13.

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Spiragli di una luce tenue lo accecarono all'improvviso, Will si mise una mano sugli occhi e inspirò, si sentiva stanco ma beato, la maggior parte dei propri muscoli era intorpidita ma non ci fece troppo caso.

Si mise a sedere sul comodo materasso e guardandosi attorno non riconobbe la stanza, un colore scuro avvolgeva le pareti e rendeva l'atmosfera tetra. Abbassò lo sguardo sul proprio corpo e sussultò nel vederlo nudo e corroso, assunse un'espressione molto confusa.

Poi uno sbuffo che era sicuro non aver emesso lui gli invase i timpani, girò lo sguardo e stavolta sobbalzò completamente notando un angelo al suo fianco.

Era splendido: il corpo liscio e chiaro con le sue forme calibrate alla perfezione occupava una metà del letto, la rotondità del sedere si sposava magnificamente con la schiena leggermente arcuata, il petto che baciava le lenzuola rosse e la faccia affondata nel cuscino con un groviglio di capelli scuri a coprirne i bordi.

Come un treno in corsa gli avvenimenti della sera precedente lo investirono. Will non potè fare a meno di sfoggiare un sorriso che gli andava da un orecchio all'altro. Con cautela si risistemò sul letto e si avvicinò al figlio di Ade.

Lo ispezionò per bene, assaporando con lo sguardo ogni centimetro di quel corpo, si distese al suo fianco e con un dito toccò la sua schiena, ne delineò la linea della spina dorsale sfiorando la pelle candida, aveva troppa paura che potesse svegliarsi da un momento all'altro, anche se il biondino avrebbe dato di tutto per scrutare quegli unici occhi di un nero petrolio.

Arrivò al fondoschiena e non si fermò, pensò che era stato lui stesso l'unico ad aver mai fatto sesso con Nico e ciò gli piacque così tanto che quasi non si eccitò.

Gli accarezzò il retro delle cosce e ricordò anche i tagli che aveva scoperto, si costrinse a non piangere e si ripromise che glieli avrebbe accarezzati e baciati per sempre, senza smettere mai.

Dopo un po', vedendo quanto il moro se ne stava immobile, il figlio di Apollo si fece coraggio e gli scostò i capelli neri dal volto. Il proprio cuore sussultò vedendo la bellezza che celava dietro quelle ciocche scure.

Gli sgombrò tutta la faccia e ne sfiorò i contorni, gli zigomi marcati, il mento piccolo, le guance lisce, il naso dritto, le sopracciglia curate, le ciglia arcuate e la bocca sottile.

Ben presto si rese conto che quei tocchi gentili non lo avrebbero destato dal suo profondo sonno, allora Will decise di poggiargli l'intero palmo della mano su una guancia, accarezzò col pollice la punta del naso e tracciò il contorno delle labbra, non riusciva a staccargli gli occhi di dosso e desiderò avidamente fargli aprire i suoi.

Non si rese conto di essersi eccitato, imprecò guardandosi e si alzò. Decretò che avrebbe esplorato l'ambiente, aprì la porta di legno scuro posta di fronte al letto e scoprì un piccolo bagno, era pulito e le pareti erano grigie, il pavimento era in marmo scuro, con striature argentee. Quando notò una doccia d'acciaio lucido in un angolo, non resistette all'impulso di utilizzarla.

Giunse alla conclusione che sarebbe potuto passare persino un carro armato davanti a lui, e comunque Nico non si sarebbe svegliato.
Uscì dalla doccia e si sentì rinato, indossò l'accappatoio nero di Nico, pensò seriamente che quel ragazzo non conoscesse altri colori, e fischiettò guardandosi allo specchio e girando per quella casa come fosse la sua.

Non si preoccupò della possibilità che il figlio di Ade non volesse che violasse tanto esplicitamente la sua privacy, Will era fatto così, e poi quella notte l'aveva scopato, quindi non gli era consentito obbiettare adesso.

***

Pareti già strette iniziarono a chiudersi ancora di più, Nico respirò terrorizzato, ma, sapendo che era solo l'ennesimo incubo che gli si insinuava nella mente senza alcun riguardo, si costrinse come non mai a tenere sotto controllo la situazione. Quella volontà gli prosciugò tutte le forze, affrontò tremolante la propria paura... finché non spalancò gli occhi.

Nero petrolio // solangeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora