8- bond

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Doncaster, anno 2040

Louis aveva appena fatto atterrare il get, e scese velocemente da esso, senza dire una parola. Prese una pistola e se la mise tra lo spazio che c'era tra i pantaloni e la sua schiena.

Anche Harry scelse dal get, e si avvicinò a Louis "Posso sapere perché sei così incazzato con tuo padre?" Chiese a Louis.

Louis si fermò e sospirò. Poi si girò e guardò verso Harry. "Mio padre era un tipo.. difficile, ecco. Era un tipo manesco, in poche parole"

Harry annuì e stette zitto, non sapendo cosa dire. Camminarono fino a quando arrivarono nella città, ed Harry continuò a seguire Louis, il quale camminava per una delle tante strade di quella piccola città.

Camminarono per minuti interi, quando passarono davanti ad un bar, Louis si fermò di colpo e guardò all'interno del locale attraverso la vetrina. "Niall, che giorno è oggi?" Gli chiese con gli occhi spalancati

"23 febbraio" rispose il biondo.

Harry seguì con lo sguardo quello di Louis, e vide che Louis stava fissando una donna, seduta al bancone, mentre stava bevendo un bicchiere di quello che sembrava fosse birra. "Chi è lei?" Chiese quindi Harry

Una lacrima scese dall'occhio di Louis. Si mise una mano a coprire la sua bocca, e sorrise tristemente, "è mia madre" rispose a bassa voce "lei oggi muore" disse poi, continuando a vedere la donna da attraverso il vetro.

Harry girò la testa velocemente verso Louis, e fu capace di vedere il dolore nei suoi occhi.

Louis sospirò ed entrò nel locale. "Louis!" Lo chiamò il minore, cercando di fermarlo, ma senza successo. Harry sospirò ed entrò anche lui.

Louis si andò a sedere su una delle sedie posizionate al bancone, e si mise a fissare la donna, la quale Harry riusciva a vedere avesse un livido sull'occhio.

La madre di Louis era una bellissima donna, ma si riusciva a vedere facilmente che non era felice.

"Questo è per lei" disse il barman alla donna.

La donna, la quale si chiamava Johannah, guardò il ragazzo confusa "ci deve essere un errore, io non ne ho chiesto un altro bicchiere" disse con un piccolo sorriso confuso sul volto, spingendo il drink lontano da lei.

"Lo so, ma glielo offre quel ragazzo laggiù" rispose il barman, indicando Louis, prima di andarsene.

Jay guardò confusa verso di Louis, e quest'ultimo alzò la mano in gesto di saluto. "La ringrazio per il drink, ma se vuole fare colpo, non sono dell'umore in questo momento" disse Johanna ridendo.

Louis sorrise tristemente, e scosse la testa "non si preoccupi, non stavo di certo cercando di fare colpo, mi creda" rispose Louis. Il sorriso del liscio si rabbuglì, ed indicò il suo occhio "si è fatta male?" Chiese, anche se sapeva benissimo quale fosse il motivo per quel livido.

Sua madre abbassò lo sguardo, e "oh, no, ehm... sono caduta" balbettò.

"Caduta sul pugno di suo marito?" Chiese tristemente Louis, cercando di ironizzare un po'.

Johannah boccheggiò e lo guardò come allarmata. "Signore, non so cosa lei stia pensando, ma-"

"Mia madre era come lei, sa?" La interruppe Louis "negava sempre, fino a che un giorno non potè più negare" 

La donna si fermò e guardò il ragazzo con uno sguardo triste "Mi dispiace" sussurrò. "Sono una madre orribile" disse iniziando a piangere, portandosi il palmo delle mani a coprirsi gli occhi "Sono qui ad ubriacarmi, mentre a casa mio marito sta da solo con mio figlio" la madre di Louis continuò a piangere. "Mi dispiace, non so nemmeno perché glielo sto dicendo" disse ridendo in mezzo alle sue lacrime. "Sembrerà strano, ma sento come un legame con lei, come se la conoscessi già"

"Sa che anche io ho la stessa sensazione?" Disse sarcastico Louis. "E lei non è una cattiva madre. Ha fatto degli sbagli, ma tutti li fanno. Lei è una persona forte, forse la persona più forte che io abbia mai incontrato, ed è la madre migliore che qualcuno possa avere" disse Louis, levandosi le lacrime che scendevano dalla sua guancia con la mano.

Johannah era confusa. Aveva nel petto una strana sensazione. Sentiva di amare quella persona, ma non come si amano due amanti, ma più come si amerebbero madre e figlio, e non riusciva proprio a capire perché provava questo amore nei confronti di uno qualunque incontrato ad un bar.

Johannah prese tutte le sue cose e si alzò "I-io devo andare" balbettò, mettendo la sedia apposto. "È stato bello conoscerla, credo, io- vado da mio figlio. Voleva che lo venissi a prendere da scuola"

"Aspetta" disse velocemente Louis.

Harry gli prese il braccio, e si avvicinò al suo orecchio "Louis, non puoi impedire la morte di qualcuno, lo sai, incasineresti l'intera linea temporale"

Louis sospirò e guardò verso Harry con un sguardo triste, ma annuì, perché sapeva che impedire cose molto importanti come la morte di qualcuno, era una delle prime violazioni quando si parla dei viaggi nel tempo.

"Che c'è?" Chiese Johannah, visto che Louis non stava rispondendo.

Louis sospirò e si avvicinò alla donna, e la abbracciò. Johannah voleva allontanarlo, ma un istinto dentro di lei le diceva che doveva abbracciarlo. Le diceva che quell'abbraccio era giusto, per questo lo ricambiò.

Louis soffiò in su col naso, e si staccò da sua madre, consapevole che quella sarebbe stata l'ultima volta che l'avrebbe rivista.

"Non darti la colpa di niente Johannah, ok?" Le disse Louis. "Ti voglio tanto tanto bene"

La donna voleva chiedere cosa quello significasse, e come quel ragazzo sapesse il suo nome, ma, ancora una volta, il suo istinto le disse di non fare domande, ed uscì dal locale.

Louis vide il corpo di sua madre aprire la porta del locale e mettere il primo piede fuori, Harry gli mise un braccio attorno alla testa, obbligandolo ad abbassarla, e farla appoggiare al suo petto, mentre lui continuava a piangere in silenzio. "Mi dispiace" gli sussurrò Harry, strofinando il pollice sul retro della testa "mi dispiace"

Johannah venne investita pochi minuti dopo, mentre stava attraversando la strada per andare verso la scuola, da suo figlio.

I Hate You Too || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora