Epilogo

45 7 0
                                    

(Mammon)

Era una bellissima giornata di primavera alle porte di Ginevra, l'aria era ricca di profumi derivanti dalla città, come spezie, fiori e odore di turisti. La città si popolava in quella stagione, numerosi bus pieni di uomini con t-shirt e cappellini di paglia sbarcavano con macchinette fotografiche per immortalare il Jet d'eau o la cattedrale di San Pietro. La Svizzera era un luogo pacifico, neutrale, su cui mai nessuna creatura aveva osato spargere sangue. Si sentiva dall'aria e dal rumore delle viscere della terra che fosse beata, lontano dai trambusti delle guerre.

Io e Aileen avevamo distrutto l'ordine dei Paladini e dei Cavalieri, volevamo impedire altri spargimenti di sangue inutili e, anche se a volte discutevamo sulle decisioni da prendere, uno scontro era l'ultimo dei nostri metodi per mediare. Avevamo capito che il mondo andasse avanti senza di noi e che le mosse dei due precedenti Re fossero scaturite dall'egocentrismo.

Alcuni di loro avevano deciso di rimanere per noi, ci aiutavano a difendere in caso di problemi e fungevano da collegamento tra il mondo divino e quello umano. Hazel e Ian, i due ragazzi con cui avevamo più contatti, nonché rappresentati del nuovo gruppi di giustizieri, avevano costruito una casa a Ginevra che serviva da piccola base operativa. Nonostante questo, i Demoni che abusavano dei loro poteri era sempre meno. A differenza, la marcia dell'Esercito era aumentata e gli Eretici erano stati trucidati da una presenza ignota.

Come ogni anno all'inizio della primavera, Hazel e Ian avevano organizzato un pranzo a Ginevra per ospitarci tutti e il grande prato della villa era gremito di persone. Il pranzo, come sempre, si era rivelato di ottimo auspicio, tra risate, battute e qualche frecciatina. Ero sdraiato sull'amaca a dondolare e Aileen sonnecchiava al mio fianco, con la luce del sole che le illuminava il volto angelico.

Mio fratello Lux era cresciuto in pochissimo tempo, era alto, con le spalle da guerriero, di certo aveva preso da Azrael e gli assomigliava molto più di me con quei tratti da sfrontato, seri. Condividevamo gli stessi occhi lilla, anche se lui aveva i capelli rosso fuoco che lo facevano assomigliare a qualche bambola maledetta. Avevo avuto anche una sorellina in quegli anni, Lilith, la quale muoveva i suoi primi passi e Azrael la sorreggeva con fare apprensivo, pronto ad afferrarla al volo se fosse inciampata. Lo negava, ma era Lilith la sua preferita.

Lux stava affrontando in uno scontro amichevole Thor e il dio lo schiaffò a terra in un boato. Mio fratello sbatté il pugno a terra, contrariato, e l'altro gli offrì da bere per calmarlo. Lucifero e Kiral stavano in ammollo in piscina, sguazzando come rane, insieme a Kieran e Emmanuel, due ex Paladini. Ne erano rimasti pochi di loro, dopo lo scontro di Parigi alcuni avevano scelto di ritirarsi, abbandonando la loro Pedina e i rimanenti erano sparsi nel mondo a lavorare per me e Aileen.

«Va tutto bene, Asrael?» mi domandò Hazel, porgendomi un bicchiere di limonata.

Annuii, coprendomi gli occhi con una mano. Stavo benissimo, avevo la pancia piena e un po' di sonno. Hazel era una cuoca fantastica, sulla sua spalla c'era ancora la cicatrice che le aveva inferto Samael per strapparle la formula dal sangue, neppure la mia magia e quella di Aileen le avevano tolto quei segni.

Thor si gettò in piscina e fece muovere così tanto che acque che quelli all'interno quasi vennero sbalzati via. Schizzò a seduti sull'erba e rinfrescò persino Ian, piegato sulla griglia con un pezzo di carne bruciata sul piatto.

«Grazie. Hai qualche novità sugli Eretici?» domandai.

«No» ammise. «Crediamo che a questo punto sia una faccenda personale. Qualcuno li sta togliendo di mezzo uno dopo l'altro con una precisione da assassino. Il fatto che non lascia tracce può significare che sia uno di noi, o un Antimago. Persino l'OverTwo brancola nel buio.»

La leggenda di Kiral - Il cupido di sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora