Il battito d'ali di una farfalla e il ronzio di una mosca, creavano maggior rumore delle loro esistenze. In quella casetta bianca situata in un verdeggiante prato curato, godeva di una migliore quiete di un cimitero.
Dimorava silenzio, parola alcuna volava.Si udiva il leggero ticchettio dell'orologio, i respiri e il fruscio della punta della mina sopra il foglio.
William si trovava steso lungo il tappeto del soggiorno, scodinzolava con le gambe mentre disegnava e colorava. Giaceva in mezzo ai numerosi pastelli colorati privi di tappo, tra fogli di carta, matite e trucioli.Un vero disastro, ma Loris non protestò, poiché sapeva che c'era maggior disastro nella sua testa.
Voci, richiami, pianti e risate.
Nella sua vita erano state tre le volte che aveva dovuto dire "addio" a qualcuno, ed era straziante.
Prima sua moglie, poi suo padre, e adesso anche al suo amato.Tutti coloro che aveva amato con follia, lo avevano abbandonato. Gli restava solo il suo adorato bambino e la sua cara madre. Se Gavriel non fosse stato presente nelle loro vite, non solo si sarebbe meritato un posto in paradiso, ma avrebbe reso felice anche suo figlio, a cui riconosceva aver fatto molti torti.
Ma la sua assenza era pesantemente presente. Loris lo vivificava con la propria mente, ma così facendo, gli mancava ancora di più. Si sentiva la sinistra vuota, immaginava la sua voce e il suo delicato tocco sulla pelle.
Il verde presente fuori o in casa sua, era una beffa confronto a quello negli occhi suoi. Voleva poterli avere di fronte per ammirarli e amare, voleva respirare il suo pungente profumo, desiderava toccare il suo tonico petto senza pelo e bramava con ardore tutto il suo affetto.William si avvicinò al padre, posò la mano sul suo ginocchio ed erse gli occhi verso di lui. Lo guardò con tenerezza, fiero della scelta che aveva preso. Ora non doveva più temere di essere sostituito, Gavriel non sarebbe mai diventato suo padre e nessuno avrebbe preso il posto di sua madre.
«Perciò lui non verrà più? Vero? Solo io e te?» chiese.
Loris condusse la mano sulla guancia del ragazzo e gli assicurò che nessuno si sarebbe posto tra di loro.
«Solo io e te, come prima...» disse.Mentre coccolava suo figlio, il campanello di casa venne suonato, subito dopo la porta leggermente percossa. Chiunque fosse desiderava essere risposto il più presto possibile, così Loris si alzò e si diresse verso l'ingresso.
William si preoccupò, convinto che si trattasse ancora di Gavriel.
"Che cosa diavolo vuole? Mio padre ha scelto già me, perché non se ne va e basta?" pensava furioso.
Ma quando Loris aprì la porta, William si convinse che forse una visita dal signor Heinrich sarebbe stata anche mille volte meglio.L'uomo, con sua grande sorpresa, si trovò davanti al pastore e con lui sua moglie.
Entrambi in abiti comodi e semplici, non si erano preoccupati dell'aspetto, sembravano aver saltato dal letto all'auto, i loro volti erano distrutti e per nulla radiosi come le domeniche.
Loris provò subito un enorme disgusto, venne divorato da una sgradevole sensazione di ostilità e ribrezzo. Fu colto da un volta stomaco, il cuor suo sguizzò di rabbia dal petto e la pelle si fece bollente d'ira.«Signor Anderson» farfugliò la moglie, cercando disperatamente di tenere il capo dritto. A differenza del marito, il quale non ci provava nemmeno a guardare Loris in faccia. Era così imbarazzato, che restò con lo sguardo inchiodato allo zerbino.
«Salve» salutò Loris, le cui mani fremevano dalla voglia di strozzare l'uomo.
«Possiamo entrare?» domandò la donna.
Loris volse lo sguardo verso suo figlio, quest'ultimo si mostrò terrorizzato, sebbene il padre fosse presente, temeva che presto si sarebbe trovato tra le grinfie del pastore.
Guardò il genitore e scosse il capo, pregandogli di non farli entrare.
Ma Loris era curioso di conoscere la ragione per cui si trovassero alla sua porta, pensò che forse erano giunti per porre ulteriori scuse o per cercare una soluzione.
STAI LEGGENDO
stOrge|| Non voglio il tuo amore
Genç Kız EdebiyatıLoris Anderson è un giovane padre vedovo che non sa cosa sia veramente l'amore. Egli, in questo racconto, cercherà d'interpretarlo, di tradurlo e disperatamente di correggerlo. Ma purtroppo è incapace sia di darlo che di riceverlo, perché accecato d...