capitolo 28

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CHARLES' POV
<<frerè>> sento sussurrare da qualcuno mentre ho ancora gli occhi chiusi.

per un momento mi illudo che sia un sogno ma quando sento sussurrare <<frerè>> un'altra volta decido di aprire gli occhi.

vedo Lorenzo in piedi sulla porta affiancato da Arthur; se non fossero i miei fratelli azzarderei sul fatto che siano due maniaci.

<<che volete?>> dico stropicciandomi gli occhi e mettendomi sul gomito tenendo ancora la mano sulla testa di Kaila che dorme beata accanto a me.

<<ci sono i giornalisti e i paparazzi, sono dei matti, c'è anche SkyTg24, dobbiamo sbrigarci ad andarcene. se vuoi uscire a dare una calmata a tutti sarebbe l'ideale>> mi dice lorenzo mentre io inizio ad irritarmi alla parola "giornalisti".

mai una che volta che posso passare le vacanze in pace.

l'essere un personaggio pubblico comporta anche questo, e lo so; io sono abituato, ma so che a volte da fastidio alle persone che mi stanno vicino.

ad esempio mamma odia essere ripresa dalle fotocamere, e sopratutto finire su quotidiani, telegiornali e pagine gossip.

<<arrivo, mi cambio e arrivo>> dico cercando di non far trasparire quanto sono incavolato.

i due escono dalla stanza ed io prendo una camicia ed un pantaloncino corto che mi infilo al volo.

<<ei che succede>> mentre sto per uscire e chiudermi la porta alle spalle la voce della mia mora mi fa girare di scatto.

<<ehi, piccola>> vado a sedermi accanto a lei che nel mentre si stropiccia gli occhi.

<<scusa se ti ho svegliata>> mi sorride dopo il bacio sulla fronte.

<<ci sono tutti i giornalisti qui fuori e devo andarli a cacciare, torno subito, tu rimani qui che ci sono quelli di sky sport, se ti vedono è l'inizio della fine.>> rido lasciandole un piccolo bacio sulle labbra prima di uscire.

dopo aver cacciato tutti i giornalisti ed aver rilasciato una breve dichiarazione per sky sport che sicuramente uscirà nelle prossime ore torno in camera e trovo Kaila parlare al telefono di spalle.

adesso che indossa solo i pantaloncini con sopra il pezzo del costume nero, riesco a vedere una cosa che non avevo mai notato;

una scritta in inglese tatuata dietro la schiena.

"we're all under the same sky, right?" recita la frase.

mi avvicino a lei e le sfioro la spalla proprio dove c'è la scritta.

la sento sussultare ma non si gira, sa che sono io.

<<si e come ti dicevo pensavo che se Chiesa riuscisse a tornare per la partita contro l'Inghilterra per la Nations League forse riusciremo a cavarcela, sopratutto ora che ho Insigne e Berna all'estero>> mi mette una mano sui capelli e ci gioca arricciandoli attorno al dito.

<<esatto, esattamente. senti Marc ti faccio sapere. vado a godermi le vacanze>> dice prima di attaccare.

<<sei uno scemo, mi hai fatto prendere un colpo>> dice girandosi verso di me.

<<quel tatuaggio, non l'avevo mai notato>>

<<c'è scritto "siamo tutti sotto lo stesso cielo, giusto?", è dedicato a mamma>> dice con una luce negli occhi.

<<raccontami>> la esorto io.

<<ma non è niente di che, era una frase che diceva sempre, la aveva tatuata anche lei sul braccio. volevo farlo anche io>> ammette.

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