capitolo 21

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KAILA'S POV

<<sei tutta intera? il viaggio è andato bene? sei sicura di avere tutto quello che ti serve? sei agitata per allenare un branco di piloti?mi ricordo di quando lo feci io ed ero molto agitato perché->> mio padre dopo che l'avevo chiamato aveva iniziato a fare l'iperprotettivo.

<<papà, calmati, sto bene, stiamo bene, ho tutto quello che mi serve, e non sono agitata, faccio solo quello che amo>> cerco di calmare mio padre che non mi ha mai avuta lontana da casa con un ragazzo.

<<avete dormito un po'?>> continua mio padre con l'interrogatorio.

guardo Charles che mi guarda divertito e chiudo gli occhi per quanto mi faccia da padre effettivamente mio padre.

un po' oppressivo, ho 21 anni alla fine, però un po' lo capisco, si comporta come faccio io con Loris quando va a casa di qualche suo amico, solo che io sono più "cool" di mio padre.

<<si abbiamo dormito e stiamo bene, ora mi lasci andare, dobbiamo andare>> lo imploro.

<<d'accordo, di al tuo fidanzato di tenere le mani apposto, non mi faccio scrupoli a prendere il primo volo per l'Inghilterra>> io rido e guardo Charles che è davanti a me che ride di gusto.

<<non si preoccupi>> gli risponde lui e io mi metto una mano sulla bocca per non ridere.

<<ok ora vi lascio, andate a giocare a calcio. ciao amore fai la brava>> mi dice in ultimo e credo di diventare bordeaux in viso.

chiudo la chiamata e rimetto il telefono nella tasca del mio completo.

<<è carino>> mi dice Charles mentre io mi avvio verso la mia valigia per cercare il mio fischietto.

il mio portafortuna.

sotto al fischietto c'è scritto il mio nome ed è lo stesso che mi regalò mia madre quando le confidai che da grande avrei voluto fare l'allenatrice.

<<carino ma oppressivo, gli voglio bene ma me la so cavare>> dico rovistando tra le mie cose cercando il mio fischietto.

dove cazzo è? senza quello non esco dalla stanza.

<<tutti sanno che te la sai cavare, compreso me, ma è più bello quando lasci che le persone si preoccupino per te, gli lasci un posto nella ti vita>> mi dice.

<<cerchi questo per caso?>> dice e io mi giro.

ha in mano il mio fischietto.

<<ridammelo>> dico subito avvicinandomi a lui.

lo alza in aria con un braccio, in modo che io e il mio metro e sessantacinque non potessimo arrivarci.

<<a un paio di condizioni>> accenna un sorriso beffardo e io smetto di saltare per cercare di prendere il mio fischietto.

mio.

è importantissimo.

<<la prima è che voglio un bacio>> mi dice e io lo guardo male.

<<solo questo?>> chiedo guardandolo negli occhi con tono di sfida.

<<no, sta sera devi venire a cena con me e mio fratello Lorenzo, che porta la sua ragazza>> mi dice questa volta con occhi più supplichevoli.

sospiro.

so che ci tiene a farmi conoscere Lorenzo, me ne parla quasi sempre in videochiamata, di quanto Charles lo stimi per portare sulle spalle un'intera famiglia.

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