Kiral, Azrael e Matthew iniziarono a discutere su cosa fosse giusto fare. Samael ci avrebbe attaccati usando quella Reliquia e dovevamo intervenire prima che trovasse l'ultimo indizio che gli serviva. Il rito non era ancora completo, c'era vicino, gli mancava la formula per il rituale. I mesi passati gli erano serviti per cercare e creare la sua arma, si era servito persino degli Eretici, quel gruppo di pazzoidi che andava in giro urlando il nome di Dio in ogni singola questione, nascondendo i loro veri intenti. Come i Cacciatori, erano esorcisti, mercenari e preti della peggiore razza, puristi di sangue.
Avrebbe prima distrutto Parigi e i suoi Paladini per poi venire contro di noi. Se mi fossi nascosto sarei morto, i miei poteri sarebbero diventati briciole in confronto ai suoi, e avrebbe portato morte a tutti gli altri rifugi a causa mia. L'unica chance che avevo era fermarlo prima. Ero ancora in tempo.
Aprii le ali e Azrael spalancò gli occhi, saltandomi addosso. «Dove pensi di andare, As?» disse, stupito dalla mia reazione.
«Aileen è in pericolo. Samael l'ha vista. Sa dov'è» risposi preoccupato. «La porto qui.»
«Non puoi andartene. Sai che succede alla tua bella faccia se uno dei Demoni ti vede da solo, fuori dal rifugio? Questo non è più un gioco, e se è vero quello che dici, Samuel farà di tutto per ucciderti. Il trono è l'unica cosa a cui tiene. Ha tenuto in vita Kiral solo perché l'Inferno non l'ha calcolata» esclamò. Provai ad evitarlo. «Smettila di fare l'eroe.»
Corrugai la fronte. «Eroe o no io vado da Aileen e la porto qui, fine della discussione. So quel che dico. Ho visto quello che c'è nella sua mente, quello che vuole fare e se non lo fermerò non ci sarà alcun domani. Morire adesso non mi interessa, voglio provarci e tu puoi fare due cose: aiutarmi o metterti sulla mia strada. Una delle due ti farà perdere per sempre Kiral, Lux e me. Scegli» mi impuntai.
Azrael strinse le labbra. Anche se Demone in fondo al suo cuore si stava svolgendo una battaglia interiore, aveva già perso me e l'amore della sua vita una volta, non era pronto per un'altra guerra. Non con me come protagonista. La parte razionale lo supplicava di lasciarmi andare, l'Inferno ancora mi richiamava e io ero pronto ad accettarlo.
«Se andrà male...» parlò stremato Matthew con gli occhi rossi. «Sei un bambino.»
«Sono un Re» lo corressi. «Morirò come piace a me, con o senza la corona. Non posso nascondermi se il mio destino è scendere in battaglia. Forse i miei sogni diventeranno realtà se non interverrò. Proteggerò tutti.»
Azrael annuì. «Va' e portala qui subito!» Mi spinse un poco verso la porta. «Se una di quelle bestie osa solo toccarti falla a pezzi.»
Intrigante proposta, pensai.
Kiral si sfiorò il ventre. «Noi contatteremo i principi e l'OverTwo. Dobbiamo avvertire Alees su quello che sta succedendo! Hai un'ora.»
Era infattibile farcela in un'ora, solo per arrivare da lei ci mettevo di solito quaranta minuti di volo. Evitai di discutere, aprii la ali e mi fiondai oltre i muri, li trapassai come se fossi invisibile e caddi nel vuoto, prendendo quota. Usai tutti i muscoli del corpo, fibra ed energia per andare più veloce. Le ali mi ascoltarono e la magia mi avvolse, volai dritto, rapido come un predatore, lungo la linea dritta che mi divideva da Aileen.
I Demoni di Odda erano agitati, le loro aure erano più instabili delle settimane precedenti e la città era chiusa in una cupola scintillante. Le rune di protezione difendevano ancora i perimetri dei territori neutri e moltissimi di loro cercavano i punti di convergenza per distruggerli.
Filai lungo il fiordo e mi dimenticai persino di respirare. Chiusi gli occhi e mi lasciai guidare dall'istinto, dal mio desiderio di vedere Aileen. Chiamai all'appello ogni briciola di magia per individuarla: fino a quel momento non mi ero mai spinto oltre la linea di Bergen, in quella riserva naturale incontaminata dall'uomo in cui abitava. Le radure del Nærøyfjorden erano vaste, verdi e accoglievano una fauna e flora rigogliosa, piena di vita. Il fiordo era immenso, strettissimo, con montagne alte che proteggevano la valle in una conca naturale. Aileen aveva un'aura dolce, ma quando arrivai più vicino era sormontata da molte altre più pericolose. Era un posto fantastico per vivere, con campi fertili, selvaggina sempre disponibile, cieli ampi e pesce fresco.

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La leggenda di Kiral - Il cupido di sangue
Fantasía(II libro ufficiale della saga - sequel di La leggenda di Kiral) As è convinto di essere un normale studente del liceo quando, all'improvviso, viene attaccato da un Demone nel bel mezzo di New York. Salvato da suo padre e un altro misterioso individ...