capitolo 13

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KAILA'S POV

<<allora? cosa c'è tra te e Charles?>> mi chiede Matteo mentre attraversiamo il campo da calcio dove ci alleniamo.

<<che intendi dire?>> chiedo facendo finta di nulla.

sapevo che in realtà aveva capito qualcosa di quello che mi stava succedendo.

<<Kaila puoi mentire a te stessa ma non a me, andiamo tu ho vista con lui l'altra sera abbracciata, non riuscivi a stare concentrata su nulla, sta mattina siete arrivati insieme con la sua Ferrari, tu non accetti mai i passaggi dagli altri se non sono io>> ok mi aveva sgamato.

non provo interesse nei confronti di Charles Leclerc. assolutamente no.

però continuavo a fare quei sogni su di lui e non mi davo pace perché non capisco come posso fare certi sogni su una persona come lui. che nemmeno mi piace.

<<senti, siamo ad allenamento possiamo parlarne poi?>> chiedo speranzosa in una risposta positiva.

<<d'accordo, ma voglio sapere perché è qui.>> accorda.

<<è qui perché è uno sportivo ed una la nostra palestra per allenarsi>> rispondo.

<<cosa?>> chiede sbalordito fermandosi in mezzo al campo.

<<che?>> chiedo. <<che? Kaila la palestra tu non la fai mai usare a nessuno da fuori. tu stupisci se poi ti chiedo perché cosa succede tra voi?>> risponde ovvio.

ok, adesso mi stavo incazzando.

<<allora Matteo ascoltami bene, lo dico qui ora e per sempre. io mai e poi mai proverò un qualsiasi interesse per Charles Leclerc. sono stata sufficientemente chiara?>>

<<si signora, assolutamente>> risponde.

ormai era abituata al mio carattere stronzo, ma credo che anche dopo anni io gli faccia ancora paura a volte.

<<allora ragazzi, mi aspetto impegno e serietà. mancano tre giorni alla partita dopo che l'hanno spostata da sabato a venerdì. dobbiamo allenarci come non abbiamo mai fatto fin ora. siamo ad un passo dai mondiali, vediamo di non cadere.>> dico con tono incoraggiante.

non sono brava a consolare le persone, non mi è stato mai facile relazionarmi con le persone, ma con i discorsi di incoraggiamento, me la cavavo.

<<ok avanti, riscaldamento, corsa e poi proviamo. andiamo su>> dico soffiando nel fischietto.

partono tutti senza una lamentela.

questa la dobbiamo vincere assolutamente.

loro sanno quanto me quanto sia importante questa partita e nessuno, intendo nessuno potrà distrarmi dal mio obiettivo:

stracciare la Germania.

*cinque ore prima della partita*

i giorni erano passati abbastanza velocemente e l'ansia prima della partita stava salendo in maniera smisurata.

non ero così in ansia prima delle partite, di solito riuscivo a calmarmi masticando una gomma, ma oggi mi sto facendo davvero troppe pippe mentali.

<<amo devi stare tranquilla. come andrà, andrà, sei una grande allenatrice e nulla potrà cambiarlo>> mi dice Thessa che cerca di consolarmi.

<<sono un po' agitata, dovrei iniziare a prepararmi>> dico seria.

<<ok allora ecco il tuo completo, la tua camicetta e le tue scarpe. vestiti, poi ti trucco e andiamo, d'accordo>> dice per poi uscire dalla stanza.

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