capitolo 23

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CHARLES' POV

la suoneria del mio cellulare mi sveglia.

io e Kaila stiamo ancora abbracciati e siamo nella stessa posizione in cui ci siamo addormentati ieri sera.

ho la testa appoggiata sopra la sua, che a sua volta è appoggiata sul mio petto; le mie braccia circondano la sua vita mentre le sue il mio torace; le nostre gambe sono intrecciate e i nostri corpi sono completamente attaccati.

resterei così per sempre, si sta talmente in pace.

prendo il cellulare cercando di non svegliare la ragazza accanto a me che dorme beata.

leggo sullo schermo "Roberto Mancini".

<<pronto>> dico con la voce ancora completamente impastata dal sonno.

<<Charles, buongiorno. ti ho svegliato?>> mi chiede e vorrei solo mettere giù.

non è abbastanza ovvio?

ma devo essere cortese, rimane pur sempre il padre della mia ragazza.

<<mh si. Buongiorno Roberto>>

<<oh scusami, ma Kaila non risponde ai miei messaggi ed alle mie chiamate, volevo sapere se è tutto apposto>> dice con tono un po' preoccupato.

<<oh emh si, ha spento il telefono ieri sera e non l'ha riacceso, le dirò di chiamarti quando si sveglia>> dico guardando la ragazza affianco a me.

dorme tranquilla come una bimba.

se fosse stata un'altra probabilmente sarebbe nuda nel mio letto dopo una notte di sesso, una ragazza che non avrei mai richiamato, una di cui non sarei riuscito ad invaghirmi nello stesso modo in cui lo sono di questa mora.

mi ha davvero fottuto il cervello.

<<quando vai nella sua camera, le ricordi di chiamare Vialli, dovevano accordarsi per alcune cose>> mi dice lui.

<<camera su- ah si certo certo, glielo dirò, grazie Roberto, ti saluto, buona giornata>> dico prima di riattaccare.

<<buona giornata Charles>> dice il mio nome con il suo tipico accento italiano. mentre Kaila lo pronuncia in modo totalmente diverso, anche se è un'italiana doc.

comunque Kaila ha mentito al padre dicendogli che dormiamo in stanze separate.

non posso crederci.

sto cercando di trattenere le risate mentre ripenso a quando Roberto ha detto "quando vai nella sua stanza", si certo.

é accanto a me, che mi abbraccia senza nemmeno lasciarmi respirare.

<<mh>>la sento mugolare mentre si stropiccia gli occhi.

si è proprio una bambina.

<<perché tuo padre pensa che dormiamo in camere diverse?>> le chiedo avvicinando il mio viso al suo.

<<ti ha chiamato mio padre?>> chiede ancora assonnata.

<<si e mi ha detto "quando vai nella sua camera ricordale di chiamare Vialli">> dico ripetendo le parole di suo padre.

<<ma che ore sono?>>

<<le nove e mezza>> dico abbracciandola ed accoccolandomi vicino a lei.

<<no cazzo, dovevo chiamarlo mezz'ora fa, oddio mi dovrò beccare una ramanzina>> dice mettendosi le mani sul viso.

<<capirai, ma perché segni gli appuntamenti così presto?>> chiedo guardandola negli occhi

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