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(Asmodeus)

Un paio di giorni dopo mamma mi portò ad Odda; stavo rientrando da una delle mie uscite segrete con Aileen e, al contrario di sgridarmi o chiedermi come avessi fatto a scappare di nascosto, mi disse di seguirla. Utilizzò in uno dei passaggi segreti che usavo e mi finsi sorpreso, in ogni caso ero sollevato perché non mi stesse portando da Azrael.

Andammo al fast food dove lavorava Loki e ci sedemmo ad uno dei tavoli. Non avevo per niente voglia di tornare in quel posto, quel tizio mi odiava e cucinava peggio di me. Appena vide Kiral il suo volto sbiancò e venne subito a prendere l'ordine. Sapevo che volesse parlarmi di qualcosa di serio e tamburellai le dita sul tavolo in trepidazione.

Aspettò che avessi davanti un cestino di patatine fritte con ketchup e un bibitone di Coca Cola.

«Hai pensato a cosa fare?» le domandai. «Scommetto che Azrael non lo sa»

Era da quando i principi avevano lasciato Odda che il suo comportamento era mutato. Azrael era felice della notizia di avere in famiglia una nuova aggiunta e speravo che questo lo distogliesse dai suoi oscuri pensieri su suo padre e Gage Bryce, del resto però era la nostra unica traccia. I Demoni pensavano solo a se stessi e papà aveva tutta l'intenzione di prendersi cura di noi, lei era ancora fossilizzata sul pensiero dell'Incubo e voleva essere certa di essere al sicuro. Ci aveva attaccati e prima o poi lo avrebbe rifatto. Saremmo stati in grado di proteggere Lux?

«Ho bisogno di risposte, As. Di risposte certe. I principi non sanno nulla di questa storia e se lo sanno non tradiranno mai il loro Re. Già nella guerra di sedici anni fa hanno corso un rischio non indifferente per i regni» bofonchiò, scaldandosi le dita. «Devo trovare mio padre e ucciderlo.»

Che affermazione tetra.

«È un Incubo. Come si uccide un Incubo?»

Si morse le labbra. «Non ne ho idea.» Ottimo punto di partenza, pensai. «Ma c'è una persona che potrebbe saperlo.»

Mi strozzai con una patatina. L'idea di andare da Samuel Allan ad interrogarlo me la aspettavo da me, o alla peggio da uno dei principi – tipo Legione – ma da Kiral significava che fosse disperata. Aveva persino smesso di dormire la notte per l'ansia. Aspettare un cucciolo di Demone doveva essere un gran pensiero per lei. La storia si stava ripetendo un'altra volta.

«Azrael ha detto che fosse una pessima idea. Anzi, ha detto che fosse fuori discussione» le ricordai, sconvolto che volesse fare le cose di nascosto.

Kiral dette un'occhiata a Loki e lui prese a fare altro, fingendo di pulire il bancone davanti a sé, unticcio. «Potrei corromperti» propose.

Alzai le spalle. «Non mi interessano i soldi.»

«Ricattarti?»

«Con cosa, con queste patatine?»

Lei sospirò affranta. Lasciare che andasse da sola da quell'uomo era fuori discussione. Ci sarebbe andata, ne ero certo, era una testa dura e dovevo proteggerla. Il nonno non avrebbe mai accettato di parlarle senza un motivo valido e forse io sarei potuto essere quello stimolo valido. Dovevo giocarmi quella carta.

«Voglio di nuovo le mie uscite. Niente Demoni alle calcagna. Niente ramanzine sugli orari. Frequenterò le lezioni e farò i miei turni, ma voglio vedere Aileen» dissi.

Lei alzò un labbro. «So che continui a vederla di nascosto. Sei uguale a tuo padre, conosco ogni suo maledetto difetto e tu li hai tutti.» Si addolcì. «E così sia. Azrael odia suo padre, ripudia persino il titolo reale, ma questo ci ha causato solo problemi. È il Principe e anche tu lo sei. Non puoi scappare dal tuo destino.»

La leggenda di Kiral - Il cupido di sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora