fatto trasportare dal momento, ma non nascondeva di essere anche preoccupato. Se Nico non l'avesse allontanato chissà fino a che punto si sarebbe spinto.
Scosse la testa per scacciare quei pensieri.

Nonostante le mille paranoie, quel bacio rimaneva pur sempre stratosferico, il modo in cui il figlio di Ade lo aveva attirato a se, i suoi fianchi scolpiti e muscolosi, il fatto che Will fosse stato il primo a toccarlo in quel modo e Nico che si abbandonava completamente a quel gesto...

E poi, naturalmente, lo stesso ragazzaccio l'aveva intimato di andarsene e Will non aveva esitato, neanche per un secondo.

Solo dopo comprese che così facendo aveva dato l'idea di un'approfittatore il quale unico scopo era quello di portarselo a letto.

Nero petrolio // solangeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora