La mia vita era un vero disastro.
Il viso mi faceva male, ogni centimetro mi doleva terribilmente.
Avrei tanto voluto qualcuno che mi consolasse, che mi stesse vicino...
Ma tu non lo meriti, mi interruppe Billy, tutto ciò che puoi avere sono io.
«Sí, Billy» mormorai.
Mi alzai, ancora intontito dal sonno, e cercai tra i pochi vestiti che possedevo. Erano stati tutti quanti dei miei fratelli maggiori, ed erano consunti e rovinati.
È tutto ciò che puoi avere, mi ricordó Billy.
Non mi impegnai neanche a rispondere.
La mia camera era troppo piccola per contenere un armadio, perciò i miei vestiti venivano tenuti in un ripostiglio, insieme agli attrezzi di mio padre e i detersivi. Scelsi a caso dei jeans e una maglietta, tanto a Billy non sarebbe andato bene nulla. Lei diceva che dovevo vestirmi bene, o la gente mi avrebbe giudicato, a scuola. Ma non disponevo di abiti migliori, perciò era inutile provarci.Andai in autobus, come al solito. Quello spazio ristretto pieno di gente mi faceva venire gli incubi, da piccolo. Ora, rabbrividivo ogni volta che pensavo di doverci entrare. Mi sedetti nei primi sedili, laddove non andava mai nessuno. Strinsi il mio zaino come per proteggermi e chiusi gli occhi. Era così che passavo ogni singolo viaggio.
Quando, finalmente, l'autobus si fermó, io aprii gli occhi. Mi mancò il fiato nel vedere la folla di gente davanti alla scuola. Era la stessa di tutti i giorni, ma non mi ci sarei mai abituato.
«Muoviti, sfigato» ringhiò qualcuno.
Alzai lo sguardo su Adam, tanto alto e muscoloso quanto stronzo.
Avrei tanto voluto dirgli quello che pensavo di lui ma, come al solito, Billy me lo vietò.
Subisci.
Sbuffai, ma Billy era troppo forte, e io troppo debole. Sì, Billy. Come vuoi.
Abbassai lo sguardo e non dissi nulla. Adam rise, mi mollò un pugno sulla spalla e se ne andò.
Cazzo.
La spalla mi faceva già male dalla sera prima. Ora non riuscivo quasi più a muoverla. Sospirai, non c'era molto che potessi fare. Scesi dal pullman, avevo le gambe molli. Billy ora taceva, niente consigli, niente prediche. Avrei preferito che dicesse qualcosa, qualsiasi cosa, almeno mi sarei sentito meno solo tra tutte quelle persone. Ma no, era quello che voleva. Farmi sentire insicuro, solo, abbandonato. Diceva di farlo per il mio bene, ma io sapevo che quello era l'ultimo dei suoi interessi. Sempre che una voce dentro alla mia testa potesse averne. Mi feci largo tra la folla, sempre ad occhi bassi. Rimasi meno tempo possibile all'armadietto e andai in classe. In ultima fila, verso il muro, il posto che nessuno utilizzava.
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Voglio solo te |🌈|
RomanceQuanto la vita di due ragazzi completamente diversi può essere cambiata per un piccolo, semplice, all'apparenza innocuo incontro? Se state cercando una storia d'amore facile, felice, priva di problemi, questa storia non fa per voi. Se state cercando...