capitolo 11

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CHARLES' POV

stavo caricando le valigie di Kaila e Loris in macchina quando mia madre mi si avvicinò cauta <<ti prego cerca di essere carino con loro>>

<<certo mamma>> alzò gli occhi al cielo.

non solo mi aveva praticamente pregato di condividere la macchina con i due fratelli Mancini, ora pretendeva anche che fossi gentile.

ero sempre gentile, e il fatto che me lo stesse chiedendo risultava quasi come un'offesa per me.

ma sapevo che lo diceva principalmente per la discussione che era avvenuta tra me e Kaila qualche sera fa.

quella ragazzina mi era rimasta in testa e non so come mi era venuto in mente quella mattina di rispondere al suo telefono.

ma quel Nicola o come si chiama mi stava abbastanza sul cazzo, mi era bastato sentire come facesse delle battutone allusive su Kaila per farmi il nervoso.

se lo dovessi incontrare e per caso avesse voglia di fare qualcuna delle sue battutone stupide mentre ci sono io, probabilmente lo prenderei a pugni.

Mentre Kaila usciva da casa mia mi ritrovai a fissarla e mio fratello, il solito simpaticone, decise di fare una battuta del cazzo.

<<se vuoi che Loris venga con noi così da poterti scopare la ragazza in pace dillo pure eh>>

<<ora ti metto le mani addosso, te lo giuro>> rispondo guardando in cagnesco.

<<andiamo?>> dice loris salendo sul sedile del guidatore.

<<ehi amico, prima o poi la guiderai la mia Ferrari, è una promessa, però quel giorno non è oggi, scendi dai>> dico sorridendo.

Il fratello di Kaila era forte, parecchio forte, ne sapeva di motori ed era anche ben informato sui gossip della formula 1.
ma di questo era colpa mia, da quando tre anni prima l'avevo presentato a Daniel;

scese e si andò a mettere al posto affianco al mio.
non fraintendetemi, non mi da fastidio il fatto che si sia messo lì, ma ci avrei preferito la mora dagli occhi azzurri.

che adesso stava venendo verso di me.

<<pronti per partire?>> chiese il Capo dei mancini mettendo in moto la sua auto e suonando il clacson.

saliamo tutti nelle rispettive macchine e mettiamo tutti in moto.

Torino, arriviamo.

sono passate due orette e nei sedili posteriori c'è una Kaila che dorme serena con la musica di "cesare cremonini" nelle orecchie.

<<è così tanto stronza?>> mi chiede Loris mentre guarda la sorella dormire.

<<cosa?>> chiedo stranito dalla domanda.

<<so che é una stronza senza sentimenti, ma fidati che non è così nella vita di tutti i giorni, è una cucciola in realtà, solo che non ama mostrarlo>> dice guardandomi.

<<perché mi dici questo?>> è l'unica cosa che riesco a dire.

sapevo che quello che stava dicendo Loris fosse vero, mi era bastato vedere come aveva trattato Carla quella notte per capire che aveva un cuore e che aveva solo paura di mostrarlo.

<<so che avete avuto una discussione l'altro giorno, c'è un video che gira sui social, qualcuno vi ha ripreso. volevo solo farti sapere che quella lì dietro alla fine dei conti è simpatica.>> conclude, per poi rimettersi le cuffie nelle orecchie ad ascoltare musica.

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