IV

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(Kiral)

Dovette essere un'altra scioccante notizia, dopo aver visto un mostro cercare di sbranarmi e mio padre, il tizio più normale del mondo, usare la magia per difendermi, nient'altro poteva abbattere la mia espressione stupefatta e ansiosa.

Mi rannicchiai nelle spalle. «Come fai a conoscerlo? Hai fatto... qualche Patto con lui?» chiesi a denti stretti. «Dimmi che hai venduto l'anima per qualcosa di decente.»

«Io non ho...» si inacidì e decise che non valesse la pena alterarsi. «Non abbiamo stretto alcun Patto. Mi spieghi come fai a sapere queste cose, As?»

«Sono un adolescente nato nel ventunesimo secolo con accesso ad internet. Li ho visti i film dell'orrore!» lo informai. «C'entra la mamma, vero?»

Lui annuì. «Quando andavo al liceo mio padre strinse un Patto con il diavolo, l'attuale Re dell'Inferno. Si fa chiamare Samuel Allan ai giorni nostri.» Avevo già sentito questo nome in TV, forse nei notiziari di finanza. «La mia famiglia aveva dei problemi economici e mio padre pensò di chiedere aiuto a lui. Samuel ci diede molti soldi, ma quando venne il momento di pagare...» Si trattenne un attimo. «Decise di prendere mia sorella.»

Rabbrividii. «Pensavo che tua sorella fosse morta in un incidente.»

«È quello che vollero far credere Samuel e i suoi Demoni. Mio padre si suicidò poco dopo. I Demoni ti danno quello che vuoi e quando è il momento di riscuotere lo fanno portandoti via ciò che più ami al mondo» commentò astioso, stringendo i pugni.

Azrael non disse nulla. Non si azzardò. Fu una scena così triste che quasi mi salirono le lacrime e provai dispiacere per lui, per essere stato tante volte egoista e menefreghista verso i suoi sentimenti e passato: un mostro gli aveva portato via la sorella minore, Lisa, e conviveva con questo peso ogni giorno.

«Appena è morta si è aggrappata alla prima cosa che ha trovato: me. Non voleva lasciare questo mondo e a volte le anime, per la quantità di odio, di paura o di dolore che hanno provato, non sono in grado di lasciarseli alle spalle, rimanendo imprigionate in questo mondo» continuò, giocherellando con il suo ciondolo d'oro al collo. «È rimasta con me e ti ha visto crescere. Le parlo spesso, ecco perché spesso mi senti parlare da solo.»

Aprii la bocca. «Ecco come facevi a sapere che stavo alzato fino alle due di notte a giocare ai videogame!» ringhiai, sbattendo le mani sui fianchi. «Lisa è un fantasma quindi?» Un fantasma spione, per giunta.

«Immagino di sì, per farla semplice.»

Guardai i libri nella libreria, tutta quella sezione sul paranormale che prima non aveva alcun senso. Sperava di aiutarla e, per quanto mi sforzassi, non riuscii a concepire come sua sorella avesse scelto di restare nel nostro mondo al contrario di trovare la pace eterna. Il legame per un famigliare, l'amore e l'amicizia, erano la più potente delle maledizioni.

«So cosa pensi» mi incalzò mio padre, sorridendo. «Ho provato ad aiutarla anche io. I cancelli si aprono una sola volta per persona e lei ha scelto di restare. Non è la prima e non sarà l'ultima. Il mondo è pieno di fenomeni inspiegabili, di spiriti inquieti o guardiani. Lei ti ha protetto molte volte, credimi. Riuscirà ad andare avanti quando il suo aggancio nel mondo sarà svanito.»

«Quando morirai» misi in termini semplici. Gli occhi mi pizzicarono. «E io cosa sarei?»

«Sei un mezzosangue. Un Ibrido» commentò aspro Azrael. «Non fare quella faccia, Klee. Non glielo avresti mai detto ed è un bene che sappia. Il sangue misto attrae i mostri. Usa i suoi doni a sproposito, lo hai detto anche tu, deve capirli. E sono stufo di aspettare.»

«Ibrido» ripetei dubbioso. «Significa che un mio genitore era umano e l'altro no?» Azrael annuì. «Mamma era una specie di mostro?»

«Un Demone. O meglio, anche lei è un Ibrido.»

La leggenda di Kiral - Il cupido di sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora