«Padre ti prego, perdonami, perdona tuo figlio perché ho peccato! Perdonami perché ho peccato contro di te! Perdonami per il mio peccato, lavami da esso, purificami con il sangue di tuo figlio, gettalo nelle fondamenta del mare, allontanalo da me!»
Graffiava la propria pelle, strofinava lungo se stesso le sacre scritture, gli sorse in mente l'idea di mangiarsi le pagine, di masticarle e purificarsi.
Rinchiuso nella serra in giardino tra le pianticelle e i fiori, pregando per il perdono e piangendo disperato.Gavriel si era svegliato e ritrovato solo nella stanza di Loris, con i ricordi di una magnifica notte e il dolce sulla lingua. Si eran coricati a notte fonda, uno con il capo posato sul petto dell'altro, a fissare lo stesso lampadario e meditando su ciò che avevano fatto con le loro membra.
Tuttavia, non trovando Loris da nessuna parte in casa, decise di chiamarlo al telefono.Quest'ultimo però ignorò immediatamente la chiamata e riprese a pregare.
«Digiunerò, offrirò olocausti e ti tormenterò finché non avrò avuto il tuo perdono» immerso tra lacrime e dolore, sentiva il proprio corpo putrido e la gola sporca.
Non si capacitava di comprendere quel che era successo, non poteva davvero averlo fatto.
Si era lasciato sodomizzare da un uomo, egli era ceduto il proprio corpo alla perversità, commettendo atti impuri con il suo prossimo.
Non era convinto che Dio lo avrebbe perdonato, si era giocato il posto in paradiso per una banale fiamma che si era riaccesa dopo anni.«Loris! Loris, dove sei?»
Gavriel esplorò tutta la casa, dal bagno alla camera del figlio.
Quando poi entrò nello studio dell'artista, si lasciò distrarre dal disordine e la varietà di tele.«Interessante»
C'erano colori ovunque posasse lo sguardo, teli chiari, pezzi di giornale, acrilici e barattoli. Si respirava una stagione autunnale, pareva di stare dentro un museo d'arte.
Ma sebbene fosse una stanza intrigante, l'uomo non aveva tempo per guardare le opere.
Continuò dunque nella ricerca, cercò Loris ovunque, ma non sapendo che possedesse anche una serra dietro casa, non pensò di uscire in giardino ed evocare il nome suo.Alla fine, dopo aver passato a pettine ogni stanza, si rassegnò.
Accumulò sdegno e rancore, il suo cuore si fece pesante e nutrì avversità.
Era stata la sua prima notte di sesso e avrebbe voluto svegliarsi tra le braccia del suo primo amore, e poiché non era andata come desiderava, si rivestì, si sistemò e uscì dalla casa.Loris lo sbirciava dall'angolo dell'abitazione, lo guardò salire sulla propria auto e sparire lungo la via del quartiere.
«Signor Anderson, va tutto bene?»
Chiese la vicina, cogliendo Loris di sorpresa, furtivamente appoggiato alle mura di casa.
«Buon giorno signora Redshank, sì va tutto bene, e lei?» rispose atteggiandosi in maniera opposta al suo animo, le sue mani fremevano e il cuor suo palpitava agitato contro il petto.«Chi era quel bell'uomo? Ha passato la notte da te, è per caso un parente?» domandò.
«È una conoscenza» rispose con incertezza, la curiosità della vicina lo disturbava, non era tenuto a rivelarle tutto, così sospirò e se ne andò senza aggiungere altro.
Lasciò la donna appesa al dubbio, ella sospettò che ci fosse altro oltre una semplice conoscenza.
Nelle ore più tarde era solita a irrigare le piante o a spegnere la lanterna sul portico, mentre se ne stava fuori in vestaglia e pantofole, aveva udito dei rumori giungere dall'abitazione del vicino.
Si era trattenuta dall'indagare, solo perché suo marito la stava attendendo in camera, ma in cuor suo sapeva che i suoi non erano solo futili sospetti.Loris rientrò in casa e si gettò sotto la doccia, si lavò furiosamente, recitando salmi e rivolgendo preghiere all'Altissimo. Il pentimento lo stava lentamente divorando, sfregava la spugna convinto che avrebbe lavato via la muffa tra le sue viscere.
Ma per quanto forte si lavava, niente sembrava pulirlo.
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stOrge|| Non voglio il tuo amore
Chick-LitLoris Anderson è un giovane padre vedovo che non sa cosa sia veramente l'amore. Egli, in questo racconto, cercherà d'interpretarlo, di tradurlo e disperatamente di correggerlo. Ma purtroppo è incapace sia di darlo che di riceverlo, perché accecato d...