«Mi piacciono le pecorelle remissive, che ascoltano la voce del pastore» pronunciò scorrendo la sua mano lungo la gamba del fanciullo, quest'ultimo era inerme e non poteva fare altro che guardare il proprio corpo in balìa del pastore.
«Bela per il tuo pastore...» ordinò.
Il ragazzo cominciò a belare come una pecora, belava per compiacere l'uomo, il cui sorriso si fece così largo da sembrare surreale.«Bravo bambino»
L'uomo erse la gamba del giovane conducendola sulla sua spalla, dopodiché iniziò a nutrirsi di tutta quanta la giovinezza del ragazzo, consumandolo fino al grappolo del suo frutto.
William, che non poteva scandire parola, continuava a belare sotto il tintinnio del campanaccio e i rintocchi profondi delle campane. L'isterica risata del pastore era raccapricciante ma si sposava con il cinguettio dei passeri fuori dalla finestra, e la dolce voce della nonna.
«William? William svegliati! Sveglia!»
Il ragazzo aprì entrambi gli occhi e si trovò di fronte al viso angelico della nonna.
«Nonna?» era confuso, credeva di trovarsi in un tempio, ma capì presto di star semplicemente sognando.
La donna lo tranquillizzò ma calato lo sguardo alle lenzuola, si accorsero che queste erano bagnate. William si fece rosso di vergogna e distò lo sguardo altrove.«Scusa, le laverò io» balbettò.
Non gli era mai capitato di urinare nel letto, nemmeno quando bambino.
«Non vergognarti, può succedere anche alla tua età» disse la donna, per niente arrabbiata per il piccolo incidente.
«Hai avuto un incubo?» domandò.
William cercò di ricordare e annuì.«Me lo vuoi raccontare?»
«No» rispose titubante.«C'era tuo papà?» chiese, ma il nipote negò. Si vergognava di dirlo a sua nonna, anzi, ella sarebbe stata colta da un attacco di cuore se lo avesse scoperto. Suo padre invece doveva esserne al corrente, ma temeva di rovinare il suo rapporto con la Chiesa e di diventare colui che aveva esposto il pastore. Inoltre era colpa sua, glielo aveva permesso di fare.
«Non voglio raccontartelo» disse.
La nonna comprese e non insistette.
«Tranquillo, non devi farlo se non vuoi. Ma sappi che per qualsiasi cosa la nonna è qui, e puoi sempre chiamare tuo papà»
Baciò suo nipote e gli concesse ancora del tempo per dormire.Nel frattempo, esattamente nella stessa ora chiara, Loris e Gavriel erano da poco usciti dallo stesso bar in cui si erano visti la settimana scorsa. Insieme avevano fatto una deliziosa colazione tipica del posto a base di uova, salsicce, pan tostato e soffici waffles canditi di sciroppo d'acero.
«Non credo di aver mai mangiato così bene a colazione, o meglio sì, ma tanto tempo fa» confessò Loris guardando il proprio stomaco soddisfatto.
«Mi fa piacere» disse Gavriel, che per quella uscita si era vestito colorato e leggero, poiché era così che si sentiva dentro. Era felice di trovarsi accanto l'amato suo, la sua sola presenza lo faceva sognare a occhi aperti.«Dove ti piacerebbe andare?» chiese.
Loris issò le spalle e guardò la grande folla di gente per le strade, tutti quei volti lo mettevano a disagio, avrebbe preferito leggersi un libro o guardarsi un buon documentario alla televisione.
«Io andrei a casa» rispose.
«Cosa? Con questo bel sole? E se mi accompagnassi a fare shopping invece?» suggerì Gavriel, per nulla uomo di comfort casalingo. Egli amava l'aria aperta, comprare vestiti e mangiare nei migliori locali.«Shopping?» replicò Loris, esattamente l'opposto di Gavriel. Non amava molto passare troppo tempo nei negozi, questi erano sempre troppo affollati, chiassosi ed esageratamente profumati. Inoltre odiava attendere in fila alla cassa ed essere osservato dai dipendenti. Ma Gavriel aveva ragione, era una buona giornata, ma perfetta da guardarla attraverso la finestra di casa.
Tuttavia, pur di non sembrare scortese o ingrato, decise di accettare.
Gavriel dunque, gioioso della risposta, lo condusse dentro il negozio in cui era solito ad andare per acquistare. Non tutti potevano permettersi una banale sciarpetta che sfiorava una somma intangibile, anche per chi arrivava a fine mese zoppicante. Gavriel invece poteva, quel luogo profumava di suture, bottoni e lana.
Loris si guardò attorno affascinato, non aveva mai visto prezzi così alti in vita sua.
![](https://img.wattpad.com/cover/309978751-288-k281453.jpg)
STAI LEGGENDO
stOrge|| Non voglio il tuo amore
RomanceLoris Anderson è un giovane padre vedovo che non sa cosa sia veramente l'amore. Egli, in questo racconto, cercherà d'interpretarlo, di tradurlo e disperatamente di correggerlo. Ma purtroppo è incapace sia di darlo che di riceverlo, perché accecato d...