Mattia si svegliò sentendosi la luce del sole in faccia. Era calda, e chiunque altro l’avrebbe sicuramente trovata rassicurante, ma, mentre si rigirava nel letto, era certo che ci fosse qualcosa che non andava.
Mantenne gli occhi semichiusi e i movimenti contenuti, aggrappandosi alla falsa speranza che Christian non si muovesse perché non voleva svegliarlo. Ma il biondo sapeva che non era questo il caso. Semplicemente non voleva accettarlo.
Allungando un braccio tremante, Mattia afferrò la mano del moro. Chiuse gli occhi e strinse il suo palmo. Era freddo. La mano gli tremava più forte ogni secondo che passava, come se il movimento potesse svegliare Christian. Il viso del biondo affondò nella curva del suo collo. Spinse il naso contro la pelle fresca. Le sue labbra sfiorarono la clavicola di lui, alla disperata ricerca di quel familiare calore. Ora stringeva entrambe le mani del moro tra le sue, incessantemente tremanti. Non riusciva a trovargli il battito.
La devastazione si abbatté su Mattia in quell’istante. Era una sensazione surreale, che non sarebbe mai riuscito a descrivere, nemmeno in un milione di anni. Lo schiacciava, minacciando di distruggerlo dall’interno. Il dolore gli marchiò l’anima a fuoco, rendendolo invalido, muto fino a che non seppe nemmeno più cosa fossero le parole.
Un singhiozzo si fece strada nella sua gola.
Cercò disperatamente di trattenerlo. Cercò disperatamente di darsi un contegno, ma sapeva di essere troppo debole per mettere insieme una recita simile. Dopo che gli fu sfuggito il secondo singhiozzo, si sentì precipitare in una spirale. Non c’era modo di nasconderlo. Era annientato.
Il suo corpo si contorceva ad ogni singhiozzo che gli veniva strappato, arrotolandosi su sé stesso. Tenne il viso sul collo del cadavere, appena sotto la mascella, inspirando tutto quello che restava di Christian.
C’erano così tante cose che avrebbe voluto fare con lui, così tante cose che avrebbe voluto dirgli, ma tutte sembravano essere scomparse quando infine era arrivato il momento. Mattia voleva gridare, ma non trovava la sua voce. Nemmeno una frase riusciva a superare la sua sofferenza.Restò contro il moro e si strinse a lui con quella poca forza che gli rimaneva. Non si alzò per avvertire le infermiere, o i dottori, o nessuno dell’ospedale. Sapeva che, una volta che l’avessero scoperto, glielo avrebbero tolto.
Quindi rimase lì, stretto al moro, godendosi la sua compagnia per un’ultima volta prima di non vederlo mai più.
STAI LEGGENDO
in another life
FanfictionDormire non era più facile come prima, Christian lo sapeva, e ora lo sapeva anche Mattia. [1° in #zenzonelli- 3/8/22] [1° in #lgbt- 4/8/22] DISCLAIMER Questa storia non è mia, ma è una traduzione dell'inglese di un'altra, proveniente da un altro fan...